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Quasi quarant’anni di insegnamento alle spalle e una grande passione per i ragazzi e il loro benessere. Daniele Lodi, insegnante di educazione fisica in provincia di Rovigo, ma ferrarese, assieme agli psicoterapeuti Giovanni Seghi, Massimo Barbieri e Maica Buiani ha scritto Corporeità e difficoltà di apprendimento, edito da La Scuola. Il lavoro è il risultato di anni di osservazione e pratica sul campo.
Lodi, il testo, che potremmo anche chiamare manuale per il suo valore, appunto, di utilità pratica, si rivolge a insegnanti e genitori, due mondi che non sempre riescono a comunicare facilmente quando si tratta di affrontare certe difficoltà dei bambini.
“La nostra ambizione è una rieducazione divertente attraverso il gioco e il movimento. Per i docenti mettiamo a disposizione metodi di osservazione che aiutino a interpretare segnali indici di dislessia, iperattività e problemi prassici. Il ruolo delle famiglie è altrettanto importante perché anche in ambito domestico può essere data continuità al lavoro”.
Cosa è possibile intuire dai segnali del corpo?
“Molte cose come la lateralizzazione, l’equilibrio, l’orientamento temporale, il ritmo, la gestione del tono muscolare. Da come i bambini si muovono nel gioco, possiamo davvero capire i loro bisogni o i loro malesseri”.
Cosa ha rivelato il vostro studio?
“Abbiamo affrontato la dislessia e i bisogni educativi speciali, chiamati Bes. Nel libro abbiamo riportato cinquantadue casi di bambini tra i sette e i trecidi anni della provincia di Ferrara e Rovigo. Dodici bambini, in cinque mesi, sono migliorati del sessanta per cento nelle aree linguistico-matematiche, per fare un esempio. Abbiamo, quindi, pensato proposte di motricità finalizzate a un successo educativo più ampio e a una serena esperienza scolastica e personale”.
In che modo?
“Oltre all’osservazione e all’analisi, abbiamo elaborato un ‘kit di intervento’, cioè delle idee operative che insegnanti e genitori possono mettere in pratica con i bambini. Il nostro intento è invitare all’osservazione del bambino e intervenire a partire dalla motoria. C’è un grande bisogno di sostenere le famiglie ed è per questo che collaboriamo con l’associazione Sos dislessia di Ferrara, con il Centro territoriale di supporto, ma anche con Coni e Uisp”.
Al di là dell’ambiente scolastico, dove una famiglia può trovare supporto?
“A Pontelagoscuro, nella palestra del centro sociale Quadrifoglio, proponiamo dei test e un corso di motricità finalizzata per i bambini nei quali abbiamo riscontrato qualche difficoltà”.
Pionieri della materia?
“Anche il mondo inglese lavora sul corpo più che sul linguaggio e noi riteniamo che il benessere del bambino possa davvero essere raggiunto con la strada del gioco e del divertimento”.

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Riccarda Dalbuoni

È addetto stampa del Comune di Occhiobello, laureata in Lettere classiche e in scienze della comunicazione all’Università di Ferrara, mamma di Elena.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Cari lettori,

dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .

Tanto che qualcuno si è chiesto se  i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.

Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di  50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle élite, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

La redazione e gli oltre 50 collaboratori scrivono e confezionano Periscopio  a titolo assolutamente volontario; lo fanno perché credono nel progetto del giornale e nel valore di una informazione diversa. Per questa ragione il giornale è sostenuto da una associazione di volontariato senza fini di lucro. I lettori – sostenitori, fanno parte a tutti gli effetti di una famiglia volonterosa e partecipata a garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano che si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori, amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato 10 anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato Periscopio e naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale.  Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 

Oggi Periscopio conta oltre 320.000 lettori, ma vuole crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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