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Da Regione Emilia Romagna

Il riconoscimento alle aziende emiliano-romagnole impegnate sugli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. La Regione mette a disposizione 60mila euro. Candidature entro il 2 ottobre 2017

Bologna – Coniugare competitività e sostenibilità innovando i modelli di business, in coerenza con gli obiettivi globali delineati dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Torna “ER.RSI innovatori responsabili”, la 3^ edizione del premio – voluto dalla Regione e finanziato con 60mila euro – alle migliori iniziative realizzate dalle imprese emiliano-romagnole che nei loro piani aziendali uniscono valori etici e sostenibilità.
Novità di questa edizione, la sezione riservata alle Associazioni impegnate a stimolare processi di innovazione sostenibile all’interno delle imprese.

“L’obiettivo dell’iniziativa- afferma l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi- è quello di premiare e sostenere le imprese dell’Emilia-Romagna più virtuose sul tema della responsabilità sociale d’impresa. Vogliamo valorizzare l’impegno di chi, facendo impresa, realizza le migliori prassi per contribuire all’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SGdS) fissati dall’Onu, nonché l’impegno delle associazioni di imprese e di rappresentanza per stimolare i processi di innovazione dei modelli di business sostenibili. L’obiettivo è la valorizzazione delle persone, con attenzione anche alla parità di genere e all’ambiente”.

Il premio (istituito dall’art. 17 della legge regionale n.14 del 2014 sulla “Promozione degli investimenti in Emilia-Romagna”) punta a valorizzare le esperienze più significative realizzate da singole imprese o associazioni di imprese e di rappresentanza, senza scopo di lucro, che operano in Emilia-Romagna per lo sviluppo sostenibile.

Il premio
Sei le categorie in cui sono suddivisi i partecipanti: startup, imprese fino a 20 dipendenti, fino a 250 dipendenti, oltre 250 dipendenti, cooperative sociali e associazioni di imprese e di rappresentanza senza scopo di lucro.
Il premio ER.RSI verrà assegnato ai primi tre classificati per ogni categoria.
I vincitori saranno inseriti nei video promozionali e nelle pubblicazioni realizzate dalla Regione e premiati in occasione di un evento pubblico a conclusione della valutazione e selezione delle candidature.
Il premio prevede inoltre un’agevolazione a fondo perduto nella misura massima corrispondente al 70% della spesa ritenuta ammissibile e per un importo comunque non superiore a 5 mila euro per i partecipanti che chiedano alla Regione – che mette a disposizione 60 mila euro complessivi – un aiuto economico per iniziative da realizzare nel 2018 e che riguardano azioni di innovazione responsabile coerenti con il progetto premiato e con gli Sgds individuati nell’Agenda 2030.
Gli interessati possono inviare alla Regione la propria candidatura, dal 20 luglio al 2 ottobre 2017, esclusivamente con pec, posta certificata, all’indirizzo industriapmi@postacert.regione.emilia-romagna.it utilizzando i modelli disponibili sul sito della Regione all’indirizzo: http://imprese.regione.emilia-romagna.it/rsi/ Gia.Bos.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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