Skip to main content

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Un vera e propria festa ha fatto da cornice all’inagurazione della seconda edizione “Una città a mattoncini” – esposizione delle creazioni con i mitici mattoncini Lego – che ha aperto i battenti oggi (18 aprile)  e rimarrà aperta fino a Domenica 19 aprile (con i seguenti orari: dalle ore 9,30 alle 18) negli Imbarcaderi del Castello Estense a Ferrara  

“Una festa per tutti, un’evento per riaffermare la centralità del gioco creativo e sopratutto di una strategia che valorizza e promuove la nostra città, il suo tessuto commerciale di vicinato e chiaramente i suoi aspetti culturali, museali, enogastronomici un’offerta che fa di Ferrara un tesoro turistico davvero unico” ha commentato Giulio Felloni presidente provinciale di Ascom Confcommercio Ferrara che ha organizzato l’evento con il sostegno finanziario di Carisbo Intesa Sanpaolo. Parole alle quale hanno fatto eco quelle di Aldo Modonesi assessore comunale ai Lavori Pubblici  intervenuto alla cerimonia inaugurale: “Una bellissima idea ed una bellissima iniziativa e se il cortile del Castello è già pieno di visitatori vuole dire che gli organizzatori hanno visto bene – ed aggiunge simpaticamente “il Comune è qui non solo per il taglio del nastro ma anche per portare le sue creazioni…in Lego” dal momento che l’assessore Modonesi è un appassionato dei mitici mattoncini. Presente tra il pubblico anche il viceisndaco Massimo Maisto. 

Bisogna puntare al centro storico come centro commerciale naturale – spiega Davide Urbandirettore generale di Ascom Confcommercio Ferrara – ed in  questo senso la pluralità delle manifestazioni è davvero positiva per promuovere il centro come luogo di incontro per tutti”.
Ed i più piccoli hanno contagiato in un vortice di stupore e meraviglia i genitori ad esempio nell’area ludica appositamente allestita negli spazi espositivi, oppure trascinandoli nei punti vendita dedicati e curati da Giocheria e Brick Custom ed affollando all’inverosimile già un paio di ore prima dell’inaugurazione il cortile del Castello.

Una trentina gli espositori – appartenenti all’associazione Aemilia Bricks – che hanno messo in mostra tutto quanto la passione, creatività e fantasia unita ai Lego possono creare:  tra le creazioni presenti la riproduzione meticolosa di una cittadina medievale, un diorama cittadino di 13 metri, e la riproduzione di piazza Erbe di Verona da 35mila mattoncini. Ed ancora guerrieri, mostri spaziali, creature oniriche a grandezza d’uomo, l’incredibile torre di Orthanc del Signore degli Anelli, e  un esemplare di montagne russe. Il tutto esposto su 50 metri lineari di esposizione.

Una mostra e…non solo: ricordiamo il concorso fotografico (aperto fino al 26 aprile -#ferrarapiaceailego) promosso dagli Instagramers di Ferrara che premierà chi ha avuto più estro nell’immortalare gli omini Lego tra palazzi, musei e piazze estensi. E poi ancora, per i più piccini, e visite guidate allo stesso Castello (oggi – sabato 18-  a partire dalle ore 15,30) grazie ad Acli Coccinelle.
Un percorso dei Lego in città che sarà possibile rivivere in maniera simpatica con l’ album di figurine di “Una città a mattoncini”, da completare andando a caccia degli adesivi che ritraggono gli omini Lego fra i monumenti ferraresi , e che sono reperibili nei 20 esercizi commerciali e nei 4 musei cittadini segnalati da apposite vetrofanie “Attenti ai Lego”.

Attività commerciali “Attenti ai Lego”

Abbigliamento per bambini ‘Du pareil au meme’; Giocheria; Balloon Party; Il Pennello; Bar ‘Aroldo’; La Boutique dei Giocattoli; Biciclette e giocattoli ‘Ghiselli’;  La Terra dell’Orso; Brick Custom ; Macelleria ‘Succi Alberto’; Calzature per bambini ‘Peter Pan’; Matrix; Cartoleria Sociale; Panetteria ‘Da Roberto’; Frutta e Verdura ‘Bolognesi Marco’; Panificio-Pasticceria ‘Perdonati’; Fumetteria ‘Quinta Dimensione’;Salumeria ‘Da Loretta’; Fumetteria ‘Xenia’; Tabaccheria Regaleria ‘Segnalidifumo. 

Musei “Attenti ai Lego”

Castello Estense; Palazzo Schifanoia; Museo della Cattedrale; Palazzo Costabili – Museo Archeologico Nazionale

tag:

ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it