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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Festa grande lunedì pomeriggio per il taglio del nastro del rinnovato centro di aggregazione per adolescenti “CIRCAUNCENTRO” di Via Mercanti 45. Dopo un lavoro durato un paio di mesi, con il coinvolgimento degli adolescenti che la frequentano, l’Assessore alla Pubblica Istruzione Alice Carli ha inaugurato la struttura, in concomitanza con il suo 16° compleanno. “Circauncentro” accoglie adolescenti dagli 11 ai 18 anni e “grazie all’impegno e al sostegno dell’Amministrazione Comunale – ha commentato Arianna Meletti della cooperativa Girogirotondo -, sono stati rinnovati i locali. Con l’aiuto dell’artista Sonia Avellino – ha aggiunto la referente della Girogirotondo -, sono stati impiegati materiali di recupero, per arredare al meglio il centro.” La struttura è aperta dal lunedì al venerdì, dalle ore 14.30 alle ore 16.30 e svolge attività di affiancamento agli alunni per il recupero scolastico, mentre nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 16.30 alle ore 18.30 promuove attività ricreative di aggregazione per gli adolescenti, in rete con altre associazioni del territorio. Presenti all’inaugurazione anche Carla Carli e Roberta Fogli, rispettivamente direttore e presidente della cooperativa sociale “Girogirotondo” (ente gestore), Patrizia Buzzi, responsabile del Servizio Pubblica Istruzione ed Alice Carli, assessore alla Pubblica Istruzione. “Mi rallegro per il bel lavoro svolto dai ragazzi e da Sonia, che li ha coordinati – ha commentato l’Assessore Carli -, insegnando loro anche il valore del recupero dei materiali e del riciclo, nel rispetto dell’ambiente. E’ uno spazio magnifico, tirato a lucido. Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questo risultato.” Entusiasta, l’artista Sonia Avellino ha mostrato alcune delle opere realizzate dai ragazzi con tappi, bottiglie e altri oggetti in plastica. “Con qualunque cosa si può creare dal nulla e ai ragazzi ho voluto far capire – ha spiegato Sonia Avellino -, che se con la plastica si possono realizzare opere d’arte, possiamo anche trasformare noi stessi in persone migliori, capaci di sviluppare la creatività nel rispetto dell’ambiente circostante.”

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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