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Da Regione Emilia Romagna

Divieto di accendere fuochi o utilizzare strumenti che producano fiamme, scintille o braci, proibita la pulizia dei pascoli e dei terreni. Il provvedimento dovrebbe protrarsi fino a domenica 27 agosto

Bologna – Scatta da venerdì 14 luglio in tutta l’Emilia-Romagna “lo stato di grave pericolosità” perquanto riguarda il rischio di incendi nei boschi. Il provvedimento è stato emanato dal Direttore dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, Maurizio Mainetti, d’intesa con la Direzione regionale dei Vigili del Fuoco e il Comando Regione Carabinieri Forestale.

Viene così introdotto il divieto assoluto di accendere fuochi o utilizzare strumenti che producano fiamme, scintille o braci, all’interno delle aree forestali; è vietato accendere fuochi di legna o residui vegetali; è proibita la pulizia dei pascoli e dei terreni mediante abbruciamento delle stoppie. E vengono inasprite le sanzioni per chi appicca incendi dolosi.

Chi viola le prescrizioni o adotta comportamenti che possono innescare un incendio boschivo rischia sanzioni fino a 10.000 euro. Sotto il profilo penale, è prevista la reclusione da 4 a 10 anni, se l’incendio è provocato volontariamente in maniera dolosa; da 1 a 5 anni, se viene causato in maniera involontaria, per negligenza, imprudenza o imperizia. Chi provoca un incendio può essere condannato al risarcimento dei danni.

L’organizzazione della task force prevenzione incendi

Dal primo luglio, presso la sede dell’Agenzia regionale, tutti i giorni dalle 8 alle 20 è attiva la Sala Operativa Unificata Permanente (SOUP); a supporto, operano funzionari delle Prefetture e dei Comuni. In orario notturno è attivato un servizio di reperibilità H24, la risposta alle chiamate d’emergenza viene garantita dalle sale operative dei Comandi provinciali dei Vigili del Fuoco. Squadre dei Vigili del Fuoco e del volontariato di protezione civile sono impegnate in attività di avvistamento, prevenzione e spegnimento incendi, mentre i Carabinieri attivano pattuglie per attività di prevenzione e repressione.

Già in questi giorni è in atto un potenziamento flessibile e progressivo delle pattuglie di presidio territoriale dei Vigili del Fuoco, anche tramite l’integrazione di unità di personale per assicurare l’operatività nelle operazioni di spegnimento degli incendi boschivi; entro il 21 luglio è prevista la piena disponibilità di 9 squadre di Vigili del Fuoco, ognuna composta da 5 unità.

Inoltre, sulla base delle convenzioni in essere fra la Regione e i Coordinamenti provinciali e le Associazioni regionali di volontariato di protezione civile, oltre 50 squadre di volontari, formate ed equipaggiate a presidio di punti di avvistamento sui boschi, opereranno sul territorio regionale.

Lo stato di “grave pericolosità” discende da una doppia valutazione: il centro funzionale Arpae E-R descrive la situazione meteo-climatica e la previsione a medio termine sulle precipitazioni e la ventilazione, mentre i Carabinieri forestali rappresentano lo stato della vegetazione, in seguito ai sopralluoghi effettuati sul territorio. Dai dati di fatto è emersa la necessità di dichiarare lo stato di grave pericolosità a partire da venerdì 14 luglio. Le procedure operative consentiranno un preciso e accurato monitoraggio della situazione, garantendo la possibilità di adottare correttivi organizzativi in caso di emergenza.

L’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile, insieme ai Vigili del Fuoco e al Comando Regione Carabinieri Forestale, ha realizzato una campagna (volantini e manifesti) per responsabilizzare la cittadinanza, descrivere come si sviluppano gli incendi nei boschi, come evitarli, cosa fare in caso di avvistamento.

In caso di emergenze, contattare i numeri 1515 e 115.
http://protezionecivile.regione.emilia-romagna.it/campagne/campagna-incendi-di-bosco-fase-di-grave-pericolosita-cosa-rischia-chi-provoca-un-incendio

Disposizione attivazione fase di preallarme e dichiarazione stato di grave pericolosità pubblicata su Burer n. 201 del 12/7/2017 – DD 2099 del 12/7/2017

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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