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Giovedì 27 ottobre si è tenuto un incontro tra l’Amministrazione comunale di Poggio Renatico, già il terzo in un breve periodo di tempo, ed una rappresentanza del nuovo Direttivo della Area Cna dell’Alto Ferrarese. I presenti erano, per la CNA, la vice presidente dell’area alto ferrarese (Valeria Balboni), il portavoce per i comuni di Poggio Renatico e Vigarano (Marco Boccafogli), il componente del direttivo (Stefano Ferrari) ed il Responsabile della sede di Poggio Renatico (Marco Mazzoni).
L’incontro, in prima battuta conoscitivo, ha visto coinvolti il Sindaco Daniele Garuti e l’assessore alle attività produttive Paola Zanella e si è sviluppato su diversi temi con al centro le difficoltà relative al fare impresa sul territorio Provinciale e quindi anche dell’Alto Ferrarese.
Nell’occasione sono stati affrontati alcuni temi legati alla economia e al sistema sociale del territorio Comunale, oltre che all’attuazione di nuove modalità di collaborazione e confronto nell’interesse della comunità locale. A tal proposito CNA ha richiesto la disponibilità alla costituzione di un tavolo intercomunale che veda coinvolte, possibilmente, anche le altre associazioni ed ha sottolineato la necessità di una più fattiva collaborazione nell’ambito delle scelte che possono influire sull’economia e la società locali.
L’amministrazione ha mostrato fin da subito apertura a tali ipotesi, illustrando i criteri di scelta e definizione dei bilanci, al fine di definire la cornice entro la quale si operano tali scelte e sottolineando alcuni vincoli economici e procedurali proprio nell’operare tali scelte.
Il dibattito, che ha toccato temi importanti quali ad esempio quello delle infrastrutture, ha visto dedicare le sue parti conclusive alla valutazione della possibilità di realizzare progetti che abbiano anche respiro intercomunale e che, dunque, possano interessare l’intera area dell’alto ferrarese. L’amministrazione ha accolto con favore tale possibilità, attendendosi un contributo fattivo dalle associazioni in termini di progettualità.
CNA ed Amministrazione sono concordi sulla imprescindibile necessità di percorrere progetti concreti e realizzabili nel breve o medio termine, riducendo al minimo il rischio di disperdere risorse su linee temporali troppo lunghe.
Marco Boccafogli, portavoce CNA per Poggio Renatico, commenta che “E’ apprezzabile la disponibilità dell’Amministrazione Comunale e ritengo soddisfacente l’apertura ad eventuali progetti, che siano progetti concreti e realizzabili però. Starà a noi raccogliere i pareri e le proposte dei colleghi imprenditori e, insieme a loro valutarne la fattibilità. Giudico l’incontro molto positivamente”.

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CNA FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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