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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Dal Cipe, via libera alla Campogalliano-Sassuolo, al completamento del Servizio ferroviario metropolitano di Bologna, al recupero di beni ecclesiastici e pubblici danneggiati dal sisma a Ferrara, Modena, Reggio Emilia, al completamento del Meis di Ferrara e a fondi per il patrimonio culturale di Bologna, fra cui il portico di San Luca. E la Giunta approva l’infrastrutturazione digitale di tutti i territori.

Bologna – E’ di un miliardo di euro il valore complessivo delle opere sbloccate in Emilia-Romagna dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) nella riunione di ieri a Roma, alla quale ha partecipato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini. Provvedimenti che riguardano infrastrutture come il collegamento autostradale Campogalliano-Sassuolo (valore complessivo dell’opera 506 milioni) e il completamento del Servizio ferroviario metropolitano e filoviarizzazione di Bologna (372 milioni), il completamento del Museo nazionale dell’Ebraismo e della Shoah (Meis) di Ferrara (25 milioni), fondi per il recupero di beni ecclesiastici e pubblici danneggiati dal sisma del 2012 nelle province di Reggio Emilia, Modena e Ferrara, il Ducato estense (70 milioni) e per il patrimonio artistico-culturale di Bologna, fra cui Santuario di San Luca (2 milioni) e la basilica di Santa Maria dei Servi, il complesso monastico del Corpus Domini, la chiesa di San Giacomo (8 milioni).

Nell’ultima seduta, la Giunta regionale ha poi approvato il piano da 255 milioni per l’Emilia-Romagna digitale, con la connessione attraverso banda ultra larga garantita in tutti i territori entro il 2020.

Infrastrutture

Collegamento autostradale Campogalliano-Sassuolo (“Bretella”): autorizzata la defiscalizzazione
Il Cipe ha autorizzato, in base all’articolo 18 della legge 183 del 2011, le misure di defiscalizzazione per l’affidamento in concessione del collegamento autostradale Campogalliano-Sassuolo (che collega la A 22 e la SS 467 “Pedemontana”). Ciò significa che il concessionario dell’opera, AutoCS (aggiudicatario della gara), non pagherà allo Stato le imposte per il periodo di tempo necessario a mantenere l’equilibrio economico-finanziario dell’intervento infrastrutturale. In seguito a questo provvedimento, acquisterà piena efficacia la Convenzione per la concessione, già sottoscrittatra il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la società AutoCS, che prevede, oltre alla Campogalliano-Sassuolo, il raccordo alla tangenziale di Rubiera. Il valore complessivo dell’opera è di 506 milioni di euro, di cui 215 milioni di contributo pubblico.
Sono previsti 31 anni di concessione, di cui 4 per la realizzazione dell’asse principale tra la A 22 e la SS 467. La lunghezza complessiva della bretella è di 15 km, comprensiva di 2 gallerie artificiali, 8 viadotti e 5 svincoli, e dei due assi secondari di collegamento alla tangenziale di Modena, 3,5 km comprensiva di 2 viadotti, 2 sottopassi ferroviari e 2 svincoli, e di raccordo alla tangenziale di Rubiera, 1,4 km di lunghezza e comprensiva di 1 viadotto, 1 sottopasso ferroviario e di un ponte sul torrente Tresinaro. E’ inoltre prevista la variante alla SS 9 Via Emilia in corrispondenza dell’abitato di Rubiera (6,5 km).
La società AutoCS SpA è costituita da un’associazione di imprese tra Autostrada del Brennero SpA, Impresa Pizzarotti & C. SpA, Coopsette Soc. Coop., Oberosler Cav. Pietro SpA, Consorzio Stabile COSEAM Italia SpA, Edilizia Wipptal SpA e Cordioli & C. SpA.

Progetto integrato Bologna – Completamento SFM e filoviarizzazione
Sempre nella seduta di ieri del Cipe, sono stati sbloccati 236,7 milioni di euro (su un costo complessivo dell’opera di 372,647 milioni di euro), per procedere al completamento del sistema delle fermate urbane del Servizio ferroviario metropolitano (SFM) di Bologna, in modo da assicurare anche una adeguata accessibilità, le relative connessioni ciclopedonali con la città, la riorganizzazione della rete del trasporto pubblico urbano, puntando sull’integrazione con la rete ferroviaria.

In  particolare, si prevede:

– la costruzione di 4 nuove fermate SFM (Prati di Caprara, Zanardi, Borgo Panigale Scala, San Vitale-Rimesse), l’adeguamento di 2 fermate esistenti (San Ruffillo e Fiera) e la realizzazione delle relative opere di accessibilità;

– lo sviluppo di un progetto per una migliore riconoscibilità e segnalamento delle stazioni;

– l’acquisto di materiale rotabile ferroviario per il servizio del bacino bolognese, ovvero 19 elettrotreni Stadler,di cui 12 comprati dalla Regione con 80,2 milioni e già in esercizio; gli altri 7 in corso di fornitura;

– l’estensione della rete di filovie lungo le direttrici portanti del rete del trasporto pubblico locale, garantendo la connessione con le fermate ferroviarie presenti e previste nel territorio;

– l’acquisto di 55 mezzi filoviari moderni e confortevoli, indispensabili per convertire la parte di flotta di mezzi pubblici attualmente in esercizio ad alimentazione diesel.

Il costo complessivo dell’intervento è di 372,647 milioni di euro, di cui 236,70 milioni a carico dello Stato. La Regione interviene con un finanziamento di 112,59 milioni di euro (delibere 1116/2012 e 1429/2012).

Sulla cifra mancante per completare l’intervento, 5 milioni sono già stati anticipati al Comune con legge dello Stato (244 del 2007) per la progettazione. Il Comune li ha trasferiti a Tper per la progettazione. L’interramento della linea ferroviaria Portomaggiore-Bologna (41 milioni di euro), già approvata in sede di Conferenza di servizi, sarà oggetto di un ulteriore finanziamento.

Patrimonio artistico-culturale

Il Cipe ha assegnato 1 miliardo di euro, a carico del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) 2014-2020, al ministero dei Beni e delle attività culturali per il finanziamento del Piano “Turismo e cultura” finalizzato ad un’azione di rafforzamento dell’offerta culturale e di potenziamento della fruizione turistica, con interventi per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e per la messa in rete delle risorse culturali materiali e immateriali, con particolare riguardo al  Sistema museale italiano.

In questo quadro, per quanto riguarda l’Emilia-Romagna sono stati destinati 70 milioni al recupero dei beni culturali ecclesiastici e pubblici danneggiati dal sisma nelle province di Ferrara, Modena e Reggio (Ducato Estense), 25 milioni al Museo nazionale dell’Ebraismo e della Shoah, per il completamento integrale dell’unica struttura interamente dedicata alla Memoria dell’Olocausto. E ancora, a Bologna 2 milioni per il restauro e riqualificazione del portico del Santuario di San Luca lesionato dal sisma del 2012, altri 8 milioni per il restauro e la valorizzazione della basilica di Santa Maria dei Servi, del complesso monastico del Corpus Domini e della chiesa di San Giacomo.

Banda ultra larga al 100% per l’Emilia-Romagna: l’accordo tra Regione e ministero dello Sviluppo Economico vale 255 milioni

L’Emilia-Romagna connessa in banda ultra larga al 100% entro il 2020. Tutto questo grazie a un accordo tra Regione e Governo (ministero dello Sviluppo economico), in base al quale verranno spesi sul territorio 255 milioni di risorse pubbliche. L’accordo consentirà di garantire interventi in tempi rapidi, utilizzare nuove strategie e tecnologie di scavo, valorizzare tutte le infrastrutture già realizzate tramite LepidaSpA (società in house della Regione), azzerare le diversità tra zona e zona a livello di copertura. Dei 255 milioni di euro, 180 sono messi a disposizione dal Governo, i rimanenti dalla Regione Emilia-Romagna, attraverso i Fondi europei Fesr (26 milioni) e Feasr (49 milioni). Il Piano è stato approvato dalla Giunta regionale nella sua ultima seduta.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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