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Charisma” è l’album più recente di Tullio Pizzorno, un artista fuori da ogni schema e difficilmente catalogabile nel panorama discografico italiano. Il genere musicale in cui si muove è a volte funky a volte jazz e soul o per meglio dire una “fusion” di questi sound, senza escludere atmosfere più mediterranee. Il disco contiene 14 brani, di cui Pizzorno ha scritto musiche e testi.
Funk è un termine coniato negli Stati Uniti negli anni cinquanta, che indica caratteristiche ritmiche e sonore presenti in diversi ambiti musicali. Inizialmente il termine fu usato nel jazz per indicare un approccio musicale rude e senza contaminazioni. In seguito funky fu utilizzato anche per generi quali soul e R&B. Fusion è un genere nato alla fine degli anni sessanta, che combina elementi di jazz, rock e funk. Tra i primi dischi fusion citiamo: “Hot Rats” di Frank Zappa (1969) e i “In a silent way” (1969) di Miles Davis.
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Tre anni dopo il precedente “Di vista” i tempi erano maturi per il sesto album, soprattutto per rimarcarne il taglio “più o meno funk”. Le prime reazioni di chi l’ha ascoltato sono state molto positive e sono venute dal Giappone dove Pizzorno è noto e apprezzato, grazie al pianista danese Niels Lan Doky (conosciuto tramite Gino Vannelli), che ha inciso un suo brano, inserendolo in una compilation di musica italiana prodotta per il mercato del sol levante. Tullio ci ha confermato che Alberto Radius ha apprezzato “Charisma”, anche se, da rocker puro qual è, ha precisato che il funk/fusion non è nelle sue corde. Massimiliano Pani conferma di essere il suo più grande fan e da altri discografici e musicisti amici ha avuto attestazioni di stima per le musiche e i testi.
Dal 1995 Mina ha inserito il musicista casertano tra i suoi autori, incidendone alcuni brani tra cui: “La fretta nel vestito”, “Di vista” e “Musica per lui”. Tullio Pizzorno è un compositore e musicista polistrumentista allievo del maestro Lilli Greco (colonna portante degli anni d’oro della RCA Italiana).
Tullio ritiene che “Charisma” sia un album che doveva a se stesso, una nuova pietra nel suo cammino, costruita senza guardare alle regole di un mercato che in realtà non esiste, strizzando l’occhio a chi, seguendolo dall’estero, è puntuale nell’apprezzare certe “digressioni soul-jazz”, che si diverte fare.
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Charisma: “Back to basics” è il brano di apertura del disco, introdotto da un dialogo tra chitarre, che lasciano spazio alle percussioni, a “tocchi” di tastiere e fiati (questi ultimi gli unici a essere expander di campioni insieme agli archi). La voce di Tullio spazia dalle intonazioni tipo “back voice”, sino alla “voce dell’anima”. Musicalmente questo pezzo si può definire il manifesto dell’album.
“New York sotto la neve” è il secondo brano di Charisma: “New York sotto la neve è fumo congelato, cipolle e ristorante profumato, la faccia di Herald Square, non cambia d’espressione, è bianca ma non perde il suo colore …”. Nei versi di questa canzone ritroviamo con piacere il Pizzorno allievo di Oscar Avogadro, che ha contribuito alla realizzazione dell’ultimo album di Alberto Radius. Gli assoli di chitarra elettrica si legano idealmente alle performance del grande Alberto, ma l’atmosfera del brano ne evidenzia l’originalità e la padronanza nella scrittura e nell’esecuzione.
Il ritmo cambia con “Charisma”, il brano che dà il titolo all’album, la voce dialoga con gli altri strumenti, in una serie di emissioni che raggiungono anche il falsetto.
Le romantiche note suonate al pianoforte introducono “Charismatic”, un brano strumentale melodico, che conferma la duttilità del suo autore, capace di melodie e ritmi intensi, ma anche di riflessioni musicali, in grado di trasformare le note in immagini. Tullio scrive per il cinema e questo brano ne conferma qualità e ispirazione.
“Amoresagerato” ha il ritmo struggente e le parole del rimpianto amoroso, mentre in “Sarà la fine del mondo”, l’allegria contagia avvenimenti fanta-catastrofici: “Tu, amico distratto da mille pensieri, dai telegiornali, ascolta il messaggio che arriva diritto, dall’alto dei cieli, da amici spaziali … sarà la fine del mondo, lo sapevamo da un pezzo, ci sono gli ufo di mezzo … e noi che ridiamo e noi che diciamo e noi che ci crediamo …”.
Armonia, nostalgia e Facebook in “Chi si appartiene” e “Third life”, mentre in “Il nostro Made in Italy”, l’anima funky dell’artista prende il sopravvento, tra parmigiano, mozzarelle e vino in bustina.
“La persona che impara il tuo nome” e “Segnali di fumo di sigaretta” miscelano parole e musica in un unico suono, un legame armonico dai toni quasi confidenziali. Pizzorno si apre a chi lo ascolta e parla di se stesso, i due brani “sognano” melodie che vengono dal cuore: “Due come noi sarà una storia inutile, se per parlarci un po’ dobbiamo illuderci, che ci capiamo eh no, senza discutere, persi nel fumo di sigaretta …”.
“Spilli” e “Keep left” riflettono il sound di Tullio, si tratta di due brani di largo respiro, coadiuvati da testi intelligenti, costruiti sulla fusione di note che l’artista organizza con sapiente maestria: “Keep left and don’t look back, now stop!”.
Tullio Pizzorno torna alla discografia e lo fa con un prodotto pieno di sorprese, pensato, scritto, realizzato e suonato tutto da lui. “Charisma” è un passo avanti nella sua carriera di musicista, coerente con la precedente produzione e messaggero di una cresciuta maturità.

Tullio Pizzorno – New York sotto la neve

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William Molducci

È nato a Forlì, da oltre 25 anni si occupa di giornalismo, musica e cinema. Il suo film “Change” ha vinto il Gabbiano d’argento al Film Festival di Bellaria nel 1986. Le sue opere sono state selezionate in oltre 50 festival in tutto il mondo, tra cui il Torino Film Festival e PS 122 Festival New York. Ha fatto parte delle giurie dei premi internazionali di computer graphic: Pixel Art Expò di Roma e Immaginando di Grosseto e delle selezioni dei cortometraggi per il Sedicicorto International Film Festival di Forlì. Scrive sul Blog “Contatto Diretto” e sulla rivista americana “L’italo-Americano”.

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