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Da Organizzatori

MARTEDÌ 31 OTTOBRE ALLE ORE 17.00  ISTITUTO DI STORIA CONTEMPORANEA, Vicolo Santo Spirito, 11 Ferrara
Si comunica che al termine dell’incontro che ha avuto luogo giovedì 25 ottobre  scorso presso l’istituto  di Storia Contemporanea sul tema: “Riflessioni e considerazioni critiche a cent’anni dalla Rivoluzione d’Ottobre”, nell’ambito del ciclo di incontri “1917- 2017 La Rivoluzione d’Ottobre tra mito e realtà “si è convenuto con i presenti di riconvocarci martedì 31 ottobre alle ore 17.00  per dare luogo ad una discussione sulle relazioni svolte da Andrea Baravelli e Fiorenzo Baratelli. Siete invitati a partecipare

MARTEDÌ 7 NOVEMBRE – ORE 17.00ISTITUTO DI STORIA CONTEMPORANEA, Vicolo Santo Spirito, 11 Ferrara
La Rivoluzione nelle arti e nei linguaggi
Antonella Salomoni – Università della Calabria
Per il Ciclo 1917–2017 La Rivoluzione d’Ottobre tra mito e realtà
a cura di Istituto Gramsci di Ferrara e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

VENERDÌ 10 NOVEMBRE  BIBLIOTECA ARIOSTEA ore 17-19
A SCUOLA DI LIBERTÀ
Marco Bertozzi e Nicola Alessandrini
coordina Daniela Cappagli
Per il Ciclo ‘Libertà’ a cura di Istituto Gramsci di Ferrara e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara
VENERDÌ 24 NOVEMBRE    BIBLIOTECA ARIOSTEA ore 17-19
LA PASSIONE DELLA LIBERTÀ
Conferenza di Umberto Curi
Introduce Sandra Carli  Ballola
Per il Ciclo ‘Libertà’ a cura di Istituto Gramsci di Ferrara e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

MARTEDÌ 28 NOVEMBRE 2017  Camera del lavoro Piazza Verdi ore 16 -18,30
IN UN DIVERSO WELFARE
con Ota de Leonardis, Università Milano Bicocca
Coordina Biagia Cobianchi, Coordinamento donne Spi-Cgil Ferrara
CGIL in collaborazione con Istituto Gramsci

MARTEDI 5  DICEMBRE BIBLIOTECA ARIOSTEA ore 17-19
Nel ricordo dell’assassinio dei fratelli Nello e Carlo Rosselli ( 1937)  Andrea Baravelli e Paolo Veronesi dialogheranno sul libro di Carlo Rosselli “Socialismo  liberale”:
Introduce Anna Quarzi
a cura di Istituto Gramsci di Ferrara e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

MARTEDÌ 12 DICEMBRE – ore 17.00 Istituto di Storia Contemporanea (Vicolo Santo Spirito 11 Ferrara)
Fare come in Russia: il mito della rivoluzione nell’Emilia rossa
Marco Fincardi – Università Ca’ Foscari di Venezia
Per il Ciclo 1917–2017 La Rivoluzione d’Ottobre tra mito e realtà
a cura di Istituto Gramsci di Ferrara e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


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