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Da: Camera di Commercio Ferrara

L’alta velocità di Italo arriva a Ferrara: per la camera di commercio occasione importante per un tessuto economico-sociale sempre più integrato
Giovedì 17 novembre, alle 9.15, il convegno dell’Ente di Largo Castello.
Presenti i vertici di Italo

Riflettere in modo collettivo e unitario con uno sguardo che miri al futuro per consolidare i punti di forza che Ferrara ha davanti agli occhi e valorizzare pienamente tutte le opportunità ancora non immaginate che i mesi a venire le consegneranno. Sarà questa una delle considerazioni del convegno ‘L’Alta velocità di Italo arriva a Ferrara, occasione importante per un tessuto economico-sociale sempre più integrato’, promosso dalla Camera di commercio nell’ambito delle politiche a supporto all’economia ed in programma giovedì 17 novembre, a cominciare dalle 9.15, presso la sala Conferenze dell’ente di Largo Castello.
Dall’11 dicembre prossimo, saranno 4 i servizi al giorno (2 verso Nord e 2 verso Sud) che collegheranno Ferrara al mercato dell’Alta Velocità: 2 verso nord, in partenza alle 12.59 e alle 18.59 con arrivo a Venezia S. Lucia, rispettivamente, alle 14 e alle 20 (con fermate intermedie nelle stazioni di Padova e di Venezia Mestre), e 2 verso sud, in partenza alle 9.59, con arrivo a Roma Termini alle 12.45 (con fermate intermedie nelle stazioni di Bologna Centrale, Firenze S. Maria Novella, Roma Tiburtina) ed alle 16.59, con arrivo a Napoli Centrale alle 21.05 (con fermate intermedie nelle stazioni di Bologna Centrale, Firenze S. Maria Novella, Roma Tiburtina e Roma Termini). Per chi, invece, volesse raggiungere velocemente Ferrara, saranno disponibili 5 servizi:
1 da Napoli, in partenza alle ore 8.50 con arrivo a Ferrara alle 12.57, 2 da Roma Termini, in partenza alle 10.15 e alle 16.15 con arrivo a Ferrara, rispettivamente, alle 12.57 e alle 18.57 e, infine, 2 da Venezia S. Lucia, in partenza alle 9 e alle 16 con arrivo a Ferrara, rispettivamente, alle 9.57 e alle 16.57.
“Riduzione dell’inquinamento, drastico abbattimento dei tempi di percorrenza, decongestionamento delle strade, maggiore competitività delle imprese e creazione di più ampi mercati di riferimento”. Questi alcuni dei potenziali benefici dell’Alta Velocità secondo il presidente della Camera di commercio di Ferrara, Paolo Govoni, che ha aggiunto: ”Serve, però, una strategia di ampio respiro che metta a sistema e che faccia fruttare quelle che sono le opportunità di una rete di trasporto e collegamento di questo tipo, che certamente porta ma che, se non inserita in una organica politica di sviluppo, può anche portare via”.
Certa la presenza all’atteso evento della Camera di commercio, oltre che di Paolo Govoni e di Giulio Felloni, presidente e vice presidente della Camera di commercio, di Raffaele Donini, assessore Mobilità Regione Emilia-Romagna, Tiziano Tagliani, presidente Provincia di Ferrara, Francesco Fiore, direttore Strategie e Sviluppo del Prodotto Italo, Antonella Zivillica, direttore
Relazioni Esterne e Stampa Italo, Marco de Angelis, direttore Vendite Italo, Enrica Garofalo, addetta Stampa Italo, e dei vertici delle associazioni di categoria.

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CAMERA DI COMMERCIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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