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da: organizzatori

Quinta tappa del viaggio dell’Emilia Romagna verso Expo: martedì 25 agosto protagonisti dell’itinerario delle Vie d’Acqua saranno la città di Ferrara e il Grande Fiume Po, che regaleranno ai visitatori uno scenario unico, dove cultura, tradizioni e gastronomia saranno il filo conduttore di questa affascinante tappa.
Ferrara è stata un importante centro medioevale e una delle corti più sfarzose del Rinascimento. Nasce da qui la sua fisionomia del tutto particolare: dalla somma, armoniosa e inimitabile, dell’intrigo di strade ombrose e irregolari dei suoi quartieri medievali e degli spazi dell’età rinascimentale. Gli uni e gli altri costellati di splendidi palazzi, case, chiese, piazze, strade, giardini e di opere d’arte conservate nei suoi innumerevoli musei, che costituiscono una delle sue maggiori attrattive. Ferrara è una città silenziosa, a misura d’uomo, dove si passeggia tranquillamente, a piedi o in bicicletta, rivivendo ad ogni passo magiche atmosfere del passato. Infine Ferrara è stata riconosciuta città del Rinascimento e il suo Delta del Po è stato inserito nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO.
La sosta a Ferrara si preannuncia particolarmente interessante, in quanto il passaggio del viaggio coincide anche con un evento di grande risonanza nazionale e internazionale, che ogni anno richiama migliaia di visitatori: il Ferrara Busker Festival, la rassegna internazionale degli artisti di strada.
La serata avrà inizio alle ore 18.00 a Pontelagoscuro, in via Ricostruzione 121, con l’esposizione e degustazione dei prodotti tradizionali locali, a cura della Società Canottieri Po.
Alle ore 19.00 sarà la volta degli artisti del Busker Festival, che si esibiranno in una performance unica. Prima della cena, alle 19.30, ci sarà il Comizio Agrario, tenuto da Georg Sobbe, Stefano Bottoni e Diego Farina.
Alle ore 20.00 il benvenuto a bordo della Motonave Stradivari con il Vin d’honneur sul ponte di plancia. Alle 21.00 cena di bordo con gli chef dell’associazione Cheftochef emiliaromagnacuochi Maria Grazia Soncini del ristorante “La Capanna di Eraclio” di Codigoro (FE), Pierluigi Di Diego del ristorante “Don Giovanni di Ferrara”, Igles Corelli del ristorante “Atman” di Lamporecchio (PT), Alessio Malaguti della “Trattoria La Rosa 1908” di Sant’Agostino (FE). A partire sarà Maria Grazia Soncini con “Mare…ggiata d’agosto”, un antipasto abbinato a Il Mattaglio Metodo Classico – Cantina della Volta. Seguiranno il “Tortello rovesciato” di Alessio Malaguti, che sarà abbinato al Lambrusco di Sorbara DOP 2014 – Azienda Agricola Zucchi e il Coniglio Volante di Igles Corelli abbinato alla birra LADY ALE American IPA-Birra dei Diamanti. Infine il dessert, a cura di Pierluigi Di Diego con la “Meringa con riso di Penazzi, albicocche e polvere di yogurt”, abbinato a Soprano dell’Uccellina Albana di Romagna Passito DOCG 2009 – Tenuta Uccellina.
Per informazioni e prenotazioni della cena a bordo: tel. 0521 798515 –prenotazioni@viaggioversoexpo.it.

L’Emilia Romagna in viaggio verso Expo si snoda attraverso tre direttrici storiche: le Vie d’Acqua del mare Adriatico e del Fiume Po, che saranno percorse in motonave, la via di terra rappresentata dalla via Emilia attraversata in bicicletta e dai food truck e l’Alta Via dei Parchi percorsa a piedi. Un viaggio che nel complesso durerà oltre un mese e vedrà un ricco intreccio di saperi e sapori, territori e cultura, il tutto condito dall’estro e dalla bravura dei soci di CheftoChef emiliaromagnacuochi.
Le tre direttrici si ricongiungeranno a Piacenza il 18 settembre, città nella quale tutti i protagonisti del viaggio si ritroveranno per celebrare la fine del percorso regionale. Lunedì 21 settembre lasceranno poi l’Emilia Romagna varcando il Po per entrare a Milano, dove nella Casa degli Atellani, che ospita la vigna di Leonardo, i cuochi, i produttori e i consorzi, i parchi e le comunità dell’Emilia Romagna presenteranno l’eccellenza dei territori, in una straordinaria performance gastronomica. Infine, il 22 settembre il viaggio arriverà a Expo, per tirare – cuochi e sfogline – una sfoglia di pasta lunga 75 metri, con i ripieni e i formati che caratterizzano la cucina della regione, dal mare di Rimini fino a Piacenza.

I prossimi appuntamenti dell’Emilia Romagna in viaggio verso Expo sulle Vie d’Acqua saranno:
– 27 agosto a Finale Emilia (MO) con una serata intitolata “Tra storia e cultura gastronomica”.
Per il programma in anteprima: http://www.viaggioversoexpo.it/tappa/finale-emilia/
– 29 agosto a Mezzani (PR) con la serata “La qualità della vita sul Grande Fiume”.
Per il programma in anteprima: http://www.viaggioversoexpo.it/tappa/mezzani/

La realizzazione di questo progetto è stata possibile grazie alla stretta collaborazione dell’associazione CheftoChef emiliaromagnacuochi, la Regione Emilia-Romagna, APT Servizi, Slow Food Emilia Romagna.
Un particolare ringraziamento va ai partner del progetto: l’Enoteca Regionale Emilia Romagna, Confagricoltura Emilia Romagna, Unioncamere Emilia Romagna, Ais Emilia e Ais Romagna, Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia Romagna; ai main-sponsor Consorzio del Parmigiano Reggiano, Olitalia, Mielizia-Conapi e Consorzio del Prosciutto di Parma. Il viaggio si avvale del patrocinio di Expo 2015, Touring Club Italiano, Anci, Cai, Aipo, Associazione Nazionale Marinai d’Italia.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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