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Da: Comune di Comacchio

Il freddo glaciale non ha di certo intimorito la Befana dei Vigili del Fuoco che questa mattina, calandosi con una teleferica dalla sommità della Torre dell’orologio, ha fatto capolino tra gli sguardi carichi di attesa dei tantissimi bambini accorsi. La quarta edizione della manifestazione organizzata dal Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Comacchio, in collaborazione con l’Associazione culturale Marasue, ha rinnovato l’antica tradizione popolare dell’Epifania rappresentata dalla simpatica Befana, che dopo aver sorvolato il cielo con l’immancabile scopa, giunge a destinazione per dispensare dolciumi e sorrisi ai più piccoli. In mezzo alla folla numerosa, anche il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco, Pietro Di Risio, il Sindaco Marco Fabbri e l’Assessore alla Cultura Alice Carli. La Befana, come ha spiegato il capo-squadra Fabio Marconi, speaker della manifestazione, ha effettuato la discesa dalla teleferica, mettendo in atto le manovre che i pompieri del Nucleo speleo-alpino-fluviale (SAF), effettuano in occasione di interventi di soccorso. Tra gli applausi della folla, la Befana ha raggiunto il canale maggiore, dove l’attendeva la moto d’acqua, impiegata in estate durante gli interventi di soccorso in mare dal Nucleo Soccorso acquatico (SA). Il capo-squadra Gian Carlo Lambertini ha scortato la Befana nel tragitto via acqua, lungo il centro storico, culminato con il tradizionale lancio di caramelle. I Vigili del Fuoco, tutti fuori servizio, sono stati i grandi protagonisti della spettacolare manifestazione, chiusa a sorpresa con il tuffo in acqua della Befana. Il Sindaco Marco Fabbri ringrazia i pompieri intervenuti e tutti quelli che stanno adoperandosi anche in questo periodo per prestare soccorso nelle aree dell’Italia centrale duramente colpite dal terremoto. Tra loro anche Stefano Gelli, vigile del fuoco comacchiese, che nelle precedenti edizioni ha svolto il ruolo di speaker della manifestazione. A tutti i Vigili del Fuoco il Sindaco rinnova sentimenti di profonda gratitudine e di amicizia per la loro preziosa, costante ed insostituibile opera di tutela del territorio. Alla manifestazione odierna hanno partecipato pompieri del distaccamento di Comacchio, del Comando Provinciale di Ferrara, ma anche discontinui e volontari dei distaccamenti di Bondeno e di Copparo.

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COMUNE DI COMACCHIO


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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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