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Da: Jazz Life

SABATO 15 SETTEMBRE TRIS DI APPUNTAMENTI FRA COMACCHIO E LIDO DI SPINA
La Casa Museo è in festa ed….in jazz

E’ “Casa Museo in Jazz” sabato 15 settembre a Lido di Spina: nel week end che anticipa le Giornate Europee del Patrimonio – il grande evento culturale dal 1981 promosso da Consiglio d’Europa e Commissione Europea per aprire le porte di migliaia di luoghi della cultura statali, musei locali ma anche gallerie, fondazioni ed associazioni privati un po’ in tutto il vecchio continente – un tris di appuntamenti fra musica, cibo ed escursioni attende gli appassionati del turismo slow. Si parte alle ore 14,30 da Comacchio, con ritrovo in Largo Pallotta a pochi passi da Trepponti e Museo Delta Antico per “Da Spina a Spina”, biciescursione guidata e gratuita (km. 27 complessivi, durata 3,5 ore circa) che passando per il sito archeologico di Santa Maria Padovetere e le Valli raggiungerà la Casa Museo a pochi passi dal mare dove verrà offerto ai partecipanti – in collaborazione con Strada dei Vini e dei Sapori della provincia di Ferrara e Consorzio Vini Bosco Eliceo – un aperitivo a base di stuzzicherie locali e ‘doc delle sabbie’ (info e prenotazione obbligatoria, per un massimo di 50 partecipanti: 345 5684017). Mentre per chi – anche senza pedalare – vuole conoscere meglio questo vero e proprio “manifesto dell’integrazione fra arte e vita”, tra architettura, scultura, pittura e design, che l’architetto-designer Nando Vigo realizzò fra il 1971 ed il ’73 per il maestro Remo Brindisi, l’appuntamento è alle 18,30 (ritrovo direttamente in biglietteria (ingresso: intero euro 8,50; ridotto, da 11 a 18 anni, accompagnati: euro 5,00 – Info: 0533 314154) quando scatterà la visita guidata dedicata alla Villa, che ospita numerosissime opere di artisti di primo piano del Novecento: da Lucio Fontana a Giò Pomodoro, da Mario Sironi a Filippo De Pisis, da Achille Castiglioni a Piò Manzù e moltissimi altri. E, per tutti, gran finale nel Giardino della Casa Museo con il concerto – ad ingresso gratuito – di “The Jammers” (Alessandro Fariselli – sax tenore, Sam Gambarini – organo Hammond, Fabio Nobile – batteria) e possibilità di ‘apericena’ (il menu prevede tartine con alici marinate; cous cous ai gamberetti e verdurine; insalata di seppie e polpo al vapore; affettati misti; spiedini di frutta; dolci della casa accompagnati a vini del Bosco Eliceo. Costo: intero euro 15,00 – Info e prenotazioni: 335 1340537).
The Jammers è formazione che nasce dalla collaborazione di tre musicisti versatili protagonisti del panorama jazz italiano e non solo, le cui sonorità spaziano dal jazz al soul, dal boogaloo alla bossanova. Alessandro Fariselli, sassofonista tenore dal suono caldo e dalla tecnica raffinata, ha uno stile davvero inconfondibile. Negli anni ha collaborato ed inciso dischi con artisti di fama nazionale e internazionale come Fabrizio Bosso, Flavio Boltro, Mario Biondi e Paolo Fresu. Nella sua musica si riconoscono vari stili fra cui swing, soul, funk e be-bop che ne caratterizzano il sound e lo rendono efficace in tutte le situazioni. Fabio Nobile, musicista, produttore, definito dalla rivista “Percussioni” tra i batteristi moderni Italiani più apprezzati per la sua personale e riconoscibile attitudine funk. Avviato dal padre, sin da giovanissimo, alla professione di musicista, accompagnando in tournèe il celebre cantante degli anni ’60 Michele e collaborando con I Giganti e I Nuovi Angeli. A 25 anni sposta l’attenzione verso la musica bossa nova e jazz, incidendo a suo nome cinque singoli in vinile e un album stampato come CD per l’etichetta Italiana Dejavù Rec. Nonostante la sua musica non sia rivolta ad un contesto mainstream, riscuote successo in tutto il mondo, in particolar modo in Giappone. Dal 2007 al 2011 collabora con Mario Biondi: nel 2009 prende parte all’incisione del pluripremiato album “IF” che lo porterà a sostenere ritmicamente lo “Spazio Tempo Tour 2010”. Nel 2011 con il progetto E.G.O, apre i concerti di James Blunt, Joe Cocker, Incognito, Randy Crawford, Joe Sample, accompagnando le cantanti Tanya Michelle e Loretta Grace. Mentre, dall’estate 2012 al 2015 ha alternato varie collaborazioni con la cantante Karima. E’ ideatore e direttore artistico di JAZZenatico, festival musicale che si tiene a Cesenatico, d’inverno tra gennaio e febbraio e in estate a fine agosto. Infine, Sam Gambarini, organista di assoluto rilievo si trasferisce in Gran Bretagna nel 2000 divenendo da subito tra i session man più richiesti sulla scena londinese dove affina il linguaggio jazzistico esibendosi nelle più prestigiose location accompagnando grandi nomi come Snowboy e la leggenda del funk e Rhythm’n Blues, il trombonista Fred Wesley. Ma ha al suo attivo importanti collaborazioni anche in Italia, dal compianto Marco Tamburini a Rosalia de Souza.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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