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da:ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

La Festa della Mamma protagonista all’Orto Botanico dell’Università di Ferrara. Domenica 11 maggio alle ore 15 a Palazzo Turchi di Bagno, (c.so Porta Mare 2/b), il Sistema Museale di Ateneo e l’Orto Botanico ed Erbario di Unife, hanno organizzato un pomeriggio dedicato a mamme e bambini, ricco di iniziative, concorsi e spettacoli.
Dopo la consegna di un simpatico omaggio a tutte le mamme accompagnate dai figli che parteciperanno all’iniziativa, si terrà la presentazione del progetto LAB[ir]INT, Laboratorio Botanico Interattivo [di istruzione e ricerca], dove vige il motto: “vietato non toccare” e dove gli appassionati di botanica potranno imparare a riconoscere gli alberi e le erbe, estrarre essenze dalle piante aromatiche, tingere e dipingere con tinture vegetali, costruire la carta con metodi artigianali, produrre creme, oli e unguenti profumati, partecipare a escursioni didattiche e a concorsi su temi botanici e molto altro ancora.

“Disegna la magia”, è invece il titolo del concorso che sarà presentato nel corso del pomeriggio, per aiutare a creare il libro illustrato per ragazzi “Boschi incantanti & alberi magici”, che racconta dei miti, delle leggende, delle fiabe e della magia legati al mondo degli alberi. Al concorso potranno partecipare tutti i ragazzi con età inferiore ai sedici anni, per realizzare la copertina o le immagini interne del volume che sarà pubblicato nel 2015.

Ma le sorprese non sono finite. Per la gioia di tutti i bambini si terrà lo spettacolo di burattini “Fagiolino e l’albero dei miracoli”, Teatro delle teste di legno di Ferrara, che racconta la storia di tre soci.. “Brighella, Fagiolino e l’amico Lasagnino, che scacciati dall’osteria, si rifugiano in un bosco dove casualmente assistono all’incontro tra i malvagi Tonante e Strega Guercia. Guercia si vanta del maleficio fatto nei confronti della figlia del Re di Siberia: la perdita della voce e della possibilità di cantare fino a che qualcuno non le faccia ascoltare la musica miracolosa che proviene da un albero magico. Fagiolino e Lasagnino sconfiggeranno tutti i malvagi e riusciranno a raggiungere il castello di Siberia dove li attende Sandrone, primo ministro del Re di Siberia, e riusciranno a donare la voce e il canto alla principessa”.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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