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Da Ufficio Stampa Comune di Ferrara

 

BIBLIOTECA BASSANI – Mercoledì 3 gennaio alle 17 in via Grosoli a Barco

Letture per i più piccoli aspettando la Befana

02-01-2018

Primo appuntamento dell’anno mercoledì 3 gennaio 2018, alle 17, con le letture per i più piccoli alla biblioteca comunale Bassani di Barco (via G. Grosoli 42, Ferrara). In programma il racconto ‘I pani d’oro della vecchina’ (di Annamaria Gozzi e Violeta Lopiz) e una selezione di ‘Filastrocche della Befana’. L’incontro, a partecipazione libera, rientra nel ciclo l”Ora del racconto’ per bambini dai quattro ai dieci anni, che per questo mese ha per tema ‘Raccontami l’inverno’. Per l’occasione le letture saranno affidate a Raffaella Menegatti e Lorella Zappaterra.

Per info: Biblioteca Giorgio Bassani, via Grosoli 42, Ferrara, info.bassani@comune.fe.it, tel. 0532 797414.

SALA ESTENSE – Martedì 2 gennaio alle 16,30 terzo appuntamento con la rassegna natalizia per bambini

In scena ‘La Gallinella Rossa’, fiaba divertente e romantica della tradizione nord europea

02-01-2018

(Comunicato a cura dell’Associazione Teatrale Il Baule Volante)

Martedì 2 gennaio alle 16,30 la rassegna natalizia ‘Babbo Natale, Gnomi e Folletti’ prosegue, alla Sala Estense (Ferrara, Piazza Municipale), con il terzo appuntamento a teatro: “La gallinella rossa” della compagnia ravennate Tanti Cosi Progetti. Uno spettacolo festoso e comico che farà trascorrere un pomeriggio di vera spensieratezza a grandi e piccini.

C’era una volta una gallinella rossa che viveva in una fattoria con i suoi pulcini…Un giorno la gallinella rossa stava razzolando alla ricerca di cibo, quando trovò dei chicchi di grano. Così le venne in mente un’idea…

Quello in arrivo alla Sala Estense è uno spettacolo che, dopo il debutto nel 2016, ha riscosso un grande successo in tutta Italia con numerosissime repliche su tutto il territorio nazionale. Il successo di questa fiaba classica della tradizione nord europea, è dovuto principalmente alla straordinaria presenza scenica dell’attore Danilo Conti, un interprete che, con la sua vivacità ma anche con la sua intelligente ironia, si è aggiudicato per ben due volte l’ambito premio ETI Stregagatto (maggior riconoscimento italiano per il Teatro Ragazzi). Conti ha realizzato un’opera semplice, colorata, divertente ma anche dolce e, a suo modo, romantica che parla del ciclo delle stagioni e della vita della natura che parte da un semplice seme per arrivare, con il contributo dell’uomo, a produrre un pane che è ancora più buono e profumato quando viene condiviso con chi ne ha bisogno.
La storia è quella di un’intraprendente gallinella che è abituata a cercare grassi vermi sempre col pensiero di nutrire i suoi pulcini. Quando trova il chicco di grano capisce che può farne un uso diverso, un uso il cui risultato non è immediato ma che richiede lavoro, impegno, pazienza e che darà i suoi frutti.
Molte sono le varianti legate soprattutto ai personaggi del racconto; accanto alla gallina, sempre laboriosa e tenace, possiamo infatti trovare il maiale, il topo, l’agnello, l’anatra, il gatto, o altri animali di fattoria, ma tutti hanno un denominatore comune: nessuno di questi animali aiuterà la gallinella a preparare la terra, a piantare e innaffiare il grano, a mieterlo e trebbiarlo, a portarlo al mulino e a fare il pane. Tutti troppo pigri o troppo impegnati a fare altro. Solo nel finale, quando il pane viene sfornato caldo e profumato vorrebbero mangiarlo…
Lo spettacolo narra il rapporto degli animali della fattoria con la gallinella che li sprona ad agire, e che, nonostante la loro indolenza e indifferenza, infine, li ritroverà uniti perché, compresa la trasformazione a cui hanno assistito, sapranno mettere a frutto in modo collettivo l’esperienza che hanno vissuto.
La gallinella rossa 
è una produzione di Accademia Perduta/Tanti Cosi Progetti, scritta, diretta e interpretata da Danilo Conti che affronta argomenti quali la condivisione, la collaborazione, l’amicizia, la tenacia, l’anticonformismo, l’etica del lavoro, l’iniziativa personale. Ognuno deve fare la propria parte e rinunciare al proprio egoismo per realizzare qualcosa di più grande del proprio interesse personale.
La gallinella rossa
 è annoverata tra i racconti tradizionali inglesi anche se la sua vera origine potrebbe essere russa. Molto popolare quindi nei paesi di origine anglosassone, in Italia se ne trovano versioni differenti. I protagonisti della storia sono fortemente caratterizzati nelle loro debolezze che contrastano la virtù della gallina.
Tra le prime trasposizioni maggiormente note della novella c’è quella della fine dell’Ottocento di Joseph Jacobs, critico letterario, storico, esperto di folclore inglese. Negli Stati Uniti “La gallinella rossa” divenne popolare sopratutto grazie alla serie “The little Golden Books” degli anni Quaranta, nella versione illustrata da John Parr Miller. Amata anche la gallinella di Paul Galdone del 1973, alle prese con la preparazione di un dolce. In Italia nota per i più piccoli è la gallinella giocosa di Byron Barton, Harper and Collins,1993, pubblicata da Babalibri nel 2003.

Per tutti i bambini dai 3 agli 8 anni.

Inizio spettacoli: 16,30 (la biglietteria apre a partire dalle 15,30)

Biglietti: adulti € 6,00, bambini € 5,00

Per informazioni: Il Baule Volante – Andrea Lugli – Paola Storari 0532/770458 – 347/9386676.

SALA ESTENSE – Giovedì 4 gennaio alle 16,30 ultimo appuntamento con la rassegna natalizia per bambini

‘I musicanti di Brema’: spettacolo gioioso, fra tradizione e innovazione

02-01-2018

(Comunicato a cura dell’Associazione Teatrale Il Baule Volante)

Giovedì 4 gennaio alle 16,30 la rassegna natalizia ‘Babbo Natale, Gnomi e Folletti’ si chiude, alla Sala Estense (Ferrara, Piazza Municipale), con l’ultimo appuntamento teatrale: “I musicanti di Brema” della compagnia Teatro Perdavvero, di Marco CantoriUno spettacolo gioioso e ricco di musica che parla dell’importanza di accettarsi e di valorizzarsi anche quando non siamo proprio perfetti.

Sarà l’attore Marco Cantori, popolare e amato artista centese, già molto conosciuto dal pubblico ferrarese non solo dei bambini, a chiudere in bellezza quest’ultima edizione della rassegna natalizia che la Direzione Artistica del Baule Volante realizza quest’anno per il ventesimo anno consecutivo.

Lo spettacolo è realizzato con le tecniche del teatro di attore, narrazione, canzoni, musica dal vivo (Diego Gavioli alle tastiere) e anche con l’insolita tecnica del Body Percussion, quella “musica del corpo” che Cantori ha appreso a seguito dei seminari seguiti con il maestro Ciro Paduano. Tradizione e innovazione sono quindi i paralleli fili conduttori di questo lavoro di recente realizzazione che già sta riscuotendo un buon successo presso la comunità dei programmatori italiani, anche in virtù della peculiare verve attoriale di questo artista che ha mosso i suoi primi passi proprio presso il Centro Teatro Universitario di Ferrara.

I protagonisti di questa favola sono un asino zoppo, un cane sdentato, un gatto senz’unghie e un gallo con un’ala rotta che, rifiutati dai padroni per via dei loro “difetti”, decidono di partire per la città di Brema dove vogliono farsi assumere dall’orchestra musicale cittadina. Durante il viaggio, in mezzo al bosco, s’imbattono nella casa dei briganti, dentro alla quale intravedono una tavola piena di cose buone da mangiare. Ma prima di sfamarsi bisogna liberarsi dei briganti e l’unico modo per riuscirvi è quello di collaborare, tutti insieme. Gli animali così raggiungono il loro scopo e trovandosi bene insieme si fermeranno a vivere nella loro nuova casa.

Una fiaba molto nota qui proposta in una rilettura che, sempre fedele alla trama originale, suggerisce anche spunti di riflessione non banali. Ecco le parole dello stesso Cantori: “Abbiamo scelto di lavorare su questa favola perché tratta tematiche molto attuali come: la diversità, il rifiuto da parte degli altri, il riconoscimento delle proprie risorse e l’importanza di collaborazione nel superamento delle difficoltà. I padroni rifiutano i loro animali i quali, invece di abbattersi di fronte alla delusione, decidono di cambiare il proprio destino, di osare nel mondo per trovare un nuovo futuro: divenire musicisti. Si tratta sicuramente di un’ambizione quanto meno insolita per degli animali, ma essa permetterà loro d’incontrare un destino fatto di coraggio, aiuto reciproco e comprensione. Nello spettacolo, però, questo stato felice è soltanto una tappa e non un punto di arrivo: il vero finale dello spettacolo è l’intima consapevolezza che dopo ogni delusione si può ripartire, donandosi la possibilità di una nuova Brema.”

Marco Cantori: dopo le prime esperienze nei Centri Teatrali Universitari di Ferrara e di Toulouse (Francia), lavora con il regista Lech Rackzak (Polonia). Partecipa al Percorso di formazione organizzato da ERT per Attori fra Arti Popolari, Cinema e Teatro, tenutosi a Santarcangelo di Romagna. All’interno di questo percorso studia con Silvio Castiglioni, Davide Iodice, Alfonso Santagata e Kuniaki Ida. Entra poi a far parte del Teatro del Lemming, dove resta fino al 2005. Scrive e mette in scena alcuni testi teatrali originali tra cui Macerie (Selezione Scenario 2005, Premio Ermo Colle 2008), Il Protagonista (Premio Anna Pancirolli 2012). Insegna teatro e si occupa di progetti rivolti ai giovani.  Dal 2014 è direttore artistico del Teatro Troisi di Nonantola dove cura la stagione di prosa.

Per tutti i bambini dai 3 agli 8 anni.

Inizio spettacolo: 16,30 (la biglietteria apre a partire dalle 15,30)

Biglietti: adulti € 6,00, bambini € 5,00

Per informazioni: Il Baule Volante – Andrea Lugli – Paola Storari 0532 770458 – 347 9386676.

ASSESSORATO CULTURA E TURISMO – Il dato sulla fruizione del monumento simbolo della città

Tanti i visitatori del Castello Estense anche nel 2017: incremento di 7 punti rispetto al 2016

02-01-2018

Sono 179.629 i visitatori del Castello Estense nel 2017, circa il 7% in più rispetto al 2016. Coloro che hanno raggiunto la Torre dei Leoni sono stati 76.335.

“Grande soddisfazione per i dati del Castello che si conferma il museo più visitato della città – ha commentato l’assessore alla cultura e vicesindaco Massimo Maisto -. Il trend positivo di questi anni, frutto di un’attenzione costante dell’Amministrazione per l’offerta culturale del monumento simbolo di Ferrara, sta proseguendo e rappresenta senz’altro un risultato importante, in linea con l’andamento nazionale che, come abbiamo visto, premia le politiche di valorizzazione dei beni culturali, risorsa fondamentale per il nostro Paese”.

(A cura dell’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Ferrara)

CONFERENZA STAMPA – Lunedì 8 gennaio alle 11.30 nella sala degli Arazzi della residenza municipale

Presentazione della seconda parte della rassegna musicale “Ferrara in jazz 2017-18”

02-01-2018

Lunedì 8 gennaio 2018 alle 11.30 nella sala degli Arazzi della residenza municipale (piazza Municipio 2) il Jazz club Ferrara organizza la conferenza stampa di presentazione della seconda parte della rassegna musicale “Ferrara in jazz 2017-2018”.
All’incontro con i giornalisti interverranno il vicesindaco e assessore alla Cultura e Turismo Massimo Maisto, il presidente dell’associazione culturale Jazz club Ferrara Andrea Firrincieli e il direttore artistico di “Ferrara in jazz” Francesco Bettini.

Per info: Ufficio stampa Jazz Club Ferrara, Eleonora Sole Travagli, email solejazzclubferrara@gmail.com, cell 339 6116217.

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

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07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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