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Da: Comune di Ferrara

Si muoverà alla ricerca delle tracce di modernità presenti in un classico come il ‘Don Chisciotte’ di Cervantes, la rilettura che Claudio Cazzola proporrà nel corso della conferenza prevista per venerdì 21 ottobre alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea. L’incontro, a cura dell’Istituto Gramsci e dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara, in occasione del quarto centenario della morte di Miguel de Cervantes (1547-1616), sarà introdotto da Marcello Folletti.

Cervantes, il ‘Don Chisciotte’ e la modernità.
‘I classici sono libri che quanto più si crede di conoscerli per sentito dire, tanto più quando si leggono davvero si trovano nuovi, inaspettati, inediti’: nessuna migliore presentazione di questa può assolvere al compito, graditissimo, di rileggere una volta ancora il ‘Don Chisciotte’, sulla scorta della definizione n. 9 stilata da Italo Calvino (= Perché leggere i classici, Milano, Mondadori, 1991, p. 15). I motivi possono essere molteplici, a cominciare dalla ingegnosa trovata compositiva secondo la quale Cervantes non è l’autore del testo – e nemmeno un trascrittore di esso, come accade ad Alessandro Manzoni – bensì un semplice scopritore di una raccolta di scartafacci in vendita presso l’Alcaná di Toledo, fatti da lui tradurre dall’arabo in castigliano. Il fortunato ritrovamento consente alla vicenda appena iniziata di continuare, ricca di tranelli narrativi splendidamente godibili. Quanto alla modernità del ‘Don Chisciotte’, si ascolti la seguente testimonianza: ‘Ma alla domanda, ahimé ricorrente, se i classici sono attuali, ho già dato una volta una risposta tra provocazione e convinzione: il problema non è se i classici sono attuali, il problema è se lo siamo noi rispetto a loro. Loro lo sono sempre, basta leggerli, noi non sempre, basta sottoporci alla stessa prova’. Parole del mai abbastanza rimpianto Giuseppe Pontiggia
(I classici in prima persona, Mondadori, 2006, pp- 33-34)

Gli uffici Tari chiusi al pubblico da lunedì 24 a venerdì 28 ottobre

Da lunedì 24 ottobre a venerdì 28 ottobre 2016 (come già accaduto tra il 26 e 30 settembre) gli uffici Tari (tassa sui rifiuti) del servizio Servizi Tributari del Comune di Ferrara, in via Monsignor Luigi Maverna 4, resteranno chiusi al pubblico in quanto tutti gli operatori saranno impegnati nello svolgimento di urgenti ed ingenti attività di back office.
Per informazioni e chiarimenti è sempre attivo il numero verde 800 654866 dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18 e il sabato dalle 9 alle 13.

Polizia Municipale – Sabato 22 ottobre 2016 giornata del campionato di Serie B al Mazza
I provvedimenti di viabilità in occasione della partita di calcio Spal – Carpi

Anche in occasione della partita Spal – Carpi, che si disputerà sabato 22 ottobre 2016 alle 15, verranno adottati particolari provvedimenti di viabilità idonei a garantire un corretto e sicuro afflusso dei tifosi sia ospiti che locali allo stadio Paolo Mazza.
L’area riservata al parcheggio dei veicoli dei tifosi ospiti sarà quella solitamente a loro riservata di corso Vittorio Veneto, nel tratto compreso tra il corso Piave e la via Cassoli, mentre per i tifosi locali viene confermato il parcheggio a loro dedicato nel viale IV Novembre con accesso e uscita dal varco di viale Costituzione/viale Cavour.
Il viale IV Novembre pertanto, chiuso alla normale circolazione veicolare, sarà di fatto a fondo chiuso con sbarramento all’intersezione con la via Fortezza.
L’afflusso dei tifosi locali allo stadio siano essi a piedi, in velocipede od in auto, dovrà avvenire esclusivamente dal lato del viale IV Novembre ovvero sfruttando le vie Ortigara, Paolo V o Fortezza.
Inoltre si evidenzia quanto segue:
– l’accesso allo stadio dei veicoli dei disabili per raggiungere le aree a loro riservate di Corso Piave e Polo V e degli autorizzati a raggiungere il parcheggio interno allo stadio, dovrà avvenire dal varco di via Fortezza/Casteltedaldo raggiungibile dalla via Podgora – Piazza XXIV Maggio;
– è consigliabile per coloro che raggiungono lo stadio con il proprio velocipede di non sostare lo stesso nella via Paolo V poiché al termine della partita, la stessa, dall’intersezione con il corso Piave, potrebbe essere inibita al transito anche pedonale fintanto che non si sarà esaurito il deflusso dei tifosi ospiti;
– per consentire la realizzazione degli appositi sbarramenti atti a separare le tifoserie, verrà inibita la circolazione veicolare nel corso Vittorio Veneto, nella via Cassoli e nel corso Piave a partire dalle ore 10.30. Sarà comunque consentita la circolazione pedonale ciclabile sino al momento della chiusura totale della viabilità prevista per le ore 12,30;
– considerato lo sbarramento che verrà realizzato all’intersezione tra il corso Vittorio Veneto e la via Cassoli, il tratto dello stesso corso Vittorio Veneto compreso tra la via Cassoli e la via Poledrelli, sarà di fatto a fondo chiuso, con ingresso ed uscita dalla via Poledrelli;
– i divieti di sosta nelle aree adiacenti lo stadio che riguardano la via Ortigara da corso Piave a via Poledrelli, il corso Piave da viale IV Novembre a viale Vittorio Veneto, la via Fortezza da via Casteltedaldo a corso Piave, la via Montegrappa, la via Cassoli da viale IV Novembre a corso Vittorio Veneto ed il corso Vittorio Veneto da Piazza XXIV Maggio a via Poledrelli, saranno in vigore dalle ore 07.00;
Si comunica inoltre che l’accesso allo stadio da parte dei tifosi locali, sarà inibito già dalle intersezioni corso Isonzo/corso Piave e corso Isonzo/via Cassoli.
Il traffico veicolare, dalle ore 12.30, oltre che nelle citate intersezioni, sarà inibito come al solito alle intersezioni viale IV Novembre/via Darsena, viale IV Novembre/via Fortezza, corso Piave/via San Giacomo e via Cassoli/via Ticchioni.
Dal parcheggio di viale IV Novembre, non sarà consentito accedere al corso Piave ed alla via Cassoli fintanto che non sarà completamente ripristinata la normale circolazione.

Week end n centro storico – Cibo di strada e musica da venerdì 21 a domenica 23 ottobre
In piazza Travaglio lo ‘Streetfood Village’ con specialità da tutta Italia e dall’estero

Per l’intero week end, da venerdì 21 a domenica 23 ottobre, in piazza Travaglio riapre lo ‘Streetfood Village’ con cibi di strada provenienti da tutta Italia e dall’estero e con specialità originali e introvabili. La manifestazione, organizzata da Feshion Eventi in collaborazione con l’associazione StreetFood Italia e Confesercenti Ferrara, e con il patrocinio del Comune di Ferrara, rappresenta una delle ultime tappe del giro d’Italia del cibo di strada promosso dall’Associazione nazionale Streetfood che da anni certifica e promuove il vero cibo di strada italiano con ospiti stranieri.
Il giro d’Italia del cibo di strada comincia con le bombette e la puccia pugliesi, gli arancini e il pane ca’ meusa siciliani. Dalle Marche i fritti misti, con le olive in testa e il pesce di San Benedetto del Tronto (Ap), senza dimenticare la parte internazionale: la cucina statunitense con tagli di carne a bassa temperatura in stile BBQ e la Grecia con i suoi cibi di strada originali come Gyros Pita e Souvlaki. Non mancherà il fritto napoletano e i borlenghi e gnocchi fritti emiliani. Sapori Salentini e bufalo dell’Agro-pontino faranno la loro parte. Il tutto è accompagnato da cocktail cubani, dalla Birra ufficiale Streetfood, oltre a una selezione di vini territoriali abbinati ai vari cibi di strada presenti come il Lambrusco servito da un truck.
In programma anche esibizioni musicali nelle tre serate:
– Venerdì 21: Concerto de ‘I Muffins Spettacoli’ alle 21
– Sabato 22: Live con Stefania Cento accompagnata al pianoforte
– Domenica 23: Concerto de ‘I Poca Banda’ alle 20
E per i più piccoli: area gonfiabili e truccabimbi
Apertura Streefood Village (ingresso libero): venerdì dalle 17 alle 24, sabato e domenica dalle 11 alle 24.
L’Associazione Streetfood. Nata ad Arezzo nel 2004, è stato il primo progetto in Italia a promuovere il cibo come cultura e il cibo di strada come format vincente in quanto “riassume in un cartoccio” storia e tradizioni di ogni regione d’Italia da gustare con le mani. Nel 2015 sono stati 28 gli eventi in tutta Italia toccando quasi due milioni di persone che hanno consumato cibi di strada in quantità record.

Festa legalità e responsabilità – Sabato 22 ottobre alle 9.30 nella Sala della Musica (via Boccaleone, 19 – Ferrara)
Legalità e lavoro: la battaglia alle mafie che sottraggono risorse e terreni all’agricoltura

Nell’ambito della Festa della Legalità e Responsabilità, organizata dal Comune di Ferrara dal 22 ottobre al 7 novembre 2016, sabato 22 ottobre alle 9.30 nella Sala della Musica (via Boccaleone, 19 – Ferrara) avrà luogo un incontro pubblico dal titolo ‘Legalità e Lavoro: Fondi rubati all’Agricoltura’. Verrà presentata la video-inchiesta ‘Fondi rubati all’agricoltura’, che indaga come la criminalità si infiltra nel sistema delle sovvenzioni europee di sostegno agli agricoltori. L’autore Alessandro Di Nunzio – insieme a Diego Gandolfo vincitore del Premio Roberto Morrione 2015 proprio per questo lavoro – e Luigi Russo, Associato di Diritto Agrario del Dipartimento di Giurisprudenza dell’ Università degli Studi di Ferrara, ne discuteranno con Alessandro Zangara – responsabile Ufficio Stampa Comune di Ferrara – e Federica Pezzoli del settore Informazione del Coordinamento di Ferrara di Libera. Introduce l’Assessora all’Ambiente Caterina Ferri. Dopo la proiezione della videoinchiesta è previsto anche l’ intervento telefonico in diretta di Giuseppe Antoci, presidente del Parco dei Nebrodi, scampato a un agguato mafioso nel maggio 2016.
La partecipazione all’incontro è libera, aperta a tutti i cittadini, e ha ricevuto l’accreditamento dell’Ordine dei Giornalisti come seminario di formazione.

Interpellanza – Presentata dal gruppo FdI/AN in Consiglio comunale
Richiesta in merito all’installazione di speed check in via Padova

Questa l’interpellanza pervenuta:
– il consigliere Spath (gruppo FdI/AN in Consiglio comunale) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessore ai Lavori Pubblici Aldo Modonesi in merito all’installazione di speed check in via Padova.
>> Pagina riservata alle interpellanze/interrogazioni presentate dai Consiglieri comunali e relative risposte (a cura del Settori Affari Generali/Assistenza agli organi del Comune di Ferrara)

Assessorato alla cultura- ‘Cosa vedeva Ariosto quando teneva gli occhi aperti?’ Con MuseoFerrara e Società Dante Alighieri fino al 18 novembre
Cresce la partecipazione al progetto #furioso16tw, tradurre le ottave dell’Orlando Furioso in tweet

È possibile portare l’Orlando furioso sui social, tradurne le ottave in tweet? A cinquecento anni dalla prima pubblicazione del poema, hanno raccolto la sfida i profili Twitter della Società Dante Alighieri @la_dante e di MuseoFerrara @museoFe. È partito riscuotendo da subito una partecipazione convinta il progetto #furioso16tw, che invita alla lettura del capolavoro di Ariosto esaltandone gli aspetti di grande umanità. Il progetto, con la supervisione scientifica di Alberto Casadei, ordinario di Letteratura Italiana all’Università di Pisa nonché membro del Consiglio scientifico della Dante, si svilupperà sino al prossimo 18 novembre. Stanno al gioco anche i profili del Comune di Ferrara @ComuneDiFerrara, del Comitato nazionale per le celebrazioni ariostesche @2016furioso e di Palazzo dei Diamanti @PalazzoDiamanti, dove prosegue la mostra ‘Orlando furioso 500 anni. Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi’. Non a caso, il progetto scanzonato si domanda cosa vedesse invece il poeta quando li teneva ben aperti.
Per 40 giorni, escluse le domeniche, saranno pubblicati tweet scherzosi e in rima per invitare i lettori a interagire con il testo del Furioso andando “a caccia di mostri”, o cercando tra i versi le occasioni per leggere ancora il poema da un punto di vista attuale. #furioso16tw si concentra infatti sugli elementi umani dell’opera, quelli che non perdono mai di attualità e che permettono ancora oggi ai lettori di riconoscersi in un poema ambientato ai tempi di Carlo Magno e pubblicato per la prima volta il 22 aprile 1516. Twitter, grazie alla sua immediatezza non invasiva, si presta persino al coinvolgimento di personalità culturali, chiamando in causa eventi del territorio che sovrappongono il passato al presente. Gli scambi di vedute nascono da veri e propri “botta e risposta” che raccolgono le affermazioni di chi approfondisce la poetica di Ariosto senza scostarsi troppo dal quotidiano, così Stefano Benni, Roberto Pazzi, Luigi Dal Cin, Guido Conti, Vittorio Sgarbi e Nuccio Ordine, almeno per il momento.
Temi come la follia amorosa, il movimento caotico per seguire gli oggetti del desiderio, il confronto tra il vero e l’apparenza contribuiscono a disegnare una vera e propria parabola umana all’interno del poema. Diversamente dal mondo dantesco, tutto verticale e orientato verso il Cielo, quello del Furioso è orizzontale: il lettore deve immergersi e guardarsi attorno, cogliendo le contraddizioni proprie di ogni uomo dietro le sembianze di una perfetta armonia. Un esempio di 140 caratteri, non uno di più: «Il grande Orlando, paladino fiero, / si ritrova più matto di un cavallo. / E il senno? Sulla luna! Sarà vero?».
Le regole del gioco http://www.museoferrara.it/view/s/2df6ba0fab2f47f38f7766897e7af54d
Per info Cronacacomune

Cerimonia intitolazione – Sabato 22 ottobre alle 10 in piazzale Medaglie d’Oro
Il giardino di piazzale Medaglie d’Oro intitolato ai ‘Mutilati e Invalidi di Guerra’

Sabato 22 ottobre alle 10, nel corso di una breve cerimonia, avrà luogo lo scoprimento delle due targhe che sono state collocate nel giardino di piazzale Medaglie d’Oro, che prenderà il nome di ‘Giardino dedicato ai Mutilati e Invalidi di Guerra’.
Saranno presenti all’intitolazione l’assessore comunale Aldo Modonesi e il presidente della sezione ANMIG di Ferrara Giorgio Pancaldi.
Il provvedimento, approvato con Delibera di Giunta nei mesi scorsi, ha in questo modo accolto una specifica proposta dalla sezione ANMIG di Ferrara (Associazione Nazionale fra Mutilati e Invalidi di Guerra).
Giornalisti, fotografi e videoperatori sono invitati

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COMUNE DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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