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Da ufficio stampa Cronaca Comune

 

SALUTE E INFORMAZIONE – Venerdì 2 marzo 2018 alle 20.45 incontro pubblico Casa di Biagio Rossetti (via XX Settembre 152, – Fe)

“Determinanti sociali e Disuguaglianze della salute in Italia: i dati e le azioni più efficaci per ridurle”

28-02-2018

Venerdì 2 marzo 2018 alle 20.45 nella sala incontri di Casa Biagio Rossetti (via XX Settembre 152, Ferrara – area parcheggio Bagni Ducali su viale Alfonso I d’Este) avrà luogo un incontro pubblico organizzato da Assessorato alla Sanità e Ufficio Stampa del Comune di Ferrara sul tema “Determinanti sociali e Disuguaglianze della salute in Italia: i dati e le azioni più efficaci per ridurle”.

Sul tema relazionerà il prof. Giuseppe Costa, epidemiologo dell’Università di Torino, coordinatore del gruppo di lavoro dell’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà (INMP), che ha realizzato il documento recentemente diffuso dal Ministero della Salute “L’Italia per l’equità nella salute” [novembre 2017], curatore del Secondo rapporto sulle disuguaglianze sociali in sanità “L’equità nella salute in Italia” (Franco Angeli editore 2014).

Partendo dalle migliori evidenze scientifiche attualmente disponibili sui determinanti e sugli esiti di salute, e da un’analisi delle esperienze e delle buone prassi realizzate a beneficio dei gruppi più vulnerabili a livello nazionale e locale, il documento “L’Italia per l’equità nella salute” presenta possibili strategie condivise di intervento, da proporre ai decisori politici e agli stakeholder impegnati nel contrasto delle disuguaglianze di salute. Non si tratta, tuttavia, di un testo conclusivo: “L’Italia per l’equità nella salute” vuole essere la piattaforma da cui partire per un dibattito partecipato e aperto anche ai rappresentanti delle parti sociali e della società civile.

(Dalla presentazione del documento “L’Italia per l’equità nella salute”)

All’incontro, coordinato dal responsabile dell’Ufficio Stampa del Comune Alessandro Zangara, interverrà anche l’assessora comunale alla Sanità e Servizi alla Persona Chiara Sapigni e sarà un’occasione per operatori del settore, cittadini e tutti coloro che vogliono intraprendere azioni locali per ridurre le disuguaglianze di conoscere gli studi e i dati elaborati da epidemiologi e ricercatori sulla materia delle disuguaglianze in salute e sui loro determinati sociali, acquisendo maggiore consapevolezza delle azioni possibili da mettere subito in campo in favore delle comunità. Il prof. Costa sarà anche tra i relatori del seminario di formazione sui temi delle “Disuguaglianze in salute, open data e informazione” rivolto a medici e giornalisti in programma sabato 3 marzo 2018 dalle 9.30 alle 13.30 nella sala del Consiglio comunale di Ferrara organizzato dal Comune di Ferrara insieme a UniFe, Ausl FE e Azienda Ospedaliero-Universitaria.

[Nella foto il prof. Giuseppe Costa]

CENTRO DOCUMENTAZIONE MONDO AGRICOLO FERRARESE – Da domenica 4 marzo in via Imperiale. Iniziativa a ingresso libero

‘Cappuccetto rosso contro Barbablù’, mostra fotografica allestita al MAF

28-02-2018

A partire da domenica 4 marzo, il MAF – Centro di Documentazione del Mondo Agricolo Ferrarese (via Imperiale, 263 a San Bartolomeo in Bosco) ospiterà la mostra fotografica “Cappuccetto rosso contro Barbablù”, di Emiliano Rinaldi e Luna Malaguti. Si tratta di una rivisitazione di fiabe in un contesto attuale. Le immagini esposte si ispirano all’intuizione di Chris Marker che, nel 1962, realizzò “La jetée”, una straordinaria sperimentazione fotografica costruita interamente per immagini fisse. L’esperienza fotografica ha inizio a partire dal 2009 con la fiaba “Cappuccetto Rosso”, analizzata fotograficamente attualizzando la versione di Charles Perrault, incentrata sulla perdita dell’innocenza, rispetto a quella più infantile, successiva, dei fratelli Grimm. Nella versione contemporanea, il bosco è sostituito da una colata di cemento e il lupo, interpretato da Matilde Pazzi, ne accresce la tensione. Le fotografie sono state scattate a Bologna presso l’arco del Meloncello. Aspetto importante dell’esperienza è costituito dalla resa del movimento inserendo più azioni all’interno dello stesso fotogramma, tecnica mutuata dal fumetto d’autore.

A fare da sfondo della vicenda di Barbablù, interpretato da Thomas Malaguti, sono il Baraccano a Bologna, il Palazzo dell’ex sacro Monte di Pietà a Ferrara e alcuni interni situati presso il Passo Croce d’Aune nel bellunese. Più lineare nello svolgimento narrativo, la rivisitazione fotografica riscrive il finale di Perrault per porre una domanda: nella società odierna, caratterizzata da nuclei familiari sempre più ristretti e dall’assenza di veri rapporti interpersonali, sostituiti da impalpabili legami nati sempre più spesso su social network, la settima moglie troverebbe scampo? Queste considerazioni offrono interessanti spunti per una più ampia riflessione sulla disgregazione della famiglia moderna. Cenerentola, figura archetipa del cambio di status sociale, può essere oggi reinterpretata come una giovane precaria che deve affannarsi a prendere un treno, e che ben difficilmente troverà un principe azzurro che le permetterà di vivere una vita di agi e lusso come nella più stereotipata delle fiabe. Il set fotografico per questa sequenza fotografica è la stazione ferroviaria sopraelevata di Camposanto, in provincia di Modena.

Luna Malaguti, modenese, ed Emiliano Rinaldi, ferrarese, nel corso del 2012 hanno pubblicato sul sito web della rivista “Mumble”, di cui erano entrambi redattori, quattro saggi sulle fiabe.
Emiliano Rinaldi è fotografo e studioso di iconografia. Luna Malaguti, coautrice dello script delle storie messe in scena da questa mostra, interpreta nelle foto Cappuccetto Rosso, Cenerentola e la moglie di Barbablù. Nella vita si occupa professionalmente di traduzioni in lingua inglese e francese.
La mostra sarà ufficialmente presentata al MAF domenica 11 marzo nel corso di uno dei tradizionali appuntamenti domenicali. Visitabile sino al 22 marzo prossimo, è promossa dal Comune di Ferrara, Centro Etnografico-Osservatorio Nazionale sulla Fotografia, dal MAF e dall’associazione omonima.

MAF – Centro di Documentazione  del Mondo Agricolo Ferrarese Via Imperiale, 263 – San Bartolomeo in Bosco (Fe) Tel. 0532 725294   e-mail:info@mondoagricoloferrarese.it

 

(Comunicazione a cura degli organizzatori)

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Ciclo ‘I colori della conoscenza’: appuntamento giovedì 1 marzo alle 17

Chiara Baratelli spiega le relazioni tra corpo e mente

28-02-2018

Sarà dedicato al rapporto tra corpo e mente, e alle sue alterazioni, il nuovo appuntamento, giovedì 1 marzo alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via delle Scienze 17, Ferrara), del ciclo di incontri ‘I colori della conoscenza’ a cura dell’Istituto Gramsci e dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara.
L’approfondimento sarà curato dalla psicoterapeuta Chiara Baratelli, con introduzione di Cinzia Carantoni (Wasp Project Management).

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Psiche e Soma dialogano continuamente. Soma registra gli eventi del corpo accaduti anche molti anni prima che si trasformano in sintomi psichici e corporei. Il corpo è sensibile a qualsiasi incontro spiacevole, anche alle parole e colpisce gli organi, e questi danno segno di aver ricevuto il colpo: una fitta al cuore, un amaro in bocca (che traduce l’amarezza), un colpo allo stomaco, una nausea reale per qualcosa che è nauseante. Le alterazioni dell’esperienza somatica possono andare da lievi e passeggere preoccupazioni ingiustificate riguardo alla nostra salute fino a convinzioni intense e persistenti per gravi minacce che si ipotizzano incombano sul fisico come nell’ipocondria. Il corpo può esso stesso esser vissuto come minaccioso (come nell’anoressia mentale), oppure deformato (come nel dismorfismo corporeo), oppure estraneo (come nella depersonalizzazione somato-psichica). L’alterazione del rapporto tra mente e corpo può arrivare al “divorzio” tra i due. Questo ha spesso carattere difensivo, avendo lo scopo di circoscrivere alla sfera somatica uno sconvolgimento che, altrimenti, sarebbe vissuto come ancora più minaccioso.

 

Il calendario completo degli eventi e delle attività culturali, aperti liberamente a tutti gli interessati, in programma nelle biblioteche e archivi del Comune di Ferrara su: http://archibiblio.comune.fe.it

 

MUSEO DI STORIA NATURALE – Giovedì 1 marzo alle 21 (via De Pisis 24) conferenza di Stefano Bocchi. Ingresso gratuito

“Dall’epoca della raccolta a quella della produzione di cibo”, terzo incontro del Darwin Day Ferrara 2018

28-02-2018

Sarà a cura di Stefano Bocchi dell’Università di Milano la conferenza in programma giovedì 1 marzo alle 21 al Museo civico di Storia Naturale di Ferrara (via De Pisis 24) dal tema “Dall’epoca della raccolta a quella della produzione di cibo. Uno sguardo sui grandi cambiamenti agro-alimentari dell’Uomo”.

L’appuntamento è il terzo del ciclo ‘Darwin Day Ferrara 2018’, quest’anno all’undicesima edizione, organizzato da Museo di Storia Naturale del Comune di Ferrara e Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie dell’Università di Ferrara, con il patrocinio dell’Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS) e della Società Italiana di Biologia Evoluzionistica (SIBE). In tutto sei conferenze dedicate alla storia dell’uomo, dalle origini al presente dell’umanità, dal 15 febbraio al 22 marzo. Tutti gli incontri sono ad ingresso gratuito.

LA SCHEDA (a cura degli organizzatori)Nel corso dell’intervento si inizierà il viaggio figurato dell’evoluzione umana partendo dalla fase cruciale del passaggio da cacciatore-raccoglitore ad agricoltore. Saranno poi descritte le rivoluzioni dell’agricoltura che hanno segnato le epoche dei grandi cambiamenti di carattere agro-alimentare dell’Uomo e che hanno mutato la nostra vita individuale e sociale. Dalla domesticazione delle piante alla coltivazione intensiva; dalla moderna rivoluzione verde all’attuale sfida agro-ecologica per una sopravvivenza, sempre più problematica, dell’intera umanità.

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Da CronacaComune del 19 febbraio 2018

Si intitola “Homo sapiens: Il passato, l’evoluzione dell’uomo; Il presente, la diversità umana” e sarà a cura di Telmo Pievani (Università di Padova) e Guido Barbujani (Università di Ferrara)  la conferenza in programma mercoledì 21 febbraio (alle 21) al  Museo civico di Storia Naturale di Ferrara (via De Pisis 24).

L’appuntamento è il secondo del ciclo ‘Darwin Day Ferrara 2018′, quest’anno all’undicesima edizione, organizzato da Museo di Storia Naturale del Comune di Ferrara e Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie dell’Università di Ferrara, con il patrocinio dell’Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS) e della Società Italiana di Biologia Evoluzionistica (SIBE). In tutto sei conferenze dedicate alla storia dell’uomo, dalle origini al presente dell’umanità, dal 15 febbraio al 22 marzo. Tutti gli incontri sono ad ingresso gratuito.

LA SCHEDA (a cura degli organizzatori) – La domanda è poco originale: da dove veniamo e dove stiamo al momento (dire dove stiamo andando è molto più difficile). La paleontologia, l’antropologia e, adesso anche la genetica, stanno mostrandoci, poco alla volta, come una specie a lungo sull’orlo dell’estinzione, la nostra, sia riuscita a diffondersi su tutto il pianeta. A partire dalla prima migrazione, che ci ha portato a scendere dai rami degli alberi, si è messa in moto una serie straordinaria di trasformazioni anatomiche, fisiologiche e, alla fine, psicologiche. L’uomo è una creatura migrante, senza dubbio. A cosa abbia portato l’umanissima tendenza a spostarsi lo si può capire studiando le nostre differenze. Ma conviene soffermarsi anche a riflettere su come ci abbiano portato in un vicolo cieco scientifico i tentativi di descrivere l’umanità come costituita da razze diverse. E ricordarsi anche che se il concetto di razza biologica è stato abbandonato dalla scienza, non per questo sono cessate le discriminazioni basate su sesso, razza, lingua, religione e opinioni politiche, contro cui ci mette in guardia l’articolo 3 della nostra Costituzione.

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Da Cronacacomune del 12 febbraio 2018

Si è svolta in mattinata (lunedì 12 febbraio) al Museo civico di Storia Naturale di Ferrara, la conferenza stampa di presentazione di “Humus Homo Humanitas”, ciclo di conferenze organizzato per l’undicesima edizione del Darwin Day Ferrara. In tutto sei conferenze dedicate alla storia dell’uomo, dalle origini al presente dell’umanità, da giovedì 15 febbraio al 22 marzo. Tutti gli incontri sono ad ingresso gratuito.

Alla presentazione erano presenti il vice-sindaco e assessore alla Cultura Massimo Maisto , il direttore del Museo civico di Storia Naturale Stefano Mazzotti, Emiliano Trucchi del Dipartimento di Scienze della vita e biotecnologie, Ursula Thun-Hohenstein Dipartimento di Studi Umanistici – Sezione di Scienze preistoriche e antropologiche e referenti dell’Associazione Didò che si occupa di didattica ricerca e comunicazione.

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 “Humus, Homo, Humanitas” Darwin Day Ferrara 2018 

(Testo a cura di Stefano Mazzotti – direttore del Museo di Storia Naturale di Ferrara)

Il Museo di Storia Naturale di Ferrara e il Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie dell’Università di Ferrara, con il patrocinio dell’Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS) e della Società Italiana di Biologia Evoluzionistica (SIBE), presentano l’undicesima edizione del Darwin Day Ferrara.
Il tema conduttore di quest’anno è la nostra storia dalle origini al presente dell’umanità sintetizzato dal titolo: Humus, Homo, Humanitas. Perché questo titolo? Se focalizziamo l’attenzione sull’origine etimologica della parola “uomo” scopriamo che deriva dal latino “homo” la quale a sua volta è legata al vocabolo “humus” ovvero “terra”, con la quale condivide la stessa radice linguistica. L’humus è quella sostanza chimica che rende fertile il suolo ed è il frutto della degradazione e rielaborazione della sostanza organica presente nel terreno. Per definizione, quindi, l’uomo è riconoscibile anche come “terrestre”. Il profondo legame del nostro essere con la terra è del resto qualcosa che appartiene al sapere ancestrale dell’umanità: i cacciatori-raccoglitori e i primi agricoltori della storia vivevano questa dipendenza ogni giorno sulla propria pelle. E da allora questa relazione non si è allentata: il terreno continua a svolgere funzioni indispensabili alla sopravvivenza dell’uomo e della natura, che nessuna tecnologia potrà mai sostituire. Infine, il termine “humanitas”, da cui deriva l’attuale termine “umanità”, che racchiude i concetti di genere umano, di natura umana e dell’essere uomo; ed ancora, della condizione umana, soprattutto con riferimento ai caratteri, alle qualità, ai vantaggi e ai limiti.
Il ciclo di conferenze del Darwin Day Ferrara 2018, in collaborazione con il Sistema Museale di Ateneo (SMA) dell’Università di Ferrara, ci darà la possibilità di approfondire molti aspetti di questi affascinanti temi della nostra breve ma complessa e ancora misteriosa storia.
Si inizia con la proiezione del documentario “Olduvai. La culla dell’umanità”. Sono pochi i luoghi del Pianeta capaci di offrirci uno spaccato, ben leggibile e completo, della nostra storia evolutiva. Molti di essi si trovano in Africa Orientale, e la Gola di Olduvai in Tanzania, che ha restituito utensili di pietra e resti fossili (Paranthropus boisei e Homo habilis) fondamentali per la paleoantropologia, è certamente uno di questi. Il documentario, prodotto dalla Scuola di Paleoantropologia dell’Università di Perugia, è un omaggio a questo luogo meraviglioso.
Nel secondo incontro Telmo Pievani e Guido Barbujani evidenzieranno come la paleontologia, l’antropologia e la genetica ci hanno mostrato come la nostra specie, a lungo sull’orlo dell’estinzione, sia riuscita a diffondersi su tutto il pianeta. A partire dalla prima migrazione, che ci ha portato a scendere dai rami degli alberi, si è messa in moto una serie straordinaria di trasformazioni anatomiche, fisiologiche e psicologiche.
Con Stefano Bocchi si inizierà il viaggio figurato dell’evoluzione umana partendo dalla fase cruciale del passaggio da cacciatore-raccoglitore ad agricoltore. Saranno poi descritte le rivoluzioni dell’agricoltura che hanno segnato le epoche dei grandi cambiamenti di carattere agro-alimentare dell’Uomo e che hanno mutato la nostra vita individuale e sociale. Dalla domesticazione delle piante alla coltivazione intensiva; dalla moderna rivoluzione verde all’attuale sfida agro-ecologica per una sopravvivenza, sempre più problematica, dell’intera umanità.
Con Giorgio Vallortigara rifletteremo su come osservando gli altri animali diamo per scontato che abbiano esperienze, percezioni, emozioni, pensieri come i nostri. Spesso però le nostre intuizioni non corrispondono a quello che scoprono gli etologi e i neuroscienziati che studiano il comportamento animale. I frequenti piccoli equivoci in cui cadiamo sono indizi utili per scoprire i meccanismi che la nostra mente usa per dare un senso a ciò che ci circonda. Studiando gli animali, possiamo conoscere meglio loro e anche noi stessi e la nostra storia evolutiva.
Marco Peresani ci racconterà della scomparsa dell’Uomo di Neanderthal, uno tra i temi più discussi in Paleoantropologia e in Archeologia. Dopo avere tracciato un breve profilo di questo nostro “cugino”, la conferenza offrirà al pubblico un sunto delle scoperte più recenti proponendo percorsi interpretativi e nuove prospettive.
Il Darwin Day Ferrara 2018 chiuderà con una serata di animazioni, musiche e istallazioni a tema curata dalla Associazione Didattica DIDO’ in collaborazione con l’Associazione culturale Gruppo del Tasso. L’artista Giorgia Severi presenterà il progetto COUNTRY, una collaborazione con artisti Aborigeni in diverse parti dell’Australia ed esposto nel 2015 alla 56° Biennale di Venezia. Saranno esposti anche manufatti e opere contemporanee aborigene. Il musicista Francesco Gibaldi racconterà, attraverso suoni e parole, tradizioni musicali di paesi vicini e lontani, storie di popoli e culture passati e contemporanei tra Sicilia, Australia, Siberia e Mongolia, India e Venezia.
L’attore Alessandro Tagliati narrerà di esploratori e dei loro incontri con i popoli nativi e delle loro culture.

 

Questo il calendario 

>> Giovedi 15 febbraio, ore 21 – Museo di Storia Naturale

“Buon compleanno Charles !” Presentazione del programma del Darwin Day Ferrara 2018 “Humus, Homo, Humanitas” Proiezione ” OLDUVAI. La culla dell’umanità” Documentario realizzato dalla Scuola di Paleoantropologia dell’Università di Perugia e LeFucine Art&Media. Presentazione di Marco Cherin (Università di Perugia) e Mirko Lombardi (Brescia) È un omaggio alla Gola di Olduvai (Tanzania) che ha restituito utensili di pietra e resti fossili (Paranthropus boisei e Homo habilis) fondamentali per la paleoantropologia. Si racconta la storia del sito, dalla scoperta nei primi del ‘900 al lavoro di Louis e Mary Leakey e la vicenda geopolitica: due guerre mondiali, il passaggio da colonia tedesca a inglese, fino alla nascita della Tanzania con Nyerere. Vi sono interviste esclusive a ricercatori che lì hanno lavorato: Donald Johanson, scopritore di Lucy, Jonathan Kingdon zoologo, Fidelis Masao della University of Dar es Salaam, Jane Goodall che vi lavorò prima delle ricerche sugli scimpanzé, e contributi degli italiani Giorgio Manzi, Jacopo Moggi Cecchi, Olga Rickards, Telmo Pievani e Giacomo Corti. Il documentario è stato presentato anche al Museo di Arusha e alla Ngorongoro Conservation Area con il plauso delle autorità scientifiche e politiche tanzaniane e delle comunità maasai.

 Conferenze:

>> Mercoledì 21 febbraio, ore 21- Museo di Storia Naturale
“Homo sapiens: Il passato, l’evoluzione dell’uomo; Il presente, la diversità umana”
Con Telmo Pievani (Università di Padova) e Guido Barbujani (Università di Ferrara)
La domanda è poco originale: da dove veniamo e dove stiamo al momento (dire dove stiamo andando è molto più difficile). La paleontologia, l’antropologia e, adesso anche la genetica, stanno mostrandoci, poco alla volta, come una specie a lungo sull’orlo dell’estinzione, la nostra, sia riuscita a diffondersi su tutto il pianeta. A partire dalla prima migrazione, che ci ha portato a scendere dai rami degli alberi, si è messa in moto una serie straordinaria di trasformazioni anatomiche, fisiologiche e, alla fine, psicologiche. L’uomo è una creatura migrante, senza dubbio. A cosa abbia portato l’umanissima tendenza a spostarsi lo si può capire studiando le nostre differenze. Ma conviene soffermarsi anche a riflettere su come ci abbiano portato in un vicolo cieco scientifico i tentativi di descrivere l’umanità come costituita da razze diverse. E ricordarsi anche che se il concetto di razza biologica è stato abbandonato dalla scienza, non per questo sono cessate le discriminazioni basate su sesso, razza, lingua, religione e opinioni politiche, contro cui ci mette in guardia l’articolo 3 della nostra Costituzione.

 

>> Giovedì 1 marzo, ore 21 – Museo di Storia Naturale

“Dall’epoca della raccolta a quella della produzione di cibo. Uno sguardo sui grandi cambiamenti agro-alimentari dell’Uomo” Con Stefano Bocchi (Università di Milano) Nel corso dell’intervento si inizierà il viaggio figurato dell’evoluzione umana partendo dalla fase cruciale del passaggio da cacciatore-raccoglitore ad agricoltore. Saranno poi descritte le rivoluzioni dell’agricoltura che hanno segnato le epoche dei grandi cambiamenti di carattere agro-alimentare dell’Uomo e che hanno mutato la nostra vita individuale e sociale. Dalla domesticazione delle piante alla coltivazione intensiva; dalla moderna rivoluzione verde all’attuale sfida agro-ecologica per una sopravvivenza, sempre più problematica, dell’intera umanità.

>> Giovedì 8 marzo, ore 21 – Museo di Storia Naturale

“Piccoli equivoci tra noi animali” Con Giorgio Vallortigara (Università di Trento) Osservando gli altri animali diamo per scontato che abbiano esperienze, percezioni, emozioni, pensieri come i nostri. A volte l’intuito e l’eco di un’evoluzione condivisa ci portano nella giusta direzione. Spesso però non ci azzecchiamo e le nostre intuizioni non corrispondono a quello che scoprono gli etologi e i neuroscienziati che studiano il comportamento animale. I frequenti piccoli equivoci in cui cadiamo sono indizi utili per scoprire i meccanismi che la nostra mente usa per dare un senso a ciò che ci circonda. Studiando gli animali, possiamo conoscere meglio loro e anche noi stessi e la nostra storia evolutiva.

 

>> Giovedì 15 marzo, ore 21 – Museo di Storia Naturale

“Neanderthal e noi: un percorso attraverso le più recenti scoperte e le loro implicazioni per l’evoluzione umana” Con Marco Peresani (Università di Ferrara) La scomparsa dell’Uomo di Neanderthal è uno tra i temi più discussi in Paleoantropologia e in Archeologia. Attorno a questo passaggio-chiave della nostra storia evolutiva si attivano studi e ricerche di portata internazionale che aprono prospettive inimmaginabili fino a pochi anni fa. Dopo avere tracciato un breve profilo di questo nostro “cugino”, la conferenza offrirà al pubblico un sunto delle scoperte più recenti proponendo percorsi interpretativi e nuove prospettive. L’ambito geografico è principalmente quello europeo, culla del Neanderthal, e si focalizzerà sulle regioni del Nord Italia.

 

>> Giovedì 22 marzo, ore 21 – Museo di Storia Naturale

“Etno arti. Storie di popoli e di culture” Serata con animazioni, musiche e istallazioni a tema curata dalla Associazione Didattica DIDO’ in collaborazione con l’Ass. culturale Gruppo del Tasso. L’artista Giorgia Severi presenta il progetto COUNTRY, una collaborazione con artisti Aborigeni in diverse parti dell’Australia ed esposto nel 2015 alla 56° Biennale di Venezia. Saranno esposti anche manufatti e opere contemporanee aborigene. Il musicista Francesco Gibaldi racconta, attraverso suoni e parole, tradizioni musicali di paesi vicini e lontani, storie di popoli e culture passati e contemporanei tra Sicilia, Australia, Siberia e Mongolia, India e Venezia. L’attore Alessandro Tagliati narra di esploratori e dei loro incontri con i popoli nativi e delle loro culture. Noblelene Mackenzie-Stuart, Warratyie Vippi (uovo di emu inciso) Università di Ferrara Associazione culturale GRUPPO DEL TASSO Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito

 

CONFERENZA STAMPA – Giovedì 1 marzo alle 11 nella sala dell’Arengo della residenza municipale

Presentazione del progetto vincitore del concorso regionale dei Beni culturali

28-02-2018

Giovedì 1 marzo 2018 alle 11 nella sala dell’Arengo della residenza municipale si terrà la presentazione del progetto La storia con un Clic: percorsi di didattica museale all’interno del Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara, che risulta essere tra i vincitori del concorso annuale bandito dall’Istituto per i beni artistici naturali e culturali della Regione Emilia Romagna “Io Amo i Beni Culturali- VII Edizione 2017/18, sezione Musei”.

All’incontro con i giornalisti interverranno l’assessore alla Cultura del Comune di Ferrara Massimo Maisto, la referente dell’Istituto per i beni artistici naturali e culturali della Regione Emilia Romagna Valeria Cicala, la responsabile del Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara Antonella Guarnieri, la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Alda Costa Stefania Musacci, la docente referente del progetto Paola Chiorboli. Sarà presente una rappresentanza di studenti del Liceo Carducci, accompagnata dalla docente Laura Borghi.

FONDAZIONE FERRARA ARTE – Il taglio del nastro venerdì 2 marzo alle 18.30. La rassegna sarà visitabile dal 3 marzo al 10 giugno

Ai Diamanti inaugura la mostra ‘Stati d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni’

28-02-2018

Sarà inaugurata venerdì 2 marzo alle 18.30, a palazzo dei Diamanti di Ferrara, la mostra Stati d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni. La rassegna, organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, visitabile dal 3 marzo al 10 giugno, è stata presentata alla stampa nei giorni scorsi dall’assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, dalla direttrice dei Musei di Arte Moderna e Contemporanea Maria Luisa Pacelli e dalla curatrice Chiara Vorrasi, che al progetto ha lavorato insieme a Fernando Mazzocca e Maria Grazia Messina.

(nelle foto alcuni momenti della presentazione e delle fasi di allestimento).

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(Comunicazione a cura della Fondazione Ferrara Arte)

Presentazione della mostra Stati d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni

La mostra Stati d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni si propone di posare uno sguardo nuovo sull’arte italiana di fine Ottocento. Nella rassegna verrà infatti indagata per la prima volta la poetica degli stati d’animo e con essa uno dei fondamentali apporti del nostro paese all’arte moderna. Dipinti manifesto come Ave Maria a trasbordo di Giovanni Segantini, Maternità di Gaetano Previati, il trittico degli Stati d’animo di Umberto Boccioni e altri importanti opere dell’arte italiana e internazionale tra Otto e Novecento, conducono i visitatori in un viaggio nei territori dello spirito.

Si tratta di un momento decisivo per l’avvento della modernità che vede scienza e arte impegnate come mai prima nell’indagine della psiche, e gli artisti nella sfida di creare un nuovo alfabeto visivo capace di portare nell’opera la materia mutevole e inafferrabile degli stati d’animo. Tra di loro figurano i protagonisti della scena artistica dell’epoca, dai maestri del simbolismo e divisionismo, come Segantini, Previati, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Angelo Morbelli, a uno scultore originale come Medardo Rosso, fino ai capofila dell’avanguardia futurista, Balla, Carrà e soprattutto Boccioni, che seppe raccogliere il testimone dalla generazione precedente e creare un linguaggio dirompente che pone «lo spettatore nel centro del quadro», per trascinarlo nella dinamica delle emozioni e nella polifonia della metropoli moderna.

In questo progetto Gaetano Previati, artista di punta delle collezioni delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, occupa un posto del tutto particolare: come affermava lo stesso Boccioni «con lui le forme cominciano a parlare come musica, i corpi aspirano a farsi atmosfera, spirito e il soggetto è già pronto a trasformarsi in istato d’animo». La mostra nasce proprio dalla volontà di approfondire e mettere in risalto il fondamentale ruolo giocato dall’artista ferrarese nelcreare un ponte tra l’eredità dell’Ottocento e le avanguardie artistiche del nuovo secolo.

L’esposizione Stati d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni è frutto di un lavoro di scavo delle fonti e di revisione critica condotto dai curatori della mostra e da un comitato scientifico composto da studiosi di fama internazionale, affiancati dagli autorevoli specialisti che collaborano al catalogo. Grazie al sostegno di grandi musei europei e americani e collezionisti privati è stato possibile ottenere prestiti del tutto eccezionali, dalla Beata Beatrix di Dante Gabriel Rossetti delle National Galleries of Scotland al Fugit Amor del Musée Rodin, dal pellizziano Ricordo di un dolore dell’Accademia Carrara alla Risata di Boccioni proveniente dal MoMA, e raggiungere l’obiettivo ambizioso di rileggere da un punto di vista inedito quel cruciale passaggio di secolo.

Il percorso segue i passi degli artisti nella ricerca di un alfabeto delle emozioni, muovendo dal verismo psicologico per addentrarsi in un processo di rarefazione formale che approda alla sintesi astrattiva e dinamica della pittura di stati d’animo futurista. L’allestimento, a cura dello Studio Ravalli, che già aveva progettato con successo quello realizzato in occasione dell’esposizione dedicata all’Orlando furioso, gioca un ruolo importante nel racconto della mostra: è stato infatti studiato per creare uno spazio sospeso e immateriale immerso nell’oscurità, in modo da esaltare il potere di suggestione di dipinti e sculture, e favorire un loro rapporto diretto con l’osservatore. In questo contenitore rarefatto la narrazione scaturisce dal cortocircuito visivo tra le opere esposte e immagini, suoni, filmati che fotografano la temperie fin de siècle, tra positivismo e irrazionalismo. Opere chiave della scena italiana e internazionale tra Otto e Novecento dialogheranno con le “interferenze” offerte dall’immaginario scientifico e culturale del tempo in un racconto tematico che attraversa gli stati d’animo: dalla melanconia all’abbandono nella rêverie, dall’abisso della paura alla liberazione delle pulsioni sessuali e degli istinti aggressivi, fino al rapimento estatico dell’amore e alla sublimazione nei sentimenti di pace e armonia universale, per chiudere sulle note frenetiche ed esaltanti prodotte dall’esperienza della città contemporanea.

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APPROFONDIMENTO

Gaetano Previati «è il primo che tenti di esprimere per mezzo della luce in sé un’emozione nuova
all’infuori della convenzionale riproduzione delle forme e dei colori [… ],
con Lui le forme cominciano a parlare come musica,
i corpi aspirano a farsi atmosfera, spirito
e il soggetto è già pronto a trasformarsi in stato d’animo».
Umberto Boccioni, 1911

 

Nei decenni cruciali per l’avvento della modernità, tra Ottocento e Novecento, l’arte, la cultura e la scienza concentrano molte delle loro energie sull’indagine degli stati psicologici per delineare i contorni della coscienza contemporanea. Per gli artisti, come per gli scrittori, tra le poste in gioco c’è la possibilità di elaborare forme in grado di esprimere l’immaginario inquieto e multiforme di quel mondo in piena trasformazione: un universo oscillante tra l’entusiasmo per le conquiste scientifiche e tecnologiche e l’instabilità che provocarono quei mutamenti epocali.

In Italia, tra i pionieri del cambiamento vi erano esponenti del divisionismo e del simbolismo come Giovanni Segantini, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Angelo Morbelli e Gaetano Previati; della partita era anche lo scultore Medardo Rosso. Il loro messaggio venne raccolto e rilanciato dai protagonisti dell’avanguardia futurista, Giacomo Balla, Umberto Boccioni e Carlo Carrà, che plasmarono l’immagine dinamica, poliedrica e corale della modernità.

Grazie a un lavoro di ricerca che ha coinvolto i curatori e altri autorevoli studiosi che hanno collaborato al comitato scientifico e al catalogo, la mostra Stati d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni presenta questo periodo dell’arte italiana da una nuova prospettiva, ponendo al centro del discorso critico la nascita e lo sviluppo della poetica degli stati d’animo. Attraverso un racconto tematico, scandito dal susseguirsi di sezioni dedicate ai differenti stati d’animo, dipinti, sculture, opere su carta e fotografie di autori italiani dialogheranno con alcuni capolavori del simbolismo europeo e con testimonianze della temperie scientifica e culturale degli anni a cavallo tra i due secoli, mettendo in luce uno dei più significativi apporti italiani all’arte moderna.

La mostra è stata anche l’occasione per inaugurare un cantiere di studio su Gaetano Previati, un artista di punta delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, con l’obiettivo di mettere in luce il suo ruolo nel panorama artistico italiano ed europeo e in particolare nei confronti di Umberto Boccioni, che, come ricordato in apertura, riconosce in lui un battistrada nei confronti della nascente poetica futurista. In concomitanza con i lavori sulla mostra, il Paolo e Francesca conservato nelle collezioni ferraresi è stato sottoposto a una serie d’indagini diagnostiche condotte in collaborazione con l’Università di Ferrara, Il CNR di Firenze e l’Università di Pisa.

PROLOGO | Giù dal palcoscenico. L’arte di coinvolgere l’osservatore

Il percorso inizia con una selezione di ritratti e di altre opere emblematiche che mostrano come, in quel magma in ebollizione che è la cultura italiana ed europea degli ultimi decenni dell’Ottocento, gli artisti siano innanzitutto impegnati a rompere gli schemi della rappresentazione e a sviluppare modalità inedite per catturare la vitalità dei soggetti e svelarne l’interiorità, con il preciso intento di avvicinare e coinvolgere l’osservatore.
La rivoluzione darwiniana e l’impulso che le scienze positive danno alla psichiatria e alla psicologia offrono ai pittori e agli scultori nuove chiavi di accesso alla dimensione dei processi mentali, stimolandone la creatività. Medardo Rosso, ad esempio, elegge la cera a materia artistica per la sua consistenza molle e traslucida che gli permette di riprodurre il carattere mutevole dell’esistenza. Nella Bambina ridente la fisionomia infantile sembra prendere vita e accendersi in uno scoppio improvviso di risa. Se nel ritratto la scommessa è quella di cogliere la “forma viva”, l’autoritratto diviene il banco di prova di una ricerca che mette a nudo la dimensione più profonda e autentica dell’io. Nel 1882 Segantini si ritrae con un pugnale alla gola e cattura la nostra attenzione fissandoci con uno sguardo allucinato che emerge dall’oscurità.
Particolare influenza hanno anche le suggestioni letterarie e artistiche d’Oltralpe, dalla poetica dell’immaginazione di Baudelaire al romanzo naturalista di Flaubert e Zola, fino alla visione interiorizzata della pittura e della poesia vittoriana, e in particolare di Dante Gabriel Rossetti. Artisti di orientamento diverso, come Gaetano Previati e Angelo Morbelli, ne traggono indicazioni fondamentali per rivoluzionare il quadro storico e contemporaneo e sperimentare punti di vista inaspettati che mirano ad annullare la distanza tra l’opera e chi la guarda, come mostrano le loro tele sul tema dei paradisi artificiali e su un fatto di cronaca nera.
Da questo punto di vista, significativa è anche la prima versione di Paolo e Francesca del 1887, dove Previati abbandona la mediazione di apparati scenografici per collocare la rappresentazione del dramma sul proscenio. Ad accomunare queste opere è anche la facoltà di sollecitare le percezioni e l’immaginazione dell’osservatore attraverso la tensione tra la sensualità dei corpi e delle nature morte e l’irrespirabile densità atmosferica degli ambienti, che ha un fondamentale precedente nella dimensione alterata e spirituale della Beata Beatrix di Dante Gabriel Rossetti.

STATI D’ANIMO
Melanconia e alienazione

Una delle immagini più ricorrenti nella cultura fin de siècle è la melanconia. Nelle sue diramazioni in campo letterario e artistico, così come in ambito psicologico, questo stato d’animo si carica di valenze simboliche fino a rappresentare la metafora della condizione precaria che caratterizza l’uomo moderno e una civiltà minacciata dalla tara della “degenerazione”. Tra gli artisti attivi in Europa, nessuno ha saputo interpretare questo tema con maggiore sensibilità di Edvard Munch.
La melanconia è anche il tema di un capolavoro di Pellizza da Volpedo, il Ricordo di un dolore. Come accade per le eroine dei romanzi naturalisti e scapigliati (da Zola a Tarchetti, Capuana e Fogazzaro), anche in pittura la messa in scena di un lutto si arricchisce di valenze extrasensoriali e simboliche: è ciò che si osserva in questo ritratto in cui l’artista ricerca una vividezza fotografica.
La fissità dello sguardo, la sospensione temporale e l’espressione catatonica che accomuna queste opere hanno elementi di tangenza con la sintomatologia che i medici ottocenteschi associano alla melanconia, e sembra trovare un parallelo nelle tavole dell’Iconografia della Salpêtrière pubblicata da Jean-Martin Charcot a partire dal 1876, dove una successione di scatti fotografici cerca di catturare uno stato psichico.

Contemplazione ed empatia: il paesaggio stato d’animo

Al vicolo cieco dell’isolamento malinconico si contrappone la possibilità di investire empaticamente la realtà circostante di una risonanza psicologica o spirituale. Un’opera manifesto della svolta divisionista italiana, Ave Maria a trasbordo di Segantini (1886), è stata individuata quale fulcro ideale di una sezione sul tema panteistico della corrispondenza tra esseri umani e natura. Ad essa si accompagnano testimonianze visive di una poetica del “paesaggio stato d’animo” che in Italia è tra le prime espressioni del simbolismo. Attorno al motivo dello specchio d’acqua come metafora della memoria e della dimensione interiore sono riunite alcune opere di un maestro del simbolismo come il belga Fernand Khnopff e di autori italiani, quali Vittore Grubicy, Mario de Maria, Giulio Aristide Sartorio, Guido Marussig o Angelo Morbelli, nelle quali il tema del riflesso dà accesso ad una visione introspettiva e densa di suggestioni.

La rêverie e l’ispirazione musicale

L’analogia tra musica e pittura, rilanciata nell’Ottocento dalla teoria delle corrispondenze di Baudelaire, è la chiave per una rarefazione formale delle immagini attraverso cui è possibile dare corpo a temi sfuggenti e immateriali, come quello della rêverie – la fantasticheria come evasione nell’indefinito e nell’immaginazione. Nel Chiaro di luna (1888-92) Previati apre un orizzonte infinito davanti alla figura in contemplazione, affidando alle sfumature di una tavolozza notturna la rievocazione di uno stato d’animo sognante, di sospensione lirica.
L’interesse degli artisti visivi per la musica è anche legato alla fortuna della teoria wagneriana dell’opera d’arte totale, diffusa in Europa dai simbolisti e dai secessionisti. Il tedesco Max Klinger fu tra i più appassionati interpreti e divulgatori di questa poetica, come mostra la Brahmsphantasie, una celebre serie di incisioni in cui viene reso omaggio al compositore con divagazioni nei regni del fantastico liberamente ispirate alla sua musica.

Comunione e armonia: l'”idea” di maternità

A partire dalla fine degli anni Ottanta, torna in voga il tema della maternità associato a quello dell’albero della vita in una accezione più o meno secolarizzata del mito cristiano. Il rinnovato interesse per questi soggetti è sollecitato sia dagli studi di psicologia e psicofisiologia, sia dalle correnti spiritualistiche fin de siècle alimentate dalla riscoperta di Schopenhauer.
Ne sono espressione con esiti formali molto diversi la monumentale Maternità di Previati (1891) e l’Angelo della vita di Segantini (1894). La prima tela è stata collocata idealmente al centro del racconto della mostra poiché ne incarna uno snodo fondamentale. Al suo apparire, l’opera di Previati fece scalpore, attirando aspre critiche ma anche importanti riconoscimenti. A colpire furono il suo carattere antinaturalistico e decorativo, la resa smaterializzata delle forme attraverso la tecnica divisionista e la composizione ritmata delle figure, che rimanda a un andamento musicale. Essa costituisce il primo tentativo, in Italia, di suggerire uno stato d’animo attraverso le componenti formali dell’opera, piuttosto che tramite una sua rappresentazione descrittiva.
Al misticismo ascetico di Previati, Segantini contrappone «il senso vivo della natura» che palpita nella sua «dea madre» e la sua salda fede nella «trinità dello spirito: per essa sarà religione e musa l’evoluzione cosmica, guida la scienza, fonte d’ispirazione il sentimento alto e sereno della natura». Quantunque tali posizioni possano apparire distanti, sono collegate dal credo nell’apporto della scienza e al contempo nelle possibilità messianiche dell’arte.

Paura e allucinazione

L’immagine tardo ottocentesca della paura ha in Edgar Allan Poe uno dei suoi interpreti incontrastati. I suoi racconti, tradotti da Baudelaire, illustrati da maestri della grafica simbolista come Odilon Redon, divennero un topos della letteratura del terrore, in Europa come in Italia, dove nel 1883-84 appare l’edizione Sonzogno. Previati gli dedica alcune splendide illustrazioni che evocano l’atmosfera allucinata delle storie del narratore americano attraverso contrasti luministici, effetti materici e inediti tagli compositivi. A Previati, come pure a Redon, si ispirano i visionari “neri” di Alberto Martini del 1906-08, che tornano sui racconti di Poe dando corpo ai fantasmi di un universo inconscio con le sue paure ancestrali.

Voluttà e istinti ferini

Gli anni in cui si diffondono gli studi di Charcot sull’isteria e Freud elabora la sua rivoluzionaria teoria sull’eros coincidono con una profonda crisi morale della borghesia europea, accentuata da preoccupazioni di natura igienico-sanitaria dovute alla diffusione delle malattie veneree.
L’ambito artistico non è immune da queste sollecitazioni e, in tale contesto, la rappresentazione della donna viene spesso confinata negli opposti stereotipi di dea madre, come si è visto nella sezione della mostra dedicata alle maternità, o di peccaminosa e conturbante femme fatale. Sia che esprima una visione autolesiva, come la Cleopatra di Previati (1903), sia che incarni un idolo perverso e minaccioso, come nel Peccato del secessionista Von Stuck (1909), il corpo femminile è vincolato a un’iconografia convenzionale che presenta punti di contatto con le fotografie di pazienti affette da patologie mentali, portate all’attenzione pubblica dalla diffusione degli studi condotti da Charcot all’ospedale della Salpêtrière.
Nel contesto irrazionalista del volgere del secolo, un altro tema che stimola la fantasia degli artisti è la forza soverchiante degli istinti ferini. Se ne fa interprete Giorgio de Chirico nei suoi centauri, memori della pittura di Böcklin, della grafica di Klinger e nutriti del nichilismo di Nietzsche.

Fusione ed estasi

Nell’Europa fin de siècle la fortuna dei fenomeni “magnetici” è dilagante: l’ipnosi esce dai gabinetti di psichiatria per conquistare teatri e salotti, e anche scienziati positivisti come Lombroso s’interessano a fenomeni di spiritismo.
A sua volta la pittura si candida a rendere visibile l’invisibile, conferendo una trasparenza aerea alle visioni del sogno e della fusione estatica delle anime. In questo ambito espressivo, Gaetano Previati offre contributi originali tornando sul tema dantesco di Paolo e Francesca, con il capolavoro presentato alla Biennale di Venezia del 1909, dove l’evocazione del moto delle anime nel girone infernale si sostituisce alla dimensione storica degli amanti.
La fusione tra le figure e l’ambiente in chiave luminosa e dinamica proposta da Previati è un ponte verso il futurismo e il giovane Boccioni si mostra attento a registrare la novità nei suoi scritti. Anche lui si misura con questo tema guardando al capolavoro di Rodin del Fugit amor, dove le figure marmoree sembrano avvilupparsi sotto i nostri occhi spinte dalla forza irrefrenabile del proprio ardore. D’altro canto, gli effetti di dissonanza ricercati attraverso il segno e il colore rivelano l’interesse per la violenta espressività della grafica di Munch.

Solarità ed entusiasmo

I temi più ricorrenti nella pittura italiana di inizio Novecento sono comunque quelli che permettono di esprimere i sentimenti fideistici dell’entusiasmo e un impulso vitale che si oppone alla disgregazione. Anche in questo caso, la ricerca pittorica di Previati ha un valore paradigmatico per il suo peculiare divisionismo, che veste le forme di una materia luminosa e iridescente e per l’adozione di impianti compositivi assiali e circolari. In queste scelte linguistiche riecheggiano riferimenti alle teorie estetiche e psico-fisiologiche, da Jean-Marie Guyau a Paul Souriau fino a Charles Henry, che avevano indagato la corrispondenza tra le sollecitazioni visive e le reazioni fisiche ed emotive dell’osservatore. Nei Principi scientifici del divisionismo (1906) che corona le ricerche dell’artista sul rapporto arte-scienza, Previati fa propria la fondamentale nozione di Helmholtz secondo cui il colore è un prodotto della percezione, capace di sollecitare una risposta soggettiva nell’osservatore.
A sua volta Pellizza da Volpedo si interessa alla psicologia, oltre che agli studi di fisiologia. Alla sua pittura si deve la pura trasposizione pittorica di un’emozione visiva e sensoriale, come si osserva nel Roveto, dove l’effetto di controluce smaterializza le forme e introduce nell’opera un valore simbolico senza ricorrere all’allegoria.

EPILOGO | «Porremo lo spettatore nel centro del quadro»

A raccogliere e rilanciare la sfida del rinnovamento in una chiave decisamente moderna sono i futuristi. L’epilogo della mostra è dedicato al memorabile passaggio del testimone, tra i maestri moderni e i giovani fondatori di un rivoluzionario linguaggio d’avanguardia grazie al quale le dinamiche complesse e multiformi dell’esperienza contemporanea sono poste al centro della creazione artistica.
La prima delle ultime due sale del percorso è dedicata alla dimensione intima delle relazioni affettive. Il trittico degli Affetti di Giacomo Balla è posto a confronto con sculture in cera e bronzo e fotografie di Medardo Rosso per proporre un dialogo, tra tecniche diverse, sull’impiego delle dinamiche luminose e della densità atmosferica come mezzo per esprimere la condivisione affettiva. Il rapporto con la tecnologia ha in queste prove un segno esclusivamente positivo, come testimonia l’utilizzo della fotografia come medium creativo da parte di uno scultore, o l’effetto fotografico della pittura di Balla, che guarda anche ad un artista culto dell’avanguardia francese quale Eugène Carrière.
L’ultima sala si ricollega infine alle questioni aperte nell’introduzione che sono al centro delle poetiche moderniste: riscattata dalla sua dimensione alienante, la metropoli industriale è ora ribaltata in mito della modernità e nella sua dimensione collettiva si esprime una rinnovata istanza di coinvolgimento dell’osservatore, catturato nella dinamica emotiva della folla.
Nella prima versione del trittico degli Stati d’animo, capolavoro di Boccioni del 1911, le sensazioni generate dall’esperienza urbana nella città moderna sono elette a soggetto stesso dell’opera, nell’ambito di una radicale revisione linguistica che si spinge verso l’astrazione. La pennellata allungata, che Boccioni trae dagli esempi di Munch e Previati, evolve nella rappresentazione di un flusso psichico. Anche nella Risata, prestito eccezionale del MoMA di New York, Boccioni dà forma plastica ad una dimensione sensoriale e psicologica, materializzando l’energia sonora di uno scoppio di risa che sembra propagarsi in maniera inarrestabile, tra tavolini, calici e piume, sui volti degli ospiti di un caffè concerto. Con La stazione di Milano di Carlo Carrà, l’esplorazione dello spazio rivela già un interesse per la decostruzione delle forme adottata dai cubisti, con cui i futuristi si confrontano alla fine del 1911. L’impalcatura elicoidale dell’opera coinvolge e attrae l’osservatore verso il centro della composizione coerentemente con la dichiarazione del Manifesto tecnico della pittura futurista: «Porremo l’osservatore nel centro del quadro».

www.palazzodiamanti.it

 

STATI D’ANIMO Arte e psiche tra Previati e Boccioni Ferrara, Palazzo dei Diamanti
3 marzo – 10 giugno 2018

Organizzatori 
Fondazione Ferrara Arte e Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara

A cura di 
Chiara Vorrasi, Fernando Mazzocca, Maria Grazia Messina

Allestimento
Antonio Ravalli Architetti

Aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00
Aperto anche Pasqua, Lunedì dell’Angelo, 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno

Tariffe (audioguida inclusa per i singoli visitatori, radioguida obbligatoria inclusa per i gruppi)
– Intero: euro 13,00
– Ridotto: euro 11,00
– Gratuito: bambini sotto i 6 anni, disabili al 100% con un accompagnatore, giornalisti e guide turistiche con tesserino, membri ICOM, militari in divisa

Informazioni e prenotazioni
tel. 0532 244949 | diamanti@comune.fe.it | www.palazzodiamanti.it

Ufficio stampa
Studio ESSECI – Sergio Campagnolo
tel. 049 663499 | info@studioesseci.net | www.studioesseci.net

VIABILITA’ – Provvedimenti in vigore dal 28 febbraio al 5 marzo in via F. Beretta e via Borgo dei Leoni

Modifiche alla viabilità nei pressi dell’Ufficio elettorale comunale e del Tribunale

28-02-2018

In vista dell’appuntamento elettorale del 4 marzo prossimo e in considerazione del consistente afflusso di traffico previsto nei pressi dell’Ufficio elettorale del Comune di Ferrara, dalle 7,30 del 28 febbraio alle 24,00 del 5 marzo 2018 saranno in vigore alcuni provvedimenti di modifica della viabilità:
– in via Fausto Beretta dal numero civico 7 sino allo spazio riservato a moto e invalidi: divieto di fermata per un tratto pari a 4 posti auto di parcheggio (ammessi autorizzati);
– in via Fausto Beretta, tratto compreso tra il numero civico 19 e il numero 25 escluso, per un tratto pari a 8 stalli di sosta: divieto di fermata (ammessi i veicoli per carico – scarico servizio elettorale).
I posti auto di Ferrara Tua interessati dal provvedimento saranno revocati per il periodo indicato.

Inoltre, nella giornata di lunedì 5 marzo 2018 dalle 8 alle 24 in via Borgo dei Leoni a Ferrara, nel tratto compreso tra piazza T. Tasso e piazzetta Combattenti: divieto di fermata, ammessi i veicoli per carico – scarico del servizio elettorale.

SALA NEMESIO ORSATTI – Venerdì 2 marzo alle 17 fino a domenica 4 marzo in via Risorgimento 4

Mostra di modellismo a Pontelagoscuro

28-02-2018

(Comunicato a cura degli organizzatori)
La Sala Nemesio Orsatti di Pontelagoscuro (via Risorgimento 4, Ferrara) ospiterà la 2.a Mostra di Modellismo corazzato statico e dinamico da venerdì 2 (ore 17) fino a domenica 4 marzo 2018.
Gli appassionati di modellismo non potranno mancare a questa imperdibile rassegna di pezzi unici realizzati con eccezionale perizia da veri e propri artisti del modellismo: Luca Navoni, Simone Severi, Mirco Collinelli, Lorenzo Mancuso (del G.M.R Gruppo Modellisti Ravenna), Michelangelo Galli di Pesaro, Daniele Riavini dell’associazione modellistica di Bologna “I gobbi maledetti”.
Saranno esposti anche due modelli di carri totalmente realizzati a mano da: Antonio Tomba capitano maggiore carrista dell’Ariete, che ha prestato servizio in Africa durante la Seconda Guerra Mondiale. Il suo carro fu l’unico a “sopravvivere” alla famosa battaglia di El Alamein nella quale appena 60 carri mal equipaggiati attaccarono la colonna anglo-americana del generale Montgomery, opponendo una fiera resistenza per tre interminabili giorni. Tomba e il suo equipaggio salvarono il loro carro ma furono costretti alla resa e subirono ben 6 anni di prigionia in Algeria.
Alla mostra sarà esposto anche il Carro armato pesante Fiat 2000 prestato dall’associazione nazionale Carristi d’Italia, oltre a documentazione fotografica prodotta in occasione del centenario della sua progettazione e realizzazione. La mostra sarà l’occasione per divulgare e promuovere il “Progetto per la ricostruzione filologica del carro armato pesante fiat 2000”.
Tra i modelli saranno esposti anche 2 carri tedeschi Tiger nei colori della Seconda Guerra Mondiale in scala 1/16 radiocomandati e un modello del carro moderno tedesco Leopard A2/6.
I mezzi presenti alla mostra, ripercorreranno l’epopea del Carro armato, usato nel 1916 sul Fronte Occidentale per la prima volta in combattimento, passando per le grandi battaglie e atti d’eroismo delle nostre divisioni carri in Africa Settentrionale, per arrivare infine ai giorni nostri, con carri più moderni e sofisticati.
Se le condizioni meteorologiche lo permetteranno ci sarà un’esibizione di modelli radiocomandati nell’area verde del Centro Civico di Pontelagoscuro di fianco alla sala mostra.
E per i piccini ci sarà la possibilità di ammirare alcune creazioni fatte con i mattoncini della Cobi, azienda leader nel realizzare modellini a sfondo militare.
La mostra è organizzata da Pro Loco Pontelagoscuro e associazione nazionale Carristi d’Italia, Sezione di Ferrara, con il patrocinio del Comune di Ferrara.
Inaugurazione venerdì 2 marzo alle 17, orari di apertura: sabato 3 ore 9-12 e 14-19, domenica 4 marzo ore 9-19 con orario continuato.

Per info: Pro loco di Pontelagoscuro, sito web www.prolocopontelagoscuro.it, pagina Fb https://www.facebook.com/prolocopontelagoscuro.it

SERVIZI CIMITERIALI – Giovedì 1 e venerdì 2 marzo in tutta l’area comunale

Cimiteri chiusi per due giorni per l’emergenza maltempo

28-02-2018

(Comunicato a cura di Ferrara Tua srl)
A causa delle avverse condizioni meteorologiche previste per i prossimi giorni è stata disposta a titolo precauzionale la chiusura dei cimiteri comunali nei giorni di giovedì 1 e venerdì 2 marzo 2018.
I cimiteri riapriranno a partire dalla giornata di sabato 3 marzo una volta accertata la cessazione della situazione di emergenza.

PROTEZIONE CIVILE REGIONALE: ALLERTA N. 30/2018

(MODELLO) ALLERTA ARANCIONE PER NEVE

28-02-2018

 

L’Agenzia Regionale di Protezione Civile dell’Emilia Romagna ha emesso l’allerta n.30 /2018

 

livello di criticità ARANCIONE per neve  dalle ore 00.00  del giorno 01/03/2018 alle ore 00.00  del giorno 02/03/2018 nel territorio ferrarese.

Flussi meridionali di aria umida e instabile determineranno precipitazioni a carattere nevoso su tutto il territorio regionale di debole-moderata intensità. I quantitativi previsti dai modelli vanno dai 10-20 cm nelle aree di pianura.

 

Gli avvisi e le allerta dell’Agenzia di Protezione Civile dell’Emilia Romagna

 

Si invita la popolazione ad adottare le misure di autoprotezione consigliate visionabili nei links sotto riportati.

 

PROTEZIONE CIVILE REGIONALE: ALLERTA N. 30/2018

ALLERTA ARANCIONE PER NEVE dalle ore 00.00 di Giovedì 01/03/2018 alle ore 00.00 di Venerdì 02/03/2018

28-02-2018

L’Agenzia Regionale di Protezione Civile dell’Emilia Romagna ha emesso l’allerta n.30 /2018 livello di criticità ARANCIONE per neve  dalle ore 00.00  del giorno 01/03/2018 alle ore 00.00  del giorno 02/03/2018 nel territorio ferrarese.

Flussi meridionali di aria umida e instabile determineranno precipitazioni a carattere nevoso su tutto il territorio regionale di debole-moderata intensità. I quantitativi previsti dai modelli vanno dai 10-20 cm nelle aree di pianura.

Gli avvisi e le allerta dell’Agenzia di Protezione Civile dell’Emilia Romagna

Si invita la popolazione ad adottare le misure di autoprotezione consigliate visionabili nel link sotto riportato.

LIBERIAMO L’ARIA – Limiti alla circolazione dei veicoli più inquinanti in città dalle 8,30 alle 18,30

Il 4 marzo a Ferrara domenica ecologica

28-02-2018

Circolazione limitata, in città, per i veicoli più inquinanti domenica 4 marzo 2018, in occasione dell’ultimadomenica ecologica‘ programmata dal Comune di Ferrara per il periodo ottobre 2017-marzo 2018, nell’ambito del Piano Aria Integrato Regionale (PAIR) Emilia Romagna e del Nuovo Accordo di programma per il miglioramento della qualità dell’aria nel Bacino Padano. Dalle 8,30 alle 18,30, così come già previsto per le giornate dal lunedì al venerdì, secondo le direttive dell’ordinanza comunale (in allegato a fondo pagina), nel centro abitato di Ferrara (escluse le strade ‘corridoio’) sarà vietata la circolazione dei veicoli maggiormente inquinanti.

I veicoli interessati dai divieti di circolazione sono in particolare quelli a benzina pre euro e euro 1, i diesel pre euro, euro 1, euro 2 ed euro 3 e i ciclomotori pre euro.

L’ordinanza adottata dal Comune di Ferrara (in vigore dall’1 ottobre 2017 al 31 marzo 2018) contiene l’indicazione di una serie di itinerari stradali esclusi dai divieti di circolazione (v. mappa a fondo pagina), oltre a una serie di deroghe relative a veicoli utilizzati per determinati tipi di servizi e trasporti. Tra i mezzi esclusi dalle limitazioni, oltre agli “autoveicoli con almeno tre persone a bordo (car-pooling) se omologate a quatto o più posti oppure con almeno 2 persone a bordo se omologati a 2/3 posti”, figurano quelli a metano o gpl e quelli elettrici o ibridi con motore elettrico.

Per ulteriori dettagli v. CronacaComune del 29 settembre 2017

SPORT – Martedì 10 aprile alle 18 ingresso gratuito allo stadio Paolo Mazza (corso Piave 28) con la partita Italia – Belgio

Ferrara città azzurra con la Nazionale femminile di calcio

28-02-2018

Martedì 10 aprile 2018 alle 18 Ferrara sarà città azzurra di calcio. Lo stadio comunale Paolo Mazza (in corso Piave 28, Ferrara) ospiterà infatti la partita di calcio femminile Italia-Belgio valida per le qualificazioni di Coppa del Mondo Fifa 2019.

L’ingresso allo stadio per seguire e sostenere l’incontro della Nazionale femminile è gratuito e sarà necessario ritirare il biglietto-invito alla biglietteria “locali” sul lato della Tribuna sud dello stadio Paolo Mazza in Corso Piave.

Gli orari di apertura della biglietteria sono: da sabato 7 a lunedì 9 aprile ore 10-13 e 15.30-18.30 e martedì 10 aprile ore 13-19.

Eventuali altre modalità di biglietteria verranno comunicate successivamente agli organi di informazione e alle società calcistiche del territorio. 

Per info: www.vivoazzurro.it

 

 

 

 

MOBILITA’ AMBIENTE E COMMERCIO – Provvedimenti in vigore il 3 e 4 marzo 2018

Week-end ecologico per la ‘Fiera di cose d’altri tempi’ con limitazioni alla circolazione sull’asse corso Martiri-corso Porta Reno

28-02-2018

E’ previsto per sabato 3 e domenica 4 marzo 2018, dalle 6 del sabato alle 24 della domenica il secondo dei due week end ecologici programmati dal Comune di Ferrara per potenziare i provvedimenti relativi alle domeniche ecologiche e al miglioramento della qualità dell’aria (Ordinanza 126664/2017 che disciplina la circolazione dei veicoli maggiormente inquinanti all’interno del centro abitato di Ferrara sino al 31/03/2018 nell’ambito del PAIR – Piano Area Integrato Regionale 2020), in occasione dello svolgimento della ‘Fiera di cose d’altri tempi, oggetti da collezione e dell’artigianato’ nella nuova collocazione sperimentale in corso Porta Reno a Ferrara. Dalle 6 del 3 marzo alle 24 del 4 marzo saranno quindi in vigore i seguenti provvedimenti di viabilità:

– Corso Martiri della Libertà, piazza Savonarola, piazza Cattedrale, piazza Trento Trieste, corso Porta Reno (tratto da via C.Mayr a piazza Cattedrale), via Amendola (tratto da c.so Porta Reno a via Gobetti) : istituzione del divieto di circolazione per tutti i veicoli;

– Corso Porta Reno (tratto compreso tra via Ragno e piazza Cattedrale): istituzione del divieto di fermata ambo i lati eccetto i veicoli degli operatori su area pubblica necessari allo svolgimento della propria attività;

– Corso Martiri della Libertà, piazza Savonarola, piazza Cattedrale, piazza Trento Triesteistituzione del divieto di fermata eccetto i veicoli degli operatori su area pubblica necessari allo svolgimento della propria attività.

Sono esclusi dal divieto:
– operatori su area pubblica assegnatari dei posteggi necessari allo svolgimento della loro attività;
– residenti con possibilità di ricovero in area privata fuori dalla sede stradale;
– turisti ospiti delle strutture di ricezione raggiungibili solamente dalle vie sopra elencate;
– mezzi di soccorso e di polizia;
– taxi limitatamente dalle 21 alle 8 del giorno successivo.

Inoltre
– in piazza Savonarola e corso Porta Reno: sospensione delle esistenti area di sosta taxi;
– in largo Castello (lato muretto, esclusivamente se libero da altre manifestazioni od occupazioni); piazza Castello (compatibilmente con la presenza di altre manifestazione od occupazioni); corso Ercole I d’Este (tratto compreso tra via Padiglioni e piazza Torquato Tasso) su ambo i lati; largo Castello (tratto compreso tra via Borgo dei Leoni e l’attuale area di sosta taxi, con contestuale sospensione della presente area di carico e scarico): istituzione area di sosta taxi;
– in piazza Travaglio sul fronte opposto ai c.n. 4, 6 e 14: istituzione di area sosta taxi per 3 veicoli, con parziale sospensione degli stalli di sosta dei motocicli.

La circolazione degli autorizzati all’interno dell’area interessata dai provvedimenti dovrà avvenire esclusivamente a passo d’uomo.

Il transito veicolare nell’area di mercato potrà essere comunque consentito solo in funzione e compatibilmente allo svolgimento dello stesso, a condizione che sia assicurata e salvaguardata la sicurezza e l’incolumità pubblica.

I residenti del comparto di via Gobetti saranno autorizzati a transitare in entrata ed uscita dalla via Vaspergolo in direzione della piazza Travaglio.

>> Le linee del trasporto pubblico dovranno adottare le opportune deviazioni dandone tempestiva informazione all’utenza.

 

In allegato scaricabile l’ordinanza di viabilità completa:

CONTRADA SAN GIACOMO – Sabato 3 marzo alle 21 in via Ortigara 14/A chiude il ciclo “Le Storie della nostra Storia”. Ingresso libero

Annalisa Mantovani presenta “Gabbia – Libro Primo della Saga dell’Eterna Notte”

28-02-2018

(Comunicazione a cura degli organizzatori)

Sabato 3 marzo alle 21 la Contrada di San Giacomo propone, nella sede di via Ortigara n.14/A, Ferrara, l’incontro con l’autrice Annalisa Mantovani e la presentazione del “Libro Primo della Saga dell’Eterna Notte” dal titolo “Gabbia”.

L’appuntamento chiude il ciclo di conferenze “Le storie della nostra storia” organizzate da Contrada San Giacomo con il patrocinio del Comune di Ferrara, partner Ente Palio e Associazione di promozione sociale Emilia-Romagna Rievocazioni Storiche (A.E.R.R.S).

Si tratta di un libro appassionante, una saga coinvolgente col quale farsi rapire in un mondo che unisce storia e fantasia, un mix dal quale emergerete solo per avere il dubbio su quale sia la realtà.

Dalle 19,30 previsto un ‘apericena’. L’ingresso è come sempre libero ed aperto a tutti.

Queste le conferenze che si sono già svolte da novembre 2017 a febbraio 2018 per il ciclo “Le storie della nostra storia”:
“Approcciarsi alla Storia” relatrice Sara Porru;
“Ferrara e i suoi luoghi nascosti e misteriosi” relatore il Dr. Francesco Scafuri;
“Ferrara città dell’esoterismo” relatrice dott.ssa Annarita Fortini;
“Chi si ricorda il dì di San Giovanni…” relatore Carlo Natati;
“Donne nel medioevo” relatrice Nives Telleri;
“Dentro una pelle di ferro” relatore prof. Carlo Cavazzuti,
“Erboristeria e Cucina medievali” relatori Annalisa Mantovani e Stefano Ferrarini

EMERGENZA NEVE – Nelle giornata di giovedì 1 marzo 2018 sulla base delle Allerte Meteo della Protezione Civile Regionale

Neve e ghiaccio: disposta la sospensione temporanea delle attività delle scuole di ogni ordine e grado del territorio comunale

28-02-2018

Sulla base delle Allerte Meteo della Protezione Civile Regionale, che prevedono condizioni meteo avverse con precipitazioni nevose di una certa intensità (allerta arancione), l’Amministrazione comunale di Ferrara ha disposto tramite apposita ordinanza del Sindaco la sospensione temporanea delle attività delle scuole di ogni ordine e grado del territorio comunale nella giornata di giovedì 1 marzo 2018.

L’Amministrazione comunale si riserva di valutare nella giornata di domani (giovedì 1 marzo) lo stato dei fatti e le previsioni meteo per decidere eventuali ulteriori giornate di chiusura.

>> SI RICHIAMA la cittadinanza alla massima attenzione e prudenza sulle strade, limitando gli spostamenti alle effettive necessità; SI RACCOMANDA inoltre di non utilizzare i veicoli a due ruote (motocicli, ciclomotori e biciclette).

 

>> Questo il testo integrale dell’Ordinanza firmata dal sindaco Tiziano Tagliani

OGGETTO: ORDINANZA CONTINGIBILE ED URGENTE Ex Art. 54, Comma 2, D.Lgs.n. 267 del 18/08/2000, sospensione temporanea delle attività presso tutte le Scuole di ogni ordine e grado del Comune di Ferrara per la giornata dell’1 Marzo 2018.

Il Sindaco

Vista la grave situazione metereologica di grande freddo che ha colpito in questi giorni il nostro territorio, in particolare quanto si prevede dai dati meteo per la giornata di domani 1.03.2018, con forti nevicate e conseguente rischio gelate, che renderanno difficile il normale spostamento di mezzi e personale addetto alle molteplici attività scolastiche e di supporto, fra cui la ristorazione e il movimento degli scuolabus;

Rilevato che tali disservizi riguardano in particolare i minori e le loro famiglie;

Constatato che anche il Settore OO.PP. e Mobilità – Servizio Infrastrutture, Mobilità e Traffico – ha confermato che la situazione, per quanto siano stati predisposti interventi specifici, non consente di assicurare sui rischi derivanti dallo stato della viabilità, oltre che degli impianti di riscaldamento e delle aree annesse e connesse di pertinenza delle scuole;

Preso atto quindi, che l’entità del rischio presuppone cautelativamente una sospensione di tutte le attività didattiche inerenti ogni ordine e grado di scuola, soprattutto in relazione alla condizione  inidonea e pericolosa per lo spostamento dei minori sui percorsi di andata e ritorno da scuola;

Visto l’art. 54, comma 2, del D.Lgs. 267 del 18/08/2000;

Ritenuto che sussistano, per l’adozione del presente provvedimento ragioni di celerità ed urgenza tali da giustificare l’omissione della comunicazione di avvio del procedimento amministrativo come previsto dall’art. 8 della L.241/90 e successive modifiche;

Assunti i poteri derivanti dalla norma citata;

ORDINA

Con effetto immediato dalla notifica del presente atto a tutti i Dirigenti Scolastici  degli Istituti Comprensivi e Scolastici della città, in qualità di responsabili diretti delle scuole assegnate, nonché al Direttore dell’Istituzione dei Servizi Educativi, Scolastici e per le Famiglie del Comune di Ferrara per quanto attiene tutte le Scuole d’Infanzia, Nidi e Servizi Integrativi Comunali,

di sospendere temporaneamente per la giornata dell’1/03/2018 le attività didattiche presso tutte le Scuole di ogni ordine e grado del Comune di Ferrara, per motivi cautelativi di ordine pubblico e sicurezza connessi alle gravi condizioni di rischio meteorologico.

DA  ATTO

Che ai sensi dell’art.54, comma 4, dell D.Lgs. 267 del 18/08/2000, è stata data preventiva informazione al Prefetto di Ferrara del presente provvedimento, anche ai fini della predisposizione degli strumenti ritenuti necessari alla sua attuazione;

AVVERTE

Che:

– la mancata osservanza della presente Ordinanza prefigura una violazione alle leggi vigenti e che in

caso di inadempienza sarà punita ai sensi del vigente Codice Penale;

Contro il presente provvedimento è possibile proporre istanza di ricorso al TAR dell’ Emilia Romagna  o  al  Capo dello Stato rispettivamente entro 60 e 120 giorni dalla notifica.

Ferrara, 28  Febbraio 2018

 

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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