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La comodità di avere una guida turistica del mondo in tasca, perfettamente interfacciata con il nostro smartphone e grazie alla quale poter condividere e raccontare viaggi, scoprire le principali città d’arte, i tesori nascoste di quelle meno note e addirittura sfogliare centinaia di audioguide museali: questa è izi.travel, la prima app dedicata allo storytelling dei nostri viaggi scaricabile gratuitamente su qualsiasi dispositivo.
Grazie a una grafica minimalista ma assolutamente accattivante, già oggi questa innovativa piattaforma sviluppata da un team olandese ci permette di consultare 1500 tour cittadini sparsi tra oltre 350 destinazioni in tutto il mondo e sempre in costante aggiornamento grazie ai nuovi contenuti condivisi dagli utenti. E proprio gli utenti sono il motore di izi.app, poiché ognuno di questi possiede un proprio profilo personale, completamente personalizzabile e volto all’inserimento di ogni appunto di viaggio, compresi foto, video ed impressioni, in modo tale da potersi costruire un personalissimo tour guidato e renderlo disponibile ai turisti che arriveranno in quel luogo dopo di noi.
Il sistema integrato dell’app permette inoltre di calcolare i percorsi e i luoghi in base all’età, alle tipologie di interesse e alle tempistiche desiderate, mentre la presenza di un lettore di Qr code integrato e la possibilità di usufruire dei contenuti anche offline sono valori aggiunti che impreziosiscono ulteriormente il prodotto. Ciliegina sulla torta sono le audioguide dei musei, complete e gratuite: chiunque può crearne una e inserirla all’interno di questo enorme database di turismo condiviso.
La semplicità di utilizzo di Izi.travel la si intuisce immediatamente accedendovi sia dall’app sia dal sito ufficiale; le apposite sezioni dedicate alle città e alle audioguide conducono facilmente ai tanti contenuti consultabili, così come la creazione del profilo personale e il relativo inserimento delle proprie storie da condividere. L’interfaccia supporta inoltre diverse lingue, rendendo ancora più facile la diffusione della piattaforma in molti Paesi.
Basta quindi recarsi in una delle città già presenti in archivio, prendere in mano il nostro smartphone e aprire la mappa; sarà poi izi.travel a guidarci tra le vie e i principali siti d’interesse presenti nelle immediate vicinanze rispetto alla nostra posizione, fornendoci informazioni di vario tipo e consigliandoci, appunto, quali potrebbero essere gli itinerari più consoni ai nostri desideri. Ovviamente potremo scegliere cosa visitare (o cosa evitare) anche in base alle recensioni degli utenti, opzione sempre più imprescindibile per il turista nell’epoca del web.
Il sintesi, il mondo in un app: Izi.travel è la perfetta dimostrazione di quanto possa diventare efficiente l’unione tra turismo e tecnologia. Un servizio utile e allo stesso tempo divertente per tutti coloro che amano viaggiare e avventurarsi nei meandri delle città alla scoperta delle bellezze del mondo.

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Andrea Vincenzi


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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