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Temerari e coraggiosi, onesti e puri. I coniugi Alessandra e Stefano Galliera dell’Azienda Fondo Novelle di Porporana sono rimasti gli unici produttori ad animare il mercato contadino del Centro Acquisti il Doro, sul lato del Self di Via Modena, con il banchetto della loro frutta su cui sventola la bandiera gialla Coldiretti. Nato quattro anni fa, dall’idea originale e meritevole dei responsabili del Centro Acquisti il Doro, che avevano messo a disposizione gratuitamente il loro piazzale, il mercato per varie ragioni non è riuscito ad attecchire. Tutti i produttori presto lasciano, tranne i Galliera che stoicamente resistono nel nome di un impegno e di un progetto; riescono col tempo a farsi la loro clientela di affezionati, traendone una fonte di soddisfazione economica e personale. I Galliera sono la prova che il progetto può funzionare, dedicandoci il proprio tempo, la costanza e credendoci… credendo nel “mercato che non c’è”.

Ad Alessandra Galliera chiediamo di raccontarci com’era partito questo mercato.

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Alessandra Galliera

Il mercato è stato inaugurato ufficialmente il 7 dicembre 2011 e battezzato “I Sapori del Doro”. All’inizio eravamo partiti bene: eravamo una decina, c’era una bella varietà di prodotti (carne, formaggio, miele, frutta, verdura e fiori) e riempivamo il parcheggio. Poi, dopo quattro mesi, piano piano, a scalare, hanno cominciato a stare a casa un po’ tutti, fino ad arrivare a maggio del 2012 quando siamo rimasti solo in tre: noi, Balboni di San Martino con frutta e verdura e Malaguti di San Carlo col miele.

Questa è una bellissima iniziativa, anche perché arricchisce e dà un tocco di genuinità all’offerta commerciale della zona. Perché gli altri produttori hanno desistito solo dopo quattro mesi?
Perché in soli quattro mesi non si era creato il giro, cosa tra l’altro molto prevedibile visto che avevamo iniziato in pieno inverno, quando la varietà di prodotti come frutta e verdura a km 0 è naturalmente esigua e la stagione non favorevole. Poi c’è stato il terremoto e la Malaguti del miele, che veniva proprio dalle zone più colpite, non è più venuta. Anche la Balboni, a quel punto, ha preferito rinunciare per dedicarsi ai mercati che già aveva.

Quindi a giugno 2012 siete rimasti completamente soli?

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I coniugi Alessandra e Stefano Galliera

Sì, siamo rimasti soli. Abbiamo continuato a venire tutte le settimane, certe mattine con un freddo da morire, ma adesso sono contentissima perché ho un bel giro di clienti affezionati, alcuni sono diventati veri e propri amici: c’è chi si ferma a chiacchierare, c’è chi mi porta il caffè e chi mi presta dei libri, perché parlando hanno saputo che amo leggere. La mia bancarella non è soltanto un punto vendita, è diventata anche un punto d’incontro. Qui sono nate amicizie e questo è l’aspetto che mi dà più soddisfazione e che mi ripaga dei sacrifici fatti in questi quattro anni. Lavoro tantissimo, certe mattine non ho il tempo di respirare e arrivo alla mezza che non me ne accorgo nemmeno. Ora lavoro molto anche con le prenotazioni, i clienti mi prenotano le cassette di frutta di settimana in settimana. Essendo rimasta da sola, mi sono anche scelta la giornata ideale, mi spiego: all’inizio il mercato era di mercoledì, ma io ho preferito spostare al martedì perché in concomitanza c’è il mercato dell’abbigliamento, dall’altra parte della strada, e questo può agevolare un po’ tutti, noi e loro. Grazie ad Elisa Casari, che ci ha dato il permesso, da qualche anno siamo presenti con la bancarella due volte la settimana: il martedì e il venerdì.

Questa è la prova che la costanza premia, e allora come mai nel tempo non si sono trovati altri produttori per ripopolare questo mercato, come mai la Coldiretti non ha promosso ulteriormente l’iniziativa?
Questo non lo sappiamo, anche perché il Centro Acquisti il Doro ha sempre continuato a mettere a disposizione gli spazi gratuitamente a chiunque fosse interessato, Coldiretti e non. Io ho provato anche personalmente a coinvolgere dei produttori che conosco, ne sono passati due o tre ma non hanno continuato.

Ma perché allora, qual è il problema?

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Frutta e confetture

Il problema è che chi arriva si aspetta degli incassi immediati, mentre il mercato è tutto da costruire e bisogna investirci del tempo. Io ho impiegato quattro anni, da sola, a costruirmi la fiducia dei clienti. Noi poi siamo puri, portiamo solo ed esclusivamente i nostri prodotti, mele e pere d’inverno, albicocche, ciliegie, pesche e tutta la frutta estiva, senza aggiungere al banco altri prodotti per ‘mantenerci’ i clienti: noi vendiamo esclusivamente i nostri prodotti di cui possiamo garantire in prima persona, non siamo rivenditori e vogliamo continuare con questo spirito. Ecco perché a fine dicembre ci fermiamo e riprendiamo a maggio dell’anno dopo. Ultimamente, spinti dalle richieste degli stessi clienti, ci siamo messi a coltivare qualche orticola, come zucche, patate e cipolle, per andare loro incontro e soddisfare al meglio le richieste. Ma il nostro prodotto d’eccellenza rimane la frutta.

Questo mercato quindi per voi è diventata una fonte di reddito importante, è così?
Sicuramente non è una fonte di reddito rilevante per l’azienda che ha bisogno di ben altre entrate, ma è diventato un grande aiuto come supporto al reddito familiare, soprattutto da quando è venuto a mancare il mio stipendio , in quanto la ditta per cui lavoravo ha chiuso. Ora il mercato del Centro Acquisti il Doro è diventato il mio lavoro e ne sono fiera.

Elisa Casari, responsabile commerciale del Centro Acquisti il Doro di proprietà della società NL Properties Srl, è l’ideatrice di quest’iniziativa; a lei chiediamo com’è nata l’idea di sviluppare un mercato a km 0 nel parcheggio del loro piazzale.

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Da sinistra Elisa Casari e Alessandra Galliera

Come azienda siamo sempre stati attenti alla sostenibilità; per fare solo un paio di esempi, siamo stati i primi a Ferrara a costruire nel 2007 un edificio a destinazione direzionale e commerciale in classe A (quello che si trova sempre nel perimetro del parcheggio e che ospita, tra glia altri, la sede del Coni) e siamo tra i consulenti di Solidaria che sta realizzando il primo progetto di co-housing a Ferrara. Nel 2011, avendo spostato l’entrata del Self sul lato di via Bongiovanni, i parcheggi del piazzale sul lato via Modena prospicienti la vecchia entrata del Self venivamo molto meno utilizzati, così abbiamo pensato al mercato contadino a km 0, con prodotti locali a filiera corta, nello spirito della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente. Così abbiamo contattato Campagna Amica e Coldiretti per mettere insieme un certo numero di produttori disposti a provare.

Un vero peccato che il mercato non abbia preso piede, vi dispiace?
Sì, un peccato. Dispiace che non se ne colga il valore e che i produttori vengano attirati solo dai mercati più radicati e remunerativi. Noi siamo convinti che questo mercato possa svilupparsi perché è su un crocevia molto frequentato, ma come in tutte le cose ci vuole del tempo; il mercato di Porta Paola, che ora sta andando molto bene, ci ha messo dieci anni a prendere piede e ora c’è una lunga lista d’attesa per entrare.

Le condizioni per il radicamento del mercato ci sono tutte: spazio gratuito, possibilità di parcheggio, a soli 2 km dal Castello Estense, il mercato d’abbigliamento nei pressi. Come giornale abbracciamo e sosteniamo l’iniziativa, ottima in un contesto di crisi come quello che stiamo attraversando. Qualche tua parola per promuoverla ulteriormente?

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Il piazzale del Centro Acquisti il Doro

A noi piacerebbe molto dare vitalità a questa parte del piazzale. Siamo a completa disposizione, il mercato è aperto a tutti i produttori locali a km 0 che operano con metodi sostenibili e in un sistema di filiera corta. Non ci importa a quale associazione appartengono, ma siamo molto attenti al prodotto: la merce esposta deve essere al 100% quella prodotta in azienda, non si possono rivendere prodotti di altri. Per evitare un’insana concorrenza, non possiamo ospitare due bancarelle che vendono lo stesso prodotto, è una questione di correttezza; quindi ben vengano aziende che producono carne, formaggi, birra, vino, pane e tutti i prodotti del nostro territorio, compresi manufatti di artigiano locale. I produttori interessati possono contattarci direttamente o tramite le proprie associazioni. Approfitto dello spazio che ci date su questo giornale per ringraziare i coniugi Galliera che, coraggiosi e temerari, hanno di fatto tenuto in vita il nostro progetto.

Il mercato “I Sapori del Doro” si tiene nel piazzale del Centro Acquisti il Doro, dalla parte di via Modena, davanti al parcheggio del Self, il martedì e il venerdì dalle 7.30 alle 13.

Per saperne di più sull’avvio del mercato il 7 dicembre 2011 [vedi]
Per saperne di più dell’Azienda agricola Fondo Novelle visitare il sito Agrizero.it [vedi
Per saperne di più sul Centro Acquisti il Doro visita il sito [vedi] e la pagina Facebook [vedi]

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Sara Cambioli

È tecnico d’editoria. Laureata in Storia contemporanea all’Università di Bologna, dal 2002 al 2010 ha lavorato presso i Servizi educativi del Comune di Ferrara come documentalista e supporto editoriale, ha ideato e implementato siti di varia natura, redige manuali tecnici.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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