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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

L’appuntamento oggi a Bologna. L’assessore Costi: “nella fase di transizione energetica verso l’utilizzo delle energie rinnovabili, deve essere mantenuto il ruolo chiave del gas naturale. Sul versante energetico gli unici fattori davvero a rischio sono il comparto produttivo, l’occupazione e l’approvvigionamento energetico”.

Bologna – « Per perseguire gli obiettivi di de-carbonizzazione nella fase di transizione energetica verso l’utilizzo delle energie rinnovabili, deve essere mantenuto il ruolo chiave del gas naturale, in linea con quanto affermato dall’ultima conferenza sul clima di Parigi». Lo ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive e piano energetico Palma Costi oggi durante un incontro a Bologna con le imprese e le associazioni di categoria del distretto energetico ravennate, il vicesindaco e l’assessore alle attività produttive del comune di Ravenna, il presidente della Provincia di Ravenna. La delegazione ha illustrato alla Regione le preoccupazioni riguardo al futuro del settore sia in termini di continuità della produzione sia in termini occupazionali.
Il distretto ravennate – che conta circa 100 aziende senza contare l’indotto – è leader nel settore per tecnologia, innovazione ed efficienza. Nel 2014 contava quasi 7000 addetti e un fatturato di circa 2 miliardi e 35 milioni di euro. Le stime per il 2016 evidenziano il rischio di una contrazione di occupati del 27% pari a circa 2.450 addetti, e una perdita del 44% del fatturato (all’incirca un miliardo). Solo negli ultimi 6 mesi sono 900 i posti di lavoro persi e tante le aziende che stanno ricorrendo ad ammortizzatori sociali e si trovano nelle condizioni di diminuire gli organici. Nelle prossime settimane, sempre in Regione, è previsto un incontro anche con le organizzazioni sindacali del distretto preoccupate per l’emergenza occupazionale.
«L’Emilia-Romagna è un territorio all’avanguardia nella produzione e nell’efficienza del sistema delle infrastrutture per l’energia, e il Piano energetico regionale ha fissato obiettivi chiari in questo senso, così come l’obiettivo di greening the industry lanciato e condiviso con il patto del lavoro. «Siamo in un momento di transizione – ha sottolineato l’assessore Palma Costi – tra un modello di approvvigionamento basato sulle energie fossili a quello totalmente green, ma ancora queste ultime non sono in grado di sostituire le prime. L’Italia è dipendente per l’energia, ma ha a disposizione significative riserve di gas naturale, le più importanti in Europa dopo quelle dei paesi nordici. È necessario che continuino gli investimenti, anche da parte di Eni, sia nella manutenzione degli impianti che nelle attività di ricerca di nuove riserve di gas naturale. Fare leva su queste risorse significa avere benefici sia in termini di crescita e sviluppo sostenibile, che in termini occupazionali».
Infine, ha aggiunto l’assessore Costi che «il rispetto per l’ambiente e lo sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi non sempre sono in contrasto, il distretto emiliano-romagnolo ne è un esempio. Un futuro che utilizza sempre più le energie rinnovabili è la visione verso cui sono indirizzate tutte le politiche pubbliche, nazionali e regionali. È necessario però gestire questa epoca di transizione che stiamo attraversando fino ad arrivare ad un nuovo modello di approvvigionamento energetico basato esclusivamente sulle energie rinnovabili. Ed è quello che si sta portando avanti: sviluppo delle energie rinnovabili, efficientamento energetico e utilizzo delle riserve di gas naturale. Ad oggi, gli unici fattori davvero a rischio sono il comparto produttivo, l’occupazione e l’approvvigionamento energetico».

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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