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Da Ufficio stampa

La seduta del Consiglio provinciale

“Sono diverse le ragioni storiche di collaborazione tra i territori di Ferrara, Bologna e Modena: pensiamo ai trasporti e sanità con Bologna e al Ducato estense e Cispadana con Modena”.
Così il presidente della Provincia, Tiziano Tagliani, ha motivato le basi che sorreggono il protocollo d’intesa tra le Province di Ferrara e Modena, insieme con la Città metropolitana di Bologna “per uno sviluppo intelligente – così il titolo dell’accordo – attrattivo, sostenibile e inclusivo, in una dimensione strategica nazionale ed europea”.
Trasporti, logistica, cultura, formazione, università e innovazione, sono alcuni ambiti in cui ora, grazie al protocollo, si rafforza il livello di collaborazione tra i tre territori emiliano-romagnoli, con l’intento, anche, di tradurre in azioni concrete il concetto stesso di area vasta.
“Un accordo dunque – ha ricordato il presidente della Provincia – teso a creare occasioni per lo sviluppo di Ferrara in una logica di apertura e di scambio di esperienze e conoscenze”.
La delibera è stata approvata all’unanimità dal Consiglio provinciale.

Stesso voto è andato alla convenzione tra Provincia, Comune di Cento e istituti scolastici Bassi-Burgatti, Taddia, Cevolani, Guercino e Pascoli, per l’utilizzo del palazzetto dello sport e della palestra di via Giovannina nella città guidata dal sindaco Fabrizio Toselli.
Per spiegare la delibera il presidente Tagliani è partito dal precedente accordo che ha avuto necessità di questo nuovo ritocco.
Finora, infatti, in mancanza di spazi sufficienti per svolgere l’attività curricolare di educazione fisica, la precedente convenzione faceva ricorso all’utilizzo del palazzetto dello sport, in cambio dell’agibilità delle palestre in orario extrascolastico per le associazioni sportive.
Convenzione ora non più applicabile per le nuove esigenze della locale squadra di basket (la Baltur che milita in serie B). In pratica, al posto della riduzione dell’utilizzo del palazzetto subentra ora la disponibilità della palestra in via Giovannina per tenere insieme le esigenze delle scuole per quanto riguarda le ore di educazione fisica e quelle delle associazioni sportive.

Anche una terza delibera è stata approvata dal plenum del Consiglio provinciale, sia pure dopo un emendamento introdotto e anch’esso approvato all’unanimità.
In sintesi, il tema è la fuoriuscita della Provincia dalle aziende partecipate, in omaggio alle indicazioni di dimagrimento degli enti locali provenienti dall’insieme della riforma della pubblica amministrazione a firma del Ministro Marianna Madia.
Un percorso che si ritrova rinforzato anche dal mutato quadro di compiti e funzioni fondamentali, delimitati alle Province a seguito della riforma Delrio.
Le società interessate dalla exit strategy del Castello Estense sono: Delta 2000 (con una quota della Provincia di Ferrara di 35.381,50 euro, pari al 23,59 per cento del capitale sociale) , Banca etica (2.625 pari allo 0, 0047), Tper (688.737 pari all’1,01 per cento), Ferrara Fiere (24.960, pari al 16 per cento), Ervet (la società regionale per la valorizzazione del territorio, con 479,88 euro pari allo 0,006 per cento) e Sipro (1.312.994,65 pari al 23,70 per cento).
L’eccezione è stata introdotta per Delta 2000 e Sipro. Nel primo caso perché la fuoriuscita di Ferrara dalla società che ogni anno riesce a intercettare per il territorio che guarda la costa alcuni milioni di finanziamenti, avrebbe comportato uno sbilanciamento proprietario in favore di Ravenna, che invece non ha dichiarato analoga fuoriuscita e la cui quota societaria è peraltro inferiore alla Provincia estense.
Nel caso di Sipro si è ritenuto di rimandare la decisione, perché l’improvviso azzeramento della quota societaria della Provincia di Ferrara avrebbe creato difficoltà alla stessa situazione patrimoniale, specie in un frangente di significativi investimenti.
In entrambi i casi, quindi, la decisione presa, e condivisa all’unanimità dal Consiglio, è stata di sospendere temporaneamente la dismissione delle quote.

Ufficio Stampa
Provincia di Ferrara

Ferrara, 28 settembre 2017

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PROVINCIA DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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