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Al via oggi Borderline, il festival musicale che propone solo gruppi esenti da Siae, organizzato da Radio Strike, la prima web radio ferrarese.

da: ufficio stampa di Borderline

Borderline, il festival delle etichette indipendenti rigorosamente no Siae, inaugura sabato 5 settembre a Ponticelli di Malabergo.

Ci sono almeno nove buoni motivi per non perdere la prima giornata di Borderline, il festival delle etichette indipendenti che festeggerà la terza edizione tra sabato 5 e domenica 6 settembre a Malalbergo: Pueblo People, Plutonium Baby, The Smudjas, The White Mega Giant, Alga Kombu, Turi Messineo con Marco Pecorari, Lorø, Urali, Montauk.
La rassegna musicale, ospitata dall’accogliente parco che circonda La Casona, comincerà alle 15 e si protrarrà fino a notte inoltrata. Su due palchi allestiti per l’occasione si avvicenderanno alcune delle più interessanti proposte italiane, gruppi provenienti da un panorama decisamente indipendente e votato alla causa no Siae.
Apriranno le danze i Montauk – rock alternative, prodotti da Toten Schwan – e Urali, cantautore attualmente alle prese con il nuovo disco che uscirà a settembre per Stop Records. Seguiranno i Lorø, trio elettronico che farà vibrare l’aria della campagna emiliana con gli ottimi pezzi contenuti nell’album omonimo uscito a marzo, e le Alga Kombu, riott girls provenienti da Bologna, la cui attitudine è decisamente punk. Il live continuerà all’insegna della sperimentazione strumentale assieme a The White Mega Giant, prodotti da Shyrec, e Turi Messineo con Marco Pecorari. Al calare del sole protagonista della scena sarà l’energico punk rock al femminile delle The Smudjas, che dopo aver attraversato in lungo e in largo l’Europa porteranno il loro ultimo ep, “February”, anche nel verde della campagna emiliana.
Per chiudere alla grande si esibiranno i Plutonium Baby, gruppo storico romano dove si incontrano il rock’n’roll delle Motorama e la new wave dei Cactus, e i Pueblo People, trio milanese nato pochi anni fa ma accolto con grandi apprezzamenti sia dal pubblico che dalla critica grazie alle sonorità potenti dell’ultimo disco, “Giving Up On People”.
Il decimo motivo? Per tutti quelli che preferiscono apprezzare i concerti “dalle retrovie”, godersi la bellezza di queste ultime giornate estive tra amici e chiacchiere, vale la pena ricordare che Borderline non si apprezza solo sotto il palco ma anche curiosando tra dischi, dvd, libri, fanzine, illustrazioni, abiti serigrafati artigianalmente. Tra gli espositori ci saranno diciotto etichette indipendenti, assieme a due stand dedicati esclusivamente all’editoria. Alle 18.30 inoltre si terrà la proiezione di “Black Hole”, reportage realizzato da Turi Messineo per raccontare le controculture italiane dagli anni Sessanta ad oggi.
Per gli amanti della buona tavola la cucina sarà sempre aperta e a disposizione, con gustose ricette sia tradizionali che vegane, chi vorrà fermarsi per la notte troverà la zona camping a offerta libera, esattamente come l’ingresso.
Per essere aggiornati sulle tante iniziative proposte da Borderline e conoscere nel dettaglio il programma dell’iniziativa – organizzata da Radio Strike, la prima web radio ferrarese, e l’associazione Primo Moroni – basta seguire la pagina Facebook del festival.
Per ulteriori informazioni: borderline@radiostrike.org – 3935656638.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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