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Concepito non come semplice e comune Galleria, ma come sede polifunzionale la scorsa settimana si è inaugurato, nel centro storico di Forlì, Galleria Marcolini, uno spazio interamente dedicato all’arte contemporanea italiana e internazionale.
Questo contenitore fungerà soprattutto da luogo d’incontro e di scambio culturale. Sarà ospite di progetti espositivi che avranno lo scopo di raccontare l’arte anche attraverso la contaminazione di linguaggi differenti, come la filosofia, la letteratura, il teatro o il cinema. Alla programmazione espositiva, saranno infatti affiancati eventi collaterali che, partendo dal tema della mostra, lo svilupperanno però da angolazioni differenti.
Strategicamente aperto nel polo artistico forlivese, a due passi dal complesso di San Domenico e dalle collezioni di Palazzo Romagnoli, Galleria Marcolini è una realtà culturale dinamica, un osservatorio della creatività emergente messa a confronto con il territorio che la ospita.

Come evento inaugurale della Galleria Marcolini, è stata scelta la mostra personale della giovane artista emiliana Nazzarena Poli Maramotti (classe ’87), una delle più interessanti voci dell’arte italiana emergente.
Segnalata nel 2011 per il Rolling Stone Award, in occasione della ‘The Others Fair’ di Torino, e vincitrice nel 2014 del Premio Euromobil under 30 ad Art First di Bologna, Nazzarena Poli Maramotti si è da subito contraddistinta per una cifra stilistica di grande intensità e sperimentazione. La sua personale impronta artistica, sospesa fra astrazione e figurazione, evidenzia non solo una certa confidenza tecnica, ma anche un’indagine estetica estremamente ricercata, dove vince la drammaturgia di una costante e consapevole trasformazione, tanto precaria quanto intimista.
Il titolo deciso per la mostra, Argonauta, viene ripreso nella sua accezione di “navigante”, esploratore avventuroso, colui che intraprende un viaggio con coraggiosa audacia. Allo stesso modo, con la sua arte Nazzarena Poli Maramotti accompagna l’osservatore verso una “realtà diversa”, in un viaggio, per l’appunto, verso luoghi dell’immaginario che svelano universi transitori in continuo divenire.

Curata da Silvia Cirelli, l’esposizione raccoglie alcune tra le opere pittoriche più significative di questa giovane interprete, dai lavori dei primi anni, in cui traspare il superamento del concetto di figura e la sua personale reinterpretazione, fino alle recenti tele, dove l’artista conquista invece una dialettica maggiormente percettiva, capace di svelare la fugacità e la prepotenza di una tensione in espansione.

Note biografiche
Nazzarena Poli Maramotti nasce a Montecchio Emilia nel 1987. Attualmente vive a Norimberga (Germania), dove si trasferisce per frequentare il corso di pittura presso l’Akademie der Bildenden Künste, dopo essersi diplomata all’Accademia di Belle Arti di Urbino. Nel 2014 riceve il Premio Gruppo Euromobil under 30 ad Art First, Bologna e nel 2011 è stata segnalata per il Premio Rolling Stone, in occasione di The Others Fair di Torino. Al suo attivo ha diverse esposizioni personali, alla Galleria A+B di Brescia (Portraits del 2012 e Between signs and measure nel 2013, con l’artista Marco La Rosa) e la mostra Muta, allo Zumikon di Norimberga, nel 2014. Fra le varie collettive è doveroso citare La Creazione nel 2014, al Centro Culturale San Fedele di Milano, Collector’s View, alla Oechsner Galerie di Norimberga (2013), Prospekt/Vorhang auf… al Neues Museum, sempre a Norimberga (2012) e L’Eredità di Circe, presso la Galleria ZAK di Monteriggioni, Siena (nel 2011).

Galleria Marcolini
13 dicembre 2014 – 22 febbraio 2015
Nazzarena Poli Maramotti | ARGONAUTA
a cura di Silvia Cirelli

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Redazione di Periscopio


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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