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Un’esigenza sentita e complessa: il seminario “La videosorveglianza nell’ambiente lavorativo: un focus su commercio e turismo” (lunedì 30 ottobre a partire dalle ore 15 nel salone conferenze della Camera di Commercio di Ferrara) è il primo di una serie di momenti di incontro sul territorio nazionale che la Fondazione Prof. Massimo D’Antona Onlus promuove per favorire l’informazione sul corretto approccio ai servizi del Ministero del lavoro e dell’Ispettorato nazionale del lavoro.
“Si tratta – anticipa Giulio Felloni presidente provinciale di Ascom Confcommercio Ferrara – di un momento al quale aderiamo con interesse e partecipazione. Il tema della videosorveglianza è un sentito quanto complesso e delicato. C’è da un lato la necessità di salvaguardare le imprese, gli imprenditori e gli stesso dipendenti da possibili atti criminosi. Dall’altra quella di garantire in modo adeguato la privacy in tutti i suoi aspetti. Come Associazione riteniamo fondamentale collaborare a questi appuntamenti proprio per permettere una maggiore conoscenza della tematica non solo dal punto di vista legislativo ma anche favorendo gli strumenti economici per l’installazione di questi impianti”.
Dal canto suo Maurizio Tedeschi, Capo  dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro aggiunge nello specifico: “Un convegno che può fornire operativamente un quadro ampio e dettagliato del quadro normativo che oggi più che mai deve contemperare tre diversi esigenze: la prima di salvaguardare le caratteristiche imprenditoriali che riguardano la sicurezza degli ambienti di lavoro e del proprio patrimonio; in secondo luogo della responsabilità sociale d’impresa ed in terzo luogo della riservatezza del lavoratore e del divieto di controllo a distanza dell’attività lavorativa. Elementi imprescindibili che devono armonizzarsi in un modello lavorativo e procedurale corretto  che sono alla base di ogni progetto imprenditoriale serio. Su questo come Ispettorato partecipiamo a questo convegno nella  consapevolezza della delicatezza del nostro ruolo che deve autorizzare tali impianti di videosorveglianza. Impianti per i quali è fondamentale servirsi di installatori seri e certificati con conoscenza della materia”
L’appuntamento – promosso dalla fondazione D’Antona, dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Ferrara-Rovigo, da Ascom Confcommercio  con il patrocinio della Provincia di Ferrara, della Camera di Commercio e del Circolo della Stampa e moderato dal direttore generale di Ascom Ferrara Davide Urban – nasce dunque dalla necessità di fornire il quadro il più possibile completo delle modalità di utilizzo degli strumenti di controllo per la tutela del patrimonio aziendale in questi specifici settori produttivi. Nella videosorveglianza devono, infatti, trovare contemperamento esigenze di sicurezza, di salvaguardia del patrimonio e di rispetto della privacy; con la necessaria tutela di interessi non sempre convergenti e, comunque, con la competenza di soggetti diversi e non sempre sovraordinati fra di loro.

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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