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Da Ufficio stampa Fondazione Bassani

Il 23 e il 24 maggio 2018, si tiene a Casa Ariosto, a Ferrara e all’Università degli Studi di Bologna, il “Laboratorio Bassani. Seminario sulle carte d’archivio di Giorgio Bassani”, organizzato dalla Fondazione Giorgio Bassani e delle Università degli Studi di Ferrara e di Bologna.
A Ferrara introducono Paola Bassani, Giulio Ferroni, Daniele Ravenna; a Bologna introducono Francesco Citti e Gino Ruozzi.
I relatori sono Valerio Cappozzo, Rosy Cupo, Anna Dolfi, Brigitta Loconte, Francesca Nencioni, Enzo Neppi, Sergio Parussa, Beatrice Pecchiari, Massimo Raffaeli, Angela Siciliano, Cristiano Spila e Annarita Zazzaroni, tutti studiosi di Bassani che hanno pubblicato (o sono in procinto di pubblicare) i loro studi sullo scrittore.

A Ferrara, nei giardini di Casa Ariosto, il 23 maggio, alle ore 19.45 è previsto l’adattamento teatrale scritto, diretto e interpretato da Carlo Varotti “Bassani a teatro: Una notte del ’43”.
A Bologna, il 24 maggio, presso la Biblioteca Ezio Rimondi. Università degli Studi, alle 12.30 verrà inaugurata la Mostra virtuale / reale “Caro Bass”, a cura di Gaia Litrico e Flavia Erbosi.
Ecco il programma dettagliato delle due giornate:
23 maggio 2018 a Ferrara
Fondazione Giorgio Bassani, Casa Ariosto. Via Ariosto 67
Sala Conferenze
L’Officina della poesia
10.00-13.00 Saluti e introduzione di Paola Bassani, Giulio Ferroni, Daniele Ravenna
Presiede Cristina Montagnani
Anna Dolfi, Tra saggistica e poesia: scrivere “di là dal cuore”
Rosy Cupo, Poesie editoriali
Valerio Cappozzo, Bassani poeta
Francesca Nencioni, Il carteggio Bassani-Dessì, Pozzi 2017
Enzo Neppi, Da Ferrara a Buenos Aires, CEI 2018
L’Officina del “Romanzo di Ferrara”
15.00-18.00 Presiede Paola Bassani
Reading di poesie di Bassani introdotte e lette da Massimo Raffaeli
Enzo Neppi, La gestazione laboriosa della “Passeggiata prima di cena”
Beatrice Pecchiari, Il lavoro “a giornate” su “Una lapide in via Mazzini”
Angela Siciliano, La genesi di “Una Notte del ’43”
Giardino di Casa Ariosto
19.45-20.30: “Bassani in teatro. Una notte del ’43”
Adattamento teatrale scritto, diretto e interpretato da Carlo Varotti
24 maggio 2018 a Bologna
Dipartimento di Filologia classica e Italianistica dell’Università di Bologna, via Zamboni, 32
Aula Pascoli
L’Officina del “Romanzo di Ferrara”
9.30-12.00 Saluti e introduzione di Francesco Citti, Gino Ruozzi
Presiede Marco Antonio Bazzocchi
Sergio Parussa, Il finale del “Giardino dei Finzi Contini”
Annarita Zazzaroni, “Gli occhiali d’oro”: secondo tempo
Brigitta Loconte, Varianti al cinema
Biblioteca Ezio Raimondi
12.00-13.00
Cristiano Spila, Presentazione del volume Italia da salvare, Feltrinelli 2018.
Inaugurazione della Mostra virtuale / reale “Caro Bass”, a cura di Gaia Litrico e Flavia Erbosi, con la collaborazione di Federica Rossi e Anna Zani. Presentano Paola Bassani e Paola Italia

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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