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Da: Organizzatori

ispirato ai libri di Hervè Tullet

Partecipazione gratuita con prenotazione obbligatoria. Max 15 bambini
Durata dell’incontro 1 ora circa
Per informazioni e prenotazioni: 0532241604;
eventife@libraccio.it
Età consigliata: dai 4 anni
Iniziativa aderente al format BookPlay
Scopri di più su www.netsity.it

Copertina I cinque sensiIl divertimento è assicurato, grazie a un signore francese di nome Hervé Tullet. Nato nel 1958, Tullet ha studiato Arti plastiche e decorative, prima di lavorare per la comunicazione e la pubblicità. Il suo primo libro per bambini risale al 1994, e in breve l’autore è diventato famoso come il “re dei libri prescolari”.
Panini ha pubblicato Un libro, vincitore del Premio Andersen come Miglior libro fatto ad arte. Il volume ha illustrazioni semplicissime che spingono a giocare con le pagine. Si comincia con un semplice pallino giallo, e con l’autore che chiede al lettore di fare qualcosa. A ogni pagina il pallino va premuto, o picchiettato, o sfregato… insomma, c’è un’istruzione ben precisa sul gesto da compiere, e come per magia alla pagina successiva c’è un pallino in più, o è più grande, o ha cambiato colore, proprio come se noi premessimo i tasti di un videogioco per modificare l’immagine che abbiamo davanti. Il libro non viene solo letto, ma diventa un vero e proprio gioco.
In precedenza era stato Rizzoli a pubblicare Pasticci e colori, un libro per giocare e far sbocciare i fiori, sollevare oggetti molto pesanti, sputare fuoco e fare tanti altri pasticci! Come? Ma con gli scarabocchi!
E proprio nello spirito del gioco quest’anno Phaidon ha pubblicato sei libretti in una collana denominata “A che gioco giochiamo?”
Si parte con Il gioco delle vermidita, libretto con un buco al centro nel quale è materialmente possibile infilare un dito sul quale è stato preventivamente disegnato un volto. Ecco il vermidito, che magicamente anima i personaggi che si trovano nel libro.
Il gioco di mescolare l’arte è un po’ più convenzionale, con le pagine tagliate in modo da formare tre sezioni sovrapposte. Sfogliando solo una o due delle sezioni si possono creare nuove immagini. L’idea non è nuova, ma il gioco è sempre affascinante. Di questo stesso tipo è anche Il gioco delle combinazioni.
Il gioco della luce consente di giocare con luci e ombra, elementi che a volte trascuriamo un po’ troppo. Si può fare all’esterno, su un balcone in una bella giornata di sole, o al buio di una cameretta, aiutandosi con una torcia. Nelle pagine sono ritagliate lacune sagome, e quando la luce le attraversa ecco che su pavimento e pareti compaiono stelle, fiori, o le onde del mare con sopra una barca.
Il gioco delle differenze aiuta a osservare bene le immagini, perché gli oggetti disegnati sulle due pagine a volte sono uguali, ma a volte fra loro ci sono delle piccole differenze.
Per Il gioco di andiamo le pagine sono attraversate da una lunga e sinuosa linea verde in rilievo, che gira intorno ad alcuni fori e crea lunghi percorsi da seguire con un dito.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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