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Anche quest’anno parte la rassegna intitolata ‘I pomeriggi musicali a casa di Ludovico Ariosto’, un’idea del direttore artistico Laura Trapani e della preziosa collaborazione dei musei civici d’arte antica di Ferrara. L’importante rassegna è patrocinata dal Comune di Ferrara.

Laura, anche quest’anno è riuscita a promuovere nuove idee musicali per la rassegna, può descrivercele?
Il cartellone come ogni anno è caratterizzato da perle particolari e rare. Il 29 Aprile Gianni Lazzari, Angela Albanese, Luca Piccini e Luca Scarpa, musicisti e ricercatori, terranno un programma di musiche rinascimentali e barocche per quattro viole da gamba, strumenti impiegati per la musica da camera, di grande fascino per le loro particolari sonorità.Il 5 Maggio, sempre alle ore 17:00, il grande cantante Raffaele Giordani ci allieterà con i cantori del volto (piccolo coro), accompagnato da altrettanti bravi musicisti (Franco Sartori, Martina Sartori, Simone Baroni, Matteo Sartori). In programma musiche di Monteverdi.Il 13 Maggio sarà la volta di due giovani ragazzi molto promettenti; al violino Matteo Sartori, giovane solista, e la chitarrista Maura Nagliati eseguiranno difficilissime musiche del grande maestro Paganini.Il 27 Maggio sarà la volta del Febo ensemble, un trio di flauti antichi e moderni (Laura Trapani, Eloisa Ferrari e Giulia Pareschi) ed eseguiremo dei trii di Boismortier, Mozart e altri famosissimi autori con trascrizioni per questo ensemble.

Come nascono questi ensemble e questi gruppi a Ferrara?
Noi artisti siamo molto stravaganti, imprevedibili e suoniamo sempre in ambienti che ci piacciono. I miei amici artisti e colleghi mi hanno chiesto: “allora Laura quest’anno cosa facciamo a casa Ariosto?” Mi sono un po’ commossa, perché casa Ariosto per me è la grande storia di Ferrara ed è un onore poter organizzare dei concerti nella casa che fu del grande Ludovico Ariosto. Io sono il direttore artistico della rassegna, gli artisti con i quali collaboro fanno parte della mia famiglia, condividiamo tante gioie insieme ed insieme abbiamo creato questo magnifico evento, insieme abbiamo pensato ai programmi, abbiamo dato un taglio al festival e nulla è lasciato al caso. In realtà siamo tutti noi i creatori di questa meravigliosa rassegna, ormai diventata una tradizione per Ferrara. Il successo di questi eventi è il frutto di una collaborazione collettiva e di rispetto reciproco. Questi eventi, queste musiche sono il frutto di un intero anno di lavoro e di ricerca collettiva, di condivisione di date ed è così che nasce la vera musica, il successo non è altro che darsi reciprocamente qualcosa in nome di un credo, ciò che è arte per arte e solo amore per l’arte e che grazie ai musei civici e al comune di Ferrara che ci valorizzano abbiamo potuto realizzare. Ferrara è questa, una città mistica, silenziosa, molto affettuosa. Ferrara ama i suoi artisti ed è bellissimo vivere così.

Cambierebbe mai città? Lei è una donna che cambia spesso residenza
Rispondere è molto difficile. Ho avuto l’idea di cambiare città, vista la mia natura errante e i numerosi posti dove ho vissuto (Stati Uniti, Trapani, Milano, Messina, Catania, Roma, Modena…), ora mi risulta impossibile cambiare perché Ferrara è il luogo dell’arte, è un posto speciale dove ci si riunisce la sera con gli amici e si legge insieme Bach, Corelli, Mozart. Ho tanti cari amici ai quali non rinuncerei mai .Mi tiene qui la vitalità culturale, gli artisti figurativi, le gallerie d’arte, il bel teatro di danza, prosa e lirica che offre un cartellone unico e prestigioso in Italia, il conservatorio, un ‘officina di talenti dove sono presenti grandi professionisti

Si è rimessa studiare un nuovo strumento?
Chi si ferma è perduto e io mi sono rimessa a studiare un nuovo strumento, e così ho iniziato il corso annuale di flauto barocco, uno strumento che amo particolarmente, molto complesso abbinato all’antichità, uno strumento antico e affascinante. Ho appena eseguito a Bologna un concerto per la società di musica antica e mi è piaciuto moltissimo . Inoltre, studiare con Gianni Lazzari è una continua ricerca e scoperta di brani e musiche nuove.

Da Varese al flauto barocco?
Si, mi mancava la musica barocca suonata con strumenti antichi e così ho iniziato a studiare la musica antica con lo strumento antico, un viaggio affascinante, la vita è una e va spesa per apprendere le cose belle.
Domanda:Se dovesse descrivere la sua vita che cosa direbbe? Una locuzione latina  tratta dalle Odi  del poeta latino Orazio ,“Carpe diem”. Ogni giorno si rinasce, ogni giorno va colto come un dono, un grande dono di Dio. Noi esseri umani siamo sempre così preoccupati, invece occorre lasciarsi andare agli eventi, lasciare fluire.

Progetti e speranze per il futuro?
Al momento ho dei progetti come solista con gli Antiqua Estensis fino al prossimo natale, diversi concerti da camera a Bologna tra musica antica e moderna, uno dei quali per il prestigioso San Giacomo festival insieme alla pianista giapponese Mary Fujino, un concerto estivo per gli amici della musica e molte idee da realizzare e speriamo in un lavoro più stabile. Poi, per dirla con Beethoven, sarà sempre il destino a bussare alla mia porta.

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Laura Rossi

Curatrice e insegnante d’arte. Ha recensito vari libri e ha collaborato con alcuni mensili curandone la pagina dell’arte come “la cultura e l’arte del Nord-est” e la pagina dell’arte di Sport-Comumi. Ha curato la Galleria Farini di Bologna e tutt’ora dirige e cura a Ferrara la Collezione dello scultore Mario Piva. Ha ricoperto per circa dieci anni la carica di presidente della Nuova Officina Ferrarese, con decine di pittori e scultori fino agli inizi degli anni duemila. Sue critiche d’arte sono pubblicate sul “Dizionario enciclopedico internazionale d’arte contemporanea” 1999/2000

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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