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da: ufficio stampa Coldiretti Emilia-Romagna

Dal 2009 chiusi 100 allevamenti all’anno del Parmigiano-Reggiano

È un’altra presa di posizione che allontana sempre più l’Unione europea dai cittadini. Così Coldiretti Emilia Romagna commenta la diffida che la Commissione Ue ha inviato all’Italia per chiedere la fine del divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per fare formaggi e altri prodotti derivati dl latte, previsto storicamente dalla legge nazionale.

Secondo Coldiretti Emilia Romagna, voler imporre all’Italia di produrre “formaggi senza latte” ottenuti con la polvere è l’ultimo diktat di una Europa che tentenna su emergenze storiche come l’emigrazione, ma che è pronta ad assecondare le lobby che vogliono costringerci ad abbassare gli standard qualitativi dei nostri prodotti alimentari difesi da generazioni di produttori.
Soprattutto una simile imposizione – Commenta ancora Coldiretti regionale – significa dar un altro duro colpo agli allevamenti che producono latte per formaggi di alta qualità, come il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano, con molta fatica per contenere la concorrenza dei tanti prodotti di imitazione ottenuti con minori garanzie sanitarie e sociali.

Già in un settore importante per la nostra regione, come il Parmigiano Reggiano, stiamo assistendo negli ultimi anni alla difficoltà degli allevamenti penalizzati da prezzi che non coprono i costi di produzione. Solo negli ultimi cinque anni – rileva Coldiretti – dal sistema Parmigiano Reggiano sono usciti quasi cento allevamenti l’anno: nel 2009 gli allevamenti che producevano latte per Parmigiano Reggiano erano 5.544, oggi sono rimasti in 3.093.
È inutile – commenta Coldiretti Emilia Romagna – che la Commissione Ue faccia proclami sulla qualità quando poi in nome di una “libera circolazione delle merci” è pronta a dare il via libera a qualsiasi produzione che con il prodotto originale (il formaggio) non ha niente da spartire.

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COLDIRETTI


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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