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da: ufficio stampa Ascom Ferrara

359 scatti pervenuti dal 7 al 27 settembre e “postati” su Instagram il noto Social Network tutto dedicato al mondo della fotografia: si è concluso il contest promosso da Instagramers Ferrara in collaborazione con Ascom Ferrara dal titolo L’estate sta arrivando#comacchioflashmob. Un progetto nato per dare visibilità mediatica ad un territorio – Comacchio, i suoi Sette Lidi, il Parco del Delta del Po – che merita una concreta valorizzazione anche a seguito di una stagione balneare complessa per la crisi economica ed acuita da un persistente maltempo.
“Il contest è stata un’ iniziativa – ricorda Gianfranco Vitali, presidente di Ascom Comacchio – per mettere in giusta luce, Comacchio ed il suo brand e dunque la costa ed il Parco del Delta, In definitiva abbiamo lavorato sull’allungamento della stagione balneare con eventi, iniziative inserite all’interno di una newsletter mirata dedicata agli imprenditori per darne ampia diffusione”.
“”#comacchioflashmob è stato uno strumento innovativo per raggiungere un platea di utenti senza confini che ha nel web sempre più il suo riferimento. La collaborazione con gli Instagramers di Ferrara ha dato risultati davvero eccellenti – commenta Davide Urban direttore generale Ascom Ferrara- altissimo il livello delle foto pervenute che hanno saputo rendere la magia di scorci e paesaggi di un ricchezza ambientale e paesaggistica a pochi decine di chilometri da Ferrara che deve trovare una sempre maggiore promo-valorizzazione turistica come parte integrante del sistema territoriale provinciale di Ferrara”.
Tre gli scatti che verranno “premiati” – rigorosamente a pari merito con la visibilità mediatica su Instagram e sulla stampa : si tratta di @lauragarbi – Laura Garbi per lo scatto Pescherecci e gabbiani a Porto Garibaldi; @filippo_cavallini – Filippo Cavallini con “Aquiloni a Lido di Pomposa” ed infine @gabrielecazzola5 – Gabriele Cazzola per la foto “Il Ponte degli Sbirri presso Palazzo Bellini a Comacchio”.

“Abbiamo attivato una bella collaborazione con Ascom – conclude Barbara Lunghi degli Instagramers Ferrara – E’ stato durissimo scegliere la terna dei migliori del contest #comacchioflashmob perché il livello era molto alto e questa testimonia da un lato la competenza e la professionalità che si possono esprimere anche senza attrezzature costose ma con un semplice smartphone e la grande passione al nostro territorio ed alla sua ricchezza che traspare da questi scatti”

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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