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Da Franco Bottoni, Polisportiva Putinati

Vorrei riprendere il problema dell’Ippodromo Comunale, perché ho visto che la politica locale, per mezzo del Segretario Provinciale del Pd, si sta interessando, anche se in forma parziale, per il ripristino dei cancelli, (sbarre), e non di tutta la struttura. Va precisato, che da qualche tempo la Polisportiva Putinati e il sottoscritto, ci stiamo interessando e abbiamo sollecitato l’Amministrazione Comunale (anche pressati dai cittadini) ha valutare cosa fare dell’Ippodromo Comunale. Infatti, dopo il trasferimento dell’Istituto Incremento Ippico, sta diventando fatiscente, per conoscere se c’è un piano per il recupero dell’immobile e dell’area verde. Allo stato attuale le stalle, oltre ad essere parzialmente occupate da alcuni pony dell’ANFASS, da un cavallo di proprietà del Comune, sono state provvisoriamente assegnate in uso assieme alla pista interna e ai Paddoks centrali a una Società privata che gestisce cavalli di razza spagnola. Inoltre, la pista interna viene usata da alcuni anni, per svolgere nel mese di Agosto quattro corse al trotto, gestite, crediamo da una Società di Padova, mentre di tutti i fabbricati principali,sono agibili solo alcuni uffici oltre alla palazzina ristrutturata e gestita dalla Contrada di San Luca.

Nel suo complesso, questa struttura è usata in minima parte, pur avendo una notevole potenzialità per svolgere una gestione integrata con il quartiere e con la sua città. Ci permettiamo di fare alcune proposte: -dovrebbe essere ristrutturata, dove è necessario, gli immobili, con parte dei fondi per il sisma del 2012, per creare locali da mettere a disposizioni delle Associazioni sportive;- studiare la possibilità di sfruttare in modo diverso alcuni immobili esistenti;- creare nell’area centrale una pista per bike/cross, ed altre aree aperte attrezzate tipo parco Robison, minigolf e aree verdi per la zona sud della città:Ovviamente con il coinvolgimento oltre del Comune e della Regione, anche di privati che possono essere disponibili ad investire direttamente, ed eventuali finanziamenti europei. Va inoltre, ricordato che il 1°Maggio 2017, l’Ippodromo ospiterà il 45° Giro delle Mura Estensi,attualmente organizzata dalla Polisportiva DORO, manifestazione sportiva nata nel 1973 per volontà della nostra Polisportiva. La manifestazione è di interesse nazionale, tant’è che avremmo partecipanti da tutta Italia, ed anche atleti stranieri. Vi è l’esigenza di un intervento , chiediamo al Comune di posizionare stabilizzato nell’anello esterno dove transiteranno i podisti, perché in caso di maltempo, vista la mancata manutenzione, diventerebbe un pantano, con notevoli difficoltà per i partecipanti.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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