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Da: Comune di Ferrara

Venerdì 27 gennaio (ore 10-17.30) la Mehari del giornalista Siani in piazza Municipio, mattinata di formazione e alle 15.30 dibattito
“Il viaggio legale”: mostra e incontri sulla libertà d’informazione e sulle economie criminali

Venerdì 27 gennaio 2017 farà tappa nella nostra città “Il viaggio legale”, un progetto con l’obiettivo di realizzare un percorso di cittadinanza e contrasto alle mafie che attraversando la via Emilia miri a creare cittadini consapevoli e responsabili attraverso percorsi culturali, di formazione e informazione. Un obiettivo condiviso anche da Giancarlo Siani, che da giovane giornalista del “Il Mattino” di Napoli, ogni giorno lavorava con passione e senza sosta per descrivere la realtà in cui viveva, brutalmente ucciso dalla camorra nella sua Citroen Mehari, nel 1985.
La Mehari di Siani unitamente ad una mostra, verrà allestita in piazza Municipale e visitabile nella giornata di venerdì 27 gennaio (dalle 10 alle 17.30) come simbolo del contrasto alle mafie, all’illegalità ed un impegno a costruire nuove relazioni nella società civile e del lavoro.
Al mattino si terrà un incontro (sala del Consiglio comunale) di formazione rivolto ai volontari del Servizio Civile sul tema “Cittadinanza e informazione: la libertà di informare e di essere informati” a cura di Alessandro Zangara, responsabile Ufficio Stampa Comune di Ferrara; seguirà la visita alla mostra dedicata a Siani (iniziativa del Comune di Ferrara in collaborazione con il Copresc di Ferrara).
Alle 15.30 Cgil Ferrara organizza l’iniziativa pubblica di dibattito nella Sala dei Comuni del Castello Estense (accesso dalla scala elicoidale) dal titolo “Testo unico sulla legalità e la sua rilevanza nel contrasto alle economie criminali, al lavoro irregolare, allo sfruttamento e per una maggiore qualificazione del tessuto socio economico produttivo”, con gli interventi del sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, Donato La Muscatella di Libera – Coordinamento di Ferrara, Gian Guido Nobili dirigente Regione ER e Mirto Bassoli segretario Cgil ER. Coordinerà l’evento Cristiano Zagatti, segretario provinciale Cgil Ferrara.

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COMUNE DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

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Francesco Monini
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