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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Dal 14 al 18 maggio missione del sistema economico regionale. Obiettivo: gettare le basi commerciali ed economiche con il Paese del medio oriente

Bologna – Opportunità Iran. Anche l’Emilia-Romagna sarà tra i protagonisti alla prima edizione del summit Italia-Iran promosso da The European House – Ambrosetti. A Teheran, dal 14 al 18 maggio, la Regione sarà capofila della delegazione emiliano-romagnola di imprese e associazioni durante il primo appuntamento, dopo la rimozione dell’embargo, per gettare le basi commerciali ed economiche tra il Paese del medio oriente e l’Emilia-Romagna.
Con il nuovo programma pluriennale di promozione internazionale “Emilia-Romagna Go Global 2016-2020”, la Regione mira a lanciare nuove attività a supporto delle piccole e medie imprese in Iran. E lo fa attraverso la mobilitazione del Comitato export e internazionalizzazione dell’Emilia-Romagna.
Oltre il summit (16 e 17 maggio), durante la missione sono in programma anche visite alle sedi locali di due aziende regionali quali Sacmi e Landi Renzo e la partecipazione alla fiera Iran Health dove sono presenti imprese dell’Emilia-Romagna del settore biomedicale. Alla missione – guidata dall’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi – parteciperanno, tra gli altri, anche la presidente del Centergross di Argelato (Bologna), il presidente dell’associazione nazionale Assorestauro, il presidente di Cna Produzione Emilia-Romagna, l’Ad della Landi Renzo Spa (Reggio Emilia).
L’Emilia-Romagna punta a essere una delle prime Regioni italiane a presentarsi in quest’area e allacciare solide relazioni con gli interlocutori locali con l’obiettivo di rafforzare l’interscambio economico, culturale e commerciale tra i due Paesi. Obiettivo: concretizzare le opportunità strategiche in chiave bilaterale e regionale.
Inoltre, il Summit sarà anche l’occasione per presentare – nella sessione dedicata al cultural heritage – il lavoro fatto dalla Regione sulla ricostruzione post-sisma con particolare attenzione ai beni culturali e all’attività di restauro.
Più in generale, la prima edizione del summit Italia-Iran ha l’obiettivo di costruire una comunità business leader e policy maker in grado di definire le relazioni tra i due Paesi. Il summit mira a diventare l’appuntamento annuale per la leadership politico-istituzionale e imprenditoriale dell’Italia e dell’Iran.
Nel corso del vertice saranno presentati i contenuti e le proposte di alcuni position paper su specifici settori particolarmente promettenti, realizzati da un team dedicato di professionisti di The European House – Ambrosetti, sotto la guida di un think tank con un Advisory board di rilievo internazionale.
Il contesto
L’Iran è un paese con un ricco patrimonio storico e culturale, dotato di un grandi prospettive economiche e strategicamente posizionato tra Oriente ed Occidente. Per estensione, popolazione e tradizione, l’Iran ha la naturale predisposizione ad essere un Paese leader in quella regione del medio oriente. Il Paese possiede infatti ottimi fondamentali demografici, con oltre 80 milioni di abitanti, e una popolazione giovanile tra le più istruite nel gruppo dei Paesi in via di sviluppo. La sua posizione strategica, inoltre, garantisce accesso ad un mercato combinato di 300 milioni di individui con un crescente potere d’acquisto.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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