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Da domani (sabato 29) a lunedì, il centro di Ferrara e le sue antiche e preziose vie saranno nuovamente un tripudio di fiori. E’ in programma, infatti, la quinta edizione di Giardini Estensi, il tradizionale festival del verde e della sostenibilità ambientale organizzata dall’Associazione Pro Art. L’evento, unico e coinvolgente, presenta al pubblico eccellenze florovivaistiche originali, frutto della collaborazione con oltre cento aziende agricole provenienti da varie parti d’Italia. Gli stand d’artigianato a tema faranno da complemento alla fiera proponendo sorprendenti novità.

Un appuntamento annuale per curiosi e turisti per scoprire in bicicletta i giardini storici della città patrimonio Unesco, mescolarsi alle bancarelle ricche di fiori e profumi frutto del lavoro di veri e propri produttori di essenze vegetali, assaggiare i preparati del bio-barman Marco Dalboni portare i bambini alla merenda consapevole e assistere ai corsi di cesteria.

Un ricco carnet di eventi collaterali, all’interno e all’esterno del Castello Estense, faranno da sfondo a Giardini Estensi, con presentazione di libri, conferenze, performance workshop, dimostrazioni, didattica ed uno shooting fotografico. Fra i numerosi interventi, segnaliamo la performance recitativa della classicista Giuliana Berengan all’interno del prezioso Camerino delle Duchesse, presso la residenza municipale, ossia un verbodramma odoroso per fiori solisti intitolato: “Bei fior d’Amore” con un “Inno alla Rosa” un “Omaggio al Tulipano” e “La divina Peonia” (il tutto a ingresso libero, ma con un massimo di sette partecipanti per volta).

Da seguire anche le conferenze presso la Sala Alfonso I al Castello Estense, fra le quali quelle di domenica 30 aprile, alle ore 10, “C’è gente in giardino” di Carlo Pagani, maestro giardiniere e Mimma Pallavicini, giornalista e scrittrice o, stesso luogo ma alle ore 15,00, quella su  “Piante edibili, Piante incredibili” di Paolo Gullino.

Vi sono poi eventi come Ferrara Urban Shooting, a cura di Patrizia Boarie Nicola Maccagnani, fotografi e modelle della stilista Claudia Desertitrucco Mua, Katia Nanni ed Alessia Gottoli (sabato 29 aprile dalle 10.30 alle 17.30) e stand di produzione, didattica e divulgazione (come quelli dell’Associazione A.Di.P.A. Sez. Emilia Romagna, lo stand Eugea, lo stand Piante Innovative – Natura maestra di auto-produzione e rimedi per la cura del suolo, o quello di Rino Mariani, di dimostrazione di intreccio con viminisalice e sanguinello). A completare il programma, lunedì 1° maggio due appuntamenti alle 10 e alle 15  con ritrovo in piazza Castello per una visita guidata ad alcuni stands di vivaisti a cura di Mimma Pallavicini e varie escursioni guidate alla città e ai giardini storici a cura di Guide Estensi di Ferrara (durata di circa 2 ore), durante l’intera durata della manifestazione. Da non perdere.

Per il programma completo della manifestazione, vedi qui

Per informazioni sulle visite: Associazione Guide Estensi Ferrara. Tel. 0532 769398 info@guideestensi.it   Mietta +39 339 3438284; Marco +39 338 2954013.

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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