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da: ufficio stampa Gruppo Partito Democratico, Assemblea Legislativa Emilia-Romagna

Zappaterra (PD): ‘Iniziative per la prevenzione e sostegno a chi dismette le attività di gioco d’azzardo’

“Quali strumenti ha predisposto la Regione Emilia-Romagna per contrastare e prevenire le patologie correlate al gioco d’azzardo? E quali strumenti hanno a disposizione i Comuni per attuare direttamente nel proprio territorio misure concrete che abbiano quelle stesse finalità?” Sono queste le domande rivolte in aula all’Assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi dalla Consigliera Marcella Zappaterra, che insieme a Paolo Calvano e al Capogruppo PD Stefano Caliandro, aveva depositato un’interrogazione a riguardo.

I dati dell’Assessorato regionale alla Salute confermano che il gioco d’azzardo patologico sia una piaga sociale che consuma mediamente 1.800 € all’anno per ogni cittadino maggiorenne, pari addirittura il 6% del PIL a Ravenna, il 5,62% a Reggio Emilia e il 5% a Modena, Parma e Ferrara; solo le province di Forlì-Cesena, Bologna e Ravenna sono sotto il 4,5% del Pil. In Emilia-Romagna il contrasto e il contenimento a questo fenomeno passano dai 40 punti di accoglienza e trattamento per i giocatori patologici afferenti ai Servizi Ausl e ai soggetti del Terzo Settore accreditati, dai 42 corsi di formazione obbligatori per i gestori di locali dedicati al gioco e arrivano fino alla campagna SlotFreER, ora compiutamente delegata ai Comuni, che prevede di rilasciare un apposito marchio ai locali che scelgono di non installare nel proprio esercizio le apparecchiature per il gioco d’azzardo.

Con l’entrata in vigore della legge regionale 5/2013, i Comuni possono effettuare un più rigoroso controllo per il rilascio delle licenze per l’apertura di sale da gioco e in particolare sui processi di nuova costruzione o recupero delle sale, di mutamento di qualsiasi destinazione d’uso a sala da gioco e per la raccolta di scommesse, con o senza opere edilizie, nonché del rilascio del certificato di conformità edilizia e agibilità.

“L’Assemblea Legislativa, su proposta del Partito Democratico, aveva approvato nel bilancio 2016 della Regione, lo stanziamento di 150.000 euro per supportare gli esercenti che dismettano le attività di gioco d’azzardo, riconoscendo così il valore sociale di tale scelta. Quelle risorse, come annunciato dall’Assessore Venturi nella sua risposta in aula, costituiranno un fondo che verrà erogato ai Comuni – riporta la Consigliera Zappaterra – a tal fine la Regione intende avviare entro l’estate di quest’anno un bando di concorso cui potranno partecipare i Comuni per agevolare le azioni degli esercenti SlotFree. In particolare è prevista la concessione di incentivi a favore dei titolari di attività che rimuovano gli impianti di slot machine o videolottery attraverso un contributo a titolo di credito di imposta, da far valere come compensazione dei tributi comunale come Tari, Tasi, Imu”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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