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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Sarà una giornata ricca di eventi quella del 25 aprile a Comacchio. Le celebrazioni della Festa di Liberazione prenderanno il via alle ore 9 di lunedì con la deposizione della prima corona di alloro a S. Giuseppe, per poi proseguire a Porto Garibaldi alle ore 9.15 e subito dopo a Comacchio, alle ore 9.30 con l’alzabandiera in Piazza Folegatti. Don Ruggero celebrerà la Santa Messa al Sacrario dei caduti alle ore 9.45, al termine della quale si formerà il corteo, scortato dalla Banda “Giuseppe Verdi” di Cona, che raggiungerà Piazza Roma ed il Parco della Resistenza, per rendere omaggio ai caduti . Il momento conclusivo delle celebrazioni si svolgerà alle ore 11.30 in Piazza Folegatti con i discorsi celebrativi dell’Assessore al Turismo Sergio Provasi, in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale e del Presidente dell’ANPI Vincenzino Folegatti. La 29^ edizione della Ciclodelta della Libertà, pedalata non competitiva, organizzata dall’ANPI, per andare alla scoperta dei luoghi che hanno segnato la storia della Resistenza sul territorio, quest’ anno si compone di due itinerari, il primo denominato “Un Po… per tutti”, riservato ai partecipanti con disabilità che raggiungerà il parco dedicato alle Vittime civili di guerra, in zona Darsena San Carlo. Il secondo percorso, invece, consentirà, attraverso Via Mazzini, via Spina ed il percorso ciclabile che dal Bettolino di Foce attraversa le Valli, di raggiungere la Salina di Comacchio. Qui, alle ore 10.30 in presenza del Sindaco Marco Fabbri, del Vice Sindaco Denis Fantinuoli, del Presidente del Parco del Delta del Po Massimo Medri, del Presidente del Cadf Cristiano Bertelli e dell’architetto Sergio Fortini, avrà luogo la tanto attesa inaugurazione della storica Torre Rossa, edificio simbolo della Salina, recentemente restaurato e reso fruibile per visite guidate e per attività di birdwatching. A seguire, il gruppo di ciclisti percorrerà la strada all’interno della Salina per immergersi nello spettacolare panorama fatto di acqua, terra, suoni e colori dell’avifauna del Delta. Si raggiungerà in questo scenario unico al mondo la nuova aula didattica, anche questa di recentissima ristrutturazione, pronta per il taglio del nastro. I ciclisti ripercorreranno, infine, i loro passi per rientrare al Parco della Resistenza a Comacchio, dove i volontari dell’Avis serviranno nel loro stand salsiccia, pane e piadina. Le premiazioni dei partecipanti chiuderanno la giornata di festa. Per iscrizioni alla Ciclodelta della Libertà: ANPI: 0533-81843, 340-5279740 e Luca Buzzi per l’itinerario riservato ai disabili: 331-4199466.

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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