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da: Ufficio Stampa Jazz Club Ferrara

Lunedì 26 ottobre, per un nuovo appuntamento firmato Monday Night Raw, sono di scena le intriganti sonorità di “Che fine ha fatto il Signor Bowman” album d’esordio del Giovanni Benvenuti Quartet. Ad arricchire la serata, con ingresso a offerta libera per i soci Endas, sarà l’accattivante selezione musicale di Dj Cuki. Seguono il concerto le immacabili, pirotecniche jam session.

Lunedì 26 ottobre (ore 21.30), per un nuovo appuntamento firmato Monday Night Raw, sono di scena le intriganti sonorità del Giovanni Benvenuti Quartet.
L’album d’esordio di un musicista jazz è un vero e proprio punto di non ritorno. È dall’uscita di quel progetto che ci si rende conto se l’artista ha davvero le carte in regola per emergere sulla scena che conta. Ed è con “Che fine ha fatto il Signor Bowman” (Emme Record, 2014) che il tenorista Giovanni Benvenuti si palesa come uno dei talenti più interessanti nella scena nazionale. La formazione è completata da Simone Graziano al pianoforte, Francesco Pierotti al contrabbasso e Andrea Grillini alla batteria, ovvero giovani musicisti altrettanto talentuosi.
Il repertorio costituito da brani originali è scaturito da influenze musicali eterogenee quali musica classica, hip hop e alcune avanguardie contemporanee. Il risultato è un suono personale basato su strutture compositive complesse, all’interno delle quali il quartetto si muove con il massimo della spontaneità.
Giovanni Benvenuti (Siena, 1989) studia sassofono tenore e soprano presso la Fondazione Siena Jazz. A dispetto della giovane età ha già messo a segno un’esibizione al Panama Jazz Festival e in svariate location sparse tra New York e Boston a fianco di altri protagonisti della scena contemporanea italiana come Francesco Diodati, Alessandro Lanzoni e Achille Succi tra gli altri. Da citare altresì le collaborazioni con John Taylor, Guinga, Barbara Casini e Danilo Perez. Vincitore del Premio Massimo Mutti indetto nell’ambito del Bologna Jazz Festival, collabora altresì con la Eskimo Jazz Band diretta da Fabio Morgera.
Ad impreziosire la serata di lunedì è il consueto aperitivo a buffet, a partire dalle ore 20.00, accompagnato dall’accattivante selezione musicale di Dj Cuki. Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas.
Informazioni:
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com
Infoline: 339 7886261 (dalle 15:30)
Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.
Dove:
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.
Costi e orari
Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas.
Tessera Endas € 15
Non si accettano pagamenti POS
Apertura biglietteria 19.30
Aperitivo a buffet con dj set a partire dalle ore 20.00
Concerto 21.30
Jam Session 23.00
Direzione artistica:
Francesco Bettini

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JAZZ CLUB FERRARA


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di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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