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Nietzsche-Friedrich
Friedrich Nietzsche

Molto spesso, per capire la nostra società e ciò che la caratterizza è utile ricorrere alla lettura di testi classici. O meglio, come in questo caso di testi di riflessione filosofica. Per anni, il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche è stato oggetto di strumentalizzazione becere e opportunistiche interpretazioni, frutto fondamentalmente di una grande ignoranza e di una scarsa conoscenza del pensiero filosofico del grande Nietzsche. Rileggendo attentamente le opere di questo profondo e puntuale speculatore filosofico, ci si accorge di quanto certe problematiche delle quali ci si occupa ai giorni nostri,fossero già state presentate, studiate e analizzate in tempi a noi ben lontani. All’interno del più grande capolavoro del filosofo tedesco, composto tra il 1883 e il 1885, che può considerarsi quasi una sorta di testamento dell’autore, intitolato “Così parlò Zarathustra”, vengono delineate e ripercorse le problematiche che secondo Nietsche affliggevano la società del tempo, prosciugandola da qualsiasi tipo di valore morale, e rendendola superficiale, e alla mercé di uomini sempre più corrotti e miseri. Il poema filosofico è molto ampio e complesso, e al suo interno, senz’altro contiene delle allegorie e dei concetti che storicamente, decontestualizzati, sono stati utilizzati e strumentalizzati dai totalitarismi, ed in particolare dal nazismo. Ma dire che Nietzsche fosse nazista è un grande errore. Storico, e concettuale. Senza dubbio la lettura e l’interpretazione che Nietzsche fornisce in merito al “male dell’Occidente” sono estremamente attuali e dovrebbero essere un monito per chi occupa i posti di potere, in quanto già allora, il problema che secondo Nietzsche affliggeva maggiormente la società occidentale era la corruzione e il decadimento progressivo dei valori morali. Sebbene Nietzsche prenda le distanze dal nichilismo proprio di altri pensatori, come Martin Heiddeger, le prospettive che delinea per l’Occidente sono tutt’altro che rosee, e gli antichi valori morali decaduti e corrotti possono essere sostituiti solo dai nuovi valori dell’Ubermensch, il super uomo. Allo stato attuale delle cose non si può certo pensare di imporre una nuova morale e tantomeno i valori del super uomo, che risulterebbero inevitabilmente anti valori,ma sarebbe utile, per prevenire inconvenienti spiacevoli e il dilagare della corruzione rileggere e riconsiderare i grandi classici e i grandi pensatori, ai fini altresì di evitare di incorrere in analisi banali e senza fornire le soluzioni adeguate. L’occidente sta attraversando indubbiamente un periodo di grande crisi, economica, ma soprattutto di valori, ma è opportuno che si ritorni a leggere i classici, per capire e per far fronte alle problematiche attuali, perché mutatis mutandis, l’unica e inesauribile fonte di problemi da sempre è una sola:l’essere umano.

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Federico Di Bisceglie

Collaboratore de “Il resto del Carlino”, blogger su quotidiano online “Ildenaro.it” redattore Di “ferraraitalia.it”, marketing consultant for b-smark LTD Dublin. Studente di legge.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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