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Tutta la vita è apprendimento. Lo sviluppo della società dipende dalla nostra capacità di apprendere e di adattarci a nuove realtà e a nuove circostanze. Noi crediamo che questa consapevolezza debba diventare patrimonio dei cittadini del presente e del futuro.
Noi sosteniamo che non si possa più pensare ad un modello di vita caratterizzato da un’età della formazione, un’età del lavoro ed infine un’età della messa a riposo, vogliamo riconoscere, valorizzare ed integrare l’apprendimento formale, quello non formale e quello informale come parti inseparabili di un unico processo creativo che può e deve coinvolgere ogni persona.
Siamo convinti che l’apprendimento continuo migliori la qualità della vita, dotando i cittadini della capacità di anticipare e di affrontare nuove sfide per costruire una società migliore e più sostenibile.
Riteniamo che l’apprendimento permanente conferisca benefici sociali, economici e culturali ai singoli e all’intera comunità, che debba essere un obiettivo primario della nostra città, della regione, della nazione e della comunità internazionale: crediamo in un’economia della conoscenza diffusa.
L’apprendimento è condivisione, è cura, è evento quotidiano gestito dalle persone, anziché processo che avviene in modo quasi esclusivo all’interno delle istituzioni accademiche e scolastiche.
L’apertura all’apprendimento costante, la disponibilità a non chiudere mai il libro della conoscenza sono oggi fondamentali per affrontare la difesa del pianeta, uno sviluppo sostenibile, il diritto ad una vita lunga e felice.
Crediamo che la nostra città, per la sua tradizione e cultura, perché patrimonio dell’umanità, debba far parte della rete mondiale delle città che apprendono, essere una learning city che produce e scambia conoscenze, un luogo dove l’apprendimento è al servizio di tutta la comunità.
Desideriamo vivere in una città amica dell’apprendimento, una città riconoscente che celebra e festeggia quanti sono impegnati nello studio, nei saperi, nella ricerca. Una città che fa incontrare e dialogare la scuola, l’università, le istituzioni culturali, i piccoli e i grandi, gli studenti e gli adulti in una esperienza di condivisione e di interesse comune.
Una città capace di attrarre, trattenere, integrare talenti e individui creativi, per la sua vitalità culturale, per le opportunità di lavoro che offre a quanti nella conoscenza sono impegnati, per la presenza di strutture locali in grado di attrarli.
Una città che fonda la propria crescita sul sapere, per questo ne favorisce la ricerca, la creazione, la condivisione, la valutazione, il rinnovo e l’aggiornamento continuo.
Una città che sviluppa alleanze fra i suoi vari settori per un buon utilizzo delle risorse, che riconosce e valorizza come spazi di apprendimento biblioteche, musei, imprese, artigiani, associazioni, istituzioni religiose, sportive e centri culturali, centri comunitari, parchi, che motiva i cittadini a mettere in comune i propri talenti, promuove la creazione di ricchezza attraverso lo sviluppo delle capacità imprenditoriali.

Se anche tu credi in Ferrara Città che apprende, Città della conoscenza, abbiamo bisogno della tua firma per un futuro diverso e migliore.

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Hanno già aderito:

Giovanni Fioravanti, Andrea Cirelli, Barbara Arcari, Bruno Turra, Sergio Gessi, Loredana Bondi, Daniela Cappagli, Antonella Mori, Bruno Cesari, Giuseppe Sarti, Fabio Muzi, Massimo Malucelli, Andrea Vincenzi, Rossana Gallio, Silvia Cirelli, Niccolò Alessandri, Mario Sunseri, Riccardo Roversi, Renata Patrizi, Diego Trentini, Lia Bazzanini, Andrea Strocchi, Simonetta Sandri, Roberto Guerra, Francesca Pepe, Paola Brognara, Antonia Baraldi Sani, Antonio Meloni, Lorenzo Barbieri, Filippo Landini, Giuliano Fiorini, Sergio Rigolin, Ivana Cambi, Wally Panizzolo, Daniela Cantarello, Michele Arcari, Raimondo Galante, Marco Mari, Andrea Baravelli, Maria Calabrese, Anna Cirelli, Maurizio Tieghi, Franco Stefani, Cristiano Rocchio, Gaia Lembo, Annarita Fortini, Anna Maria Fioravanti, Giancarlo Carpi, Carla Collina, Maria Cavalieri, Elena Marescotti, Anna Rosa Fava, Roberto Bondoni, Giuseppe Sarti, Lucia Marchetti, Silvana Onofri, Raffaella Mantovani, Luca Vaccari, Simonetta Uberti, Massimo Maisto, Marcello Darbo, Davide Serrazanetti, Marisa Colombari, Daniela Chersoni, Anna Maria Gardinali, Mirta Tartarini, Bruna Evola, Elena Mainardi, Dario Favretti, Francesco Bernardi, Angelo Andreotti, Chiara Baratelli, Paola Bastianoni, Roberto Polastri, Francesco Baraldi, Paola Castagnotto, Franco Di Giangirolamo, Roberta Lazzarini, Daniele Civolani, Silvia Cavicchi, Annalisa Rabuiti, Francesco Borciani, Davide Grandi, Angelica Gamba, Annalisa Felletti, Federica Felisatti, Flavia Franceschini, Cora Herrendorf, Nicola Minelli, Fiorenzo Baratelli, Ilaria Baraldi, Marina Contarini, Carlo Alvisi, Linda Morini, Daniele Lugli, Paola Migliori, Maria Angela Marzola, Sandra Boccafogli, Roberto Cassoli, Dino Savini, Maria Grazia Lonzi, Maurizio Pesci, Barbara Dioli, Fabio De Luigi, Cinzia Bucchi, Sandro Cardinali, Andrea Antolini, Sergio Pugliese, Monica Riberti, Elia Fioravanti, Alessandro Gulinati, Cristina Fiorentini, Sandra Carli Ballola, Nino Zaccaria, Monica Indelli, Pier Luigi Rainieri, Biagia Cobianchi, Gianni Venturi, Maria Rosa Serafini, Alessandra Melloni, Gabriella Ursino, Pasquale Nappi, Nicola Alessandrini, Riccardo Mantovani, Cristina Venturi, Michele Scaringella, Anna Boccagli, Giulia Maiuolo, Carlo Tassi, Maria Elena Monteleone, Claudia Arallambi, Arianna Bagarini, Ines Cavicchioli, Giovanna Giusto, Zairo Ferrante, Maria Paola Forlani, Roberto Fusi, Monica Bertelli, Salvatore Galante, Luca Pasqualini, Mirco Micheli, Alessandro Fusetti, Roberto Piccioli, Alessandro Sbreghi, Ludovica Baraldi, Vitaldo Conte, Véronique Tognola, Anna Tambini, Valeria Ravagnani, Carlotta Maniezzo, Marco Bonora, Dalia Bighinati, Chiara Porretta, Massimo Bonazzi, Brunaldo Trambaioli, Gaetano Sateriale, Sandra Ferrighi, Lina Pavanelli, Ionut Ivan, Gabriella Cavalieri, Giuseppe Molinini, Ivan Mattioli, Sara Cambioli, Anna Maccotta, Paolo Manzelli.

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Redazione di Periscopio

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it


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