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Per Luigi Marattin, docente di Economia all’università di Bologna e assessore del Comune di Ferrara, si tratta di “monnezza intellettuale”. Giuseppe Fornaro, candidato sindaco a Ferrara della lista Valori di sinistra, viceversa, rivendica il fatto di essere stato “l’unico in campagna elettorale a sostenere queste posizioni”. Insomma, dopo l’intervista apparsa su ferraraitalia [leggi], attraverso i social network si sta animando il dibattito attorno alla via d’uscita dalla crisi economica proposta da Marco Cattaneo e Giovanni Zibordi, autori per Hoepli del recente volume “Soluzione per l’euro”.

Afferma Marattin: “Alla domanda (intelligente) del giornalista su come si possa evitare l’iper-inflazione che deriverebbe dall’aumento della base monetaria in circolazione (fenomeno che ha distrutto svariate economie negli ultimi 100 anni), questi finti economisti rispondono: ‘semplice! Si aumentano le tasse!’. Ma l’aumento di tassazione, diminuendo la domanda aggregata come loro stessi – in un delirio di contraddizioni – riconoscono, vanifica l’effetto espansivo dell’aumento di base monetaria. In pratica, ad una politica monetaria espansiva si fa corrispondere una politica fiscale restrittiva, con effetti totali nulli. Anzi, si potrebbe argomentare che poiché la politica fiscale restrittiva ha effetti anche sul lato dell’offerta (diminuendo l’accumulazione dei fattori produttivi, che determinano la produzione e quindi il Pil), l’effetto complessivo sarebbe anche pesantemente recessivo. Tutta roba che si insegna nell’arco delle prime tre settimane di un qualsiasi corso base di economia a ragazzi di 19 anni”.

Fornaro, spiega di essere stato persuaso da un seminario tenuto da Claudio Bertoni (referente ferrarese del gruppo), e a Marattin replica: “Non sarei così sprezzante. Non c’è bisogno degli insulti. Sarebbe interessante, invece, un confronto pubblico tra te (Marattin, ndr) e Bertoni, o i due autori di cui si parla nell’articolo, con un moderatore, sui temi dell’economia. Ci sono alcuni punti delle loro tesi che sono convincenti, altri meritano di essere approfonditi”. E conclude: “Ci stai ad un confronto pubblico?”.

All’invito, Marattin controbatte: “Il confronto pubblico con quei finti economisti io lo chiedo da almeno due anni. Sono sempre scappati a gambe levate. Non certo per me, ma perché gli è rimasto un briciolo di onestà tale da comprendere che le loro cialtronerie verrebbero completamente distrutte da un semplice studente del primo anno. Proprio per questo si ostinano a fare iniziative a voce unica. Nell’improbabile ipotesi che vogliano – dopo tanto tempo – accettare un contraddittorio, certamente sarei disponibile. Non ho mai avuto problemi a confrontarmi”.

A questo punto entra in campo Cattaneo, che ha seguito a distanza il contraddittorio su Facebook: “Non so a chi si riferisca Luigi Marattin affermando che ‘il confronto pubblico con quei finti economisti io lo chiedo da almeno due anni. Sono sempre scappati a gambe levate’. Sicuramente non parla di me, e credo nemmeno di Giovanni Zibordi. Personalmente, non ho mai avuto occasione di incontrare Marattin e questa richiesta di confronto, evidentemente, a me non è stata rivolta. Ma colgo con piacere l’occasione per raccogliere l’invito e sollecitare un confronto-dibattito pubblico, e per quanto mi concerne do piena disponibilità a organizzare, per esempio a Ferrara, in qualsiasi data dal 15 luglio prossimo in poi”.

Dunque, emerge da tutte le parti la volontà di guardarsi in faccia e chiarire i rispettivi punti di vista. Ferraraitalia si rende disponibile a organizzare il confronto, secondo i crismi dell’imparzialità.

Sarebbe davvero interessante poter ascoltare in contraddittorio le voci dei protagonisti. Lo spirito crediamo debba essere quello del giovanissimo Fabio Zangara che, intervenendo anch’egli nel dibattito su Facebook, si rivolge direttamente a Marattin raccontando che “anch’io ho partecipato ai seminari del dott. Bertoni e, oltre che simpatico, mi è sembrato anche molto preparato e documentato. In tutta sincerità non comprendo la sua perplessità circa la risposta di Zibordi e Cattaneo riguardo il controllo della base monetaria in circolazione. Se la moneta in circolo è ‘scarsa’ si applicano iniezioni di liquidità nel sistema, se si rischia il fenomeno inflattivo viene applicata una studiata imposizione fiscale che riequilibra la base monetaria in circolazione, per garantire il giusto equilibrio del ‘flusso circolare’. Si controlla quindi la base monetaria tramite la funzione sinusoidale (sinx), usando investimenti e tasse come contrappesi. Non vedo, quindi, il pericolo di un fenomeno recessivo riguardo le tesi di Zibordi e Cattaneo. Sono convinto che sarebbe molto utile un confronto pubblico fra di voi per spiegare ai cittadini cosa sta accadendo oggi in Eurozona. Mi piacerebbe anche sapere perché istituti creditizi privati e Bce di fatto emettono moneta dal nulla attraverso i prestiti. Ritengo estremamente importante che lo Stato possa emettere denaro per monetizzare l’operosità dei cittadini, garantendo lo scambio di beni, sostenendo l’economia reale”.

Argomentazioni e quesiti chiari, scaturiti da una mente fresca e non imbevuta di dogmi, che esprimono anche l’anelito di un giovane cittadino alla ricerca di un orizzonte di stabilità per il proprio futuro.

Ma, anche nei suoi confronti, Marattin usa espressioni tranchant che mal si conciliano con la volontà al confronto che pure manifesta: “Fabio, sul confronto pubblico vale quanto scritto sopra. Sono sempre scappati, e c’è da capirlo. Sul resto, sei ancora giovane ed in tempo per non farti sedurre da colossali castronerie (quali quelle che sembri ripetere) che non hanno né fondamento logico, né empirico. Le persone che citi non hanno una formazione accademica completa, non hanno posizioni presso università o centri di ricerca degni della benché minima notorietà scientifica, e non hanno pubblicazioni comunemente accettate presso la comunità scientifica (cioè in riviste internazionali con doppio referaggio anonimo). Spacciano colossali panzane come teorie economiche alternative, ma in realtà usano solo tutti voi in buona fede per acquisire un minimo di notorietà e per facili guadagni. Fai un favore a te stesso, studia l’economia quale scienza sociale. Ti accorgerai che per mettere in discussione alcuni dogmi troppo facilmente accettati non c’è bisogno di uscire totalmente fuori dal perimetro scientifico con questa spazzatura intellettuale”.

In realtà Cattaneo e Zibordi pongono un problema reale e drammatico, quello della crisi, al quale gli economisti gallonati ai quali Marattin fa riferimento non hanno saputo porre rimedio. Se ci sono debolezze o fragilità vanno discusse. Ma se il punto di partenza è buono, sbagliato è rifiutare il ragionamento.
Credo si debba fare molta attenzione ad additare visionari ed eretici a pubblici roghi.
Il pregiudizio è una bestia pericolosa. Il padre dei fratelli Wright, agli albori del secolo scorso, sentenziò “Mai e poi mai l’uomo volerà per mezzo di una macchina”. Proprio i suoi figli lo smentirono. Non degli anatemi si alimenta il progresso della civiltà.
Quando si tratta di questioni vitali come questa è saggio guardare la luna e non il dito che la indica.

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Sergio Gessi

Sergio Gessi (direttore responsabile), tentato dalla carriera in magistratura, ha optato per giornalismo e insegnamento (ora Etica della comunicazione a Unife): spara comunque giudizi, ma non sentenzia… A 7 anni già si industriava con la sua Olivetti, da allora non ha più smesso. Professionista dal ’93, ha scritto e diretto troppo: forse ha stancato, ma non è stanco! Ha fondato Ferraraitalia e Siti, quotidiano online dell’Associazione beni italiani patrimonio mondiale Unesco. Con incipiente senile nostalgia ricorda, fra gli altri, Ferrara & Ferrara, lo Spallino, Cambiare, l’Unità, il manifesto, Avvenimenti, la Nuova Venezia, la Cronaca di Verona, Portici, Econerre, Italia 7, Gambero Rosso, Luci della città e tutti i compagni di strada

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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