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Il consigliere regionale della Lega: “Impossibile condividere la legge regionale sul Res”. Il capogruppo del Carroccio in Regione, Alan Fabbri: “Sottoscritta Risoluzione dei 5 Stelle che chiede al Parlamento l’approvazione del “Reddito di cittadinanza”

“Il Reddito di solidarietà (Res) introdotto in Emilia-Romagna, così come che è articolato, sino ad ora ha favorito gli stranieri a dispetto dei nostri cittadini, pertanto, come Lega, non possiamo condividerlo. Nella nostra regione, infatti, il Reddito di solidarietà, nato con l’intento consacrato di rappresentare un contributo economicoper persone e famiglie in gravi difficoltà economiche, a partire dagli anziani si è, infatti, rivelato l’ennesima mancia a vantaggio degli stranieri. Gli importi stanziati dalla Regione nel primo bimestre dell’anno, infatti, parlano chiaro e non lasciano ombra di dubbi: il 33,6% delle richieste di contributo è arrivato da nuclei famigliari (per lo più numerosi, dai 3 componenti in su) stranieri, ai quali è stato erogato ben il 44,75% dei fondi”.

Così il consigliere regionale della Lega, Daniele Marchetti, che spiega: “La somma degli importi disposti dalla Regione nel primo bimestre 2018 a titolo di Reddito di solidarietà ammonta a 1milione e 340mila e 160 euro: di questi ben 599mila 683 euro finiscono nelle tasche degli stranieri i quali, nella nostra Regione sono l’11,9% del totale dei residenti”.

“Il reddito di solidarietà viene erogato nel seguente modo: ai nuclei unipersonali spettano 80 euro al mese, alle famiglie composte da due persone 160 euro al mese, a quelle con tre persone 240 euro, a quelle con 4 persone 320 euro e ai nuclei formati da più di 5 persone vanno invece 400 euro al mese. Una ripartizione che, ovviamente, premia i nuclei più numerosi e proprio per questo la bilancia delle erogazioni è sbilanciata a favore dei cittadini stranieri, che solitamente hanno famiglie più numerose di quelle italiane. Tant’è che la percentuale di stranieri tra i nuclei famigliari con contributo erogato e composte da 3 persone è del 49,7% del totale e quella composta da 4 persone è del 64,4%. Percentuale che sale al 69% se consideriamo i nuclei famigliari stranieri composti da 5 o più persone che percepiscono il contributo. In altre parole, la fetta più grande dei fondi viene incassata dalla minoranza di stranieri residente in regione, mentre alla nostra gente non restano che gli spiccioli” chiosa Marchetti.

“Oggi abbiamo, invece, sottoscritto la Risoluzione presentata dai 5 Stelle che impegna la Giunta, per quanto di competenza, “a richiedere al Parlamento l’approvazione di misure che assicurino l’introduzione di strumenti quali il cosidetto Reddito di cittadinanza, poggiando su due direttrici, vale a dire: l’erogazione di un reddito unitamente a un impegno attivo del beneficiario che dovrà aderire alle offerte di lavoro prevenienti dai Centri per l’Impiego (massimo tre proposte nell’arco temporale di 2 anni) con decadenza dal beneficio in caso di rifiuto allo svolgimento dell’attività lavorativa richiesta” annuncia il capogruppo della Lega Nord in Regione, Alan Fabbri.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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