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Sono estremamente preoccupato sulla sicurezza dei due ponti denominati Ponte nuovo e Ponte vecchio che attraversano il Reno collegando le cittadine di Cento e di Pieve.

Mi risulta che da mesi, per essere precisi dall’inizio dell’anno in particolare sul ponte nuovo sono in atto delle verifiche per accertare la sicurezza del viadotto. Il ponte che e’ di competenza in parte del Comune di Cento e in parte della Citta’ metropolitana di Bologna sarebbe sotto controlli strutturali. La segnalazione e’ arrivata dai i tecnici del comune di pieve di cento che hanno portato i loro dubbi ai competenti uffici della Citta’ metropolitana.

Ma da Bologna non sono stati presi provvedimenti se non di conferire un incarico a professionisti esterni per fare i dovuti accertamenti e quindi relazionare . Sul perche’ e’ stato assegnato lo studio esternamente sarebbe interessante saperlo ( come dire non ci sono a livello comunale tecnici competenti ?) E nel frattempo sempre dalla citta’ metropolitana e’ stato posto il divieto di transito ai mezzi oltre le 15 tonnellate . Sul ponte vecchio vige invece il divieto delle 7 tonnellate.

Mi risulta che l’incarico a questa societa’ esterna sia stato conferito solo in giugno e che a tutt’oggi ancora non ci sono risposte in merito. Mi risulta i noltre che i sindaci di Cento, Pieve di Cento, e Castello d’argile nella scorsa primavera avrebbero inviato una lettera al sindaco merola della citta’ metropolitana per chiedere di sollecitare i tecnici predisposti ad effettuare il sopralluogo. Lettera alla quale non sarebbe mai stata data risposta. I tre sindaci infatti erano preoccupati in quanto tante aziende del territorio si lamentavano che non potevano attraversare i ponti con mezzi di trasporto pesanti causa i limiti imposti costringendo gli autocarri a tragitti alternativi che richiedevano molto tempo. Non essendoci state risposte di nessun tipo il passaggio dei mezzi pesanti e’ continuato imperterrito su entrambi i ponti senza che ci sia il minimo controllo da parte delle forze dell’ordine , in partcolare della polizia municipale, salvo casi sporadici. Non e’ raro quindi vedere sui ponti automezzi pesanti, tir, autoarticolati e soprattutto mezzi che trasportano rotoballe di fieno con carichi superiori alle 30,40 tonnellate.

Sono anni che in regione nell’ambito della commissione ambiente sollecitiamo interventi concreti su ponti e viadotti. Ora, davanti alla tragedia di Genova, chiediamo ancora una volta che manutenzioni e controlli siano effettuati con regolarita’ e tempismo sul nostro territorio. Ribadisco poi ancora una volta la necessita’ e l’importanza di creare una nuova via di comunicazione che colleghi il territorio centese con il bolognese . Si parla tanto e da tanto tempo del terzo ponte che colleghi i due territori facilitando il traffico su gomma e alleggerendo la viabilita’. Stiamo attendendo in commissione l’arrivo del piano regionale dei trasporti, un intervento fondamentale e da anni richiesto. Credo pertanto sia doveroso che i comuni interessati, la citta metropolitana e gli organi competenti prendano immediatamente provvedimenti e forniscano risposte per garantire la sicurezza di quanti attraversano i due ponti.

Da: Ufficio stampa Lega Nord Gruppo Emilia e Romagna

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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