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da: Associazione Culturale Jazzlife

Martedi 21 Luglio Monia Angeli in “Con Mille Lire al Mese” sarà ospite dei “Martedì d’Estate”, la manifestazione che anima e colora il centro cittadino di Argenta nel periodo estivo: musica live di qualità in Piazza Garibaldi, mercatino di artigianato artistico, hobbistica ed eno-gastronomia, attività in Piazza Mazzini.

Monia Angeli – Voce
Gabriele Zanchini – Pianoforte
Stefano Travaglini – contrabbasso
Gianluca Nanni – batteria
Il quartetto propone un viaggio nella musica italiana da Modugno al Trio Lescano, da Buscaglione al Quartetto Cetra.
Le più belle canzoni italiane saranno protagoniste di uno spettacolo spumeggiante con una favolosa band live per ripercorrere, fra musica e racconti, i più bei successi dell’epoca.
Il concerto inizia alle ore 21.00 in Piazza Garibaldi ad Argenta.
Il prossimo appuntamento musicali con “i Martedi D’Estate” sarà:
Martedì 28 Luglio con la Buxi Dixie, Dixieland Marching Band che propone un programma tipico delle marching bands di New Orleans, musiche di Ellington, Gershwin, Armstrong e Goudman.
Info:
IAT- informazione accoglienza turistica
Centro Culturale Mercato
Piazza Marconi 1
44011 Argenta (Fe)
Tel. 0532-330276 – 800111760

Monia Angeli, attiva sul panorama musicale italiano da oltre 20 anni ha compiuto innumerevoli tour girando tutta l’Italia ed esibendosi su palchi prestigiosi, collaborando con varie agenzie musicali e di spettacolo, con valenti musicisti e artisti, esibendosi con e per personaggi importanti. Partecipa a trasmissioni televisive in reti nazionali e locali, per programmi mediaset (Passaparola, la Fattoria,ecc..) prendendo parte ad alcuni film.
Tra gli artisti con cui ha collaborato: Andrea Mingardi, Paul Young, Franco Califano, Dino, Mengoli, Fontana, Righeira, Rocky Roberts, Mal, Sandro Giacobbe.
Nel jazz e funky jazz ha avuto l’onore di cantare con Fabrizio Bosso, Annibale Modoni, Marco Tamburini, Fabio Petretti, Massimo Morganti, Stefano Paolini, Sam Gambarini, Chicco Capiozzo, Alessandro Fariselli, Alessandro Scala. Si è esibita in varie rassegne e manifestazioni. E’ appena uscito il suo ultimo disco Walking on air, un omaggio allo swing ed in particolar modo a Fats Waller.
Ha collaborato con varie Big Band, fra cui “Colours Jazz Orchestra” diretta da Massimo Morganti, “Eufonia” diretta da Roberto Siroli, “Meldola Jazz Band” diretta da Fabio Petretti. Ad oggi è direttore artistico e cantante nel progetto “E’ Festa” con Francesco Facchinetti e la Dino Gnassi Corporation .
Dà il suo nome e la sua voce al progetto “Monia..non solo jazz”: una rilettura particolare, raffinata e frizzante della musica americana degli anni ’30 e italiana degli anni ’40..e dintorni, arricchita da una allegra descrizione dei brani, degli autori e del periodo.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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