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da: ufficio stampa SBArcheo

MARZABOTTO (BO), Via Porrettana Sud n. 13, Museo Nazionale Etrusco «Pompeo Aria»:
SABATO 19 SETTEMBRE apertura straordinaria notturna dalle 20 alle 24 in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio e alle ore 21.
Il viaggio oltre la vita di Lars Atiniu, giovane aristocratico etrusco nella Felsina di V secolo a.C.
conferenza e visita guidata del direttore Paola Desantis.
€ 3,00
Info 051 932353
www.archeobologna.beniculturali.it

La coscienza di sé e del proprio rango, la rappresentazione del personale viaggio simbolico nell’Aldilà su un carro italico trainato da una pariglia di cavalli mentre tutto, dall’abbigliamento all’acconciatura, dal satiro al capro-ariete, esprime l’orgoglio di un’antica origine e l’adesione nobilitante all’ideologia dionisiaca.
Protagonista della mostra sugli Etruschi che si è tenuta nello scorso inverno a Palazzo Pepoli, l’eccezionale stele in arenaria che caratterizzava la piccola necropoli etrusca rinvenuta in Via Saffi nell’autunno 2007 torna al centro dell’attenzione in occasione della sua temporanea esposizione nel Museo Nazionale Etrusco di Marzabotto per le Giornate Europee del Patrimonio, grazie alla collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.
Dopo la normale apertura dalle 9 alle 18.30 il museo resta aperto fino a mezzanotte proponendo alle ore 21 un incontro e una visita guidata con il direttore Paola Desantis. La serata si apre con una’ampia e dettagliata descrizione dello straordinario apparato decorativo della stele rinvenuta otto anni fa a Bologna e temporaneamente esposta nel museo.
Gli scavi condotti dalla stessa Desantis sotto l’ex Cinema Marconi, hanno portato in luce una necropoli etrusca databile tra il VI e il V secolo a.C.
Il sepolcreto, costituito da 11 tombe con ricchi corredi in ceramica attica, ha restituito in particolare una straordinaria stele in arenaria scolpita a bassorilievo, con rappresentazione del viaggio del defunto Lars Atiniu nell’aldilà su un carro trainato da una pariglia di cavalli.
Dopo la conferenza sarà possibile osservare la stele da vicino, con opportunità di lettura tattile per i non vedenti.
A seguire la relatrice guiderà il pubblico in un percorso di confronto tra le modalità di sepoltura a Felsina e nella Valle del Reno (Marzabotto e Sasso Marconi)
Sabato 19 settembre 2015 museo aperto dalle 9 alle 24 (ultimo ingresso 23.30), area archeologica dalle 8 alle 19.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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