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Da Associazione Musicisti di Ferrara

Mercoledì 15 marzo Oh Lady Be Good! Musica a L’Osteria in via De Romei 51 dalle ore 19,00 aperitivo musicale con Viviana Corrieri e Gian Marco Gualandi

Inizia la collaborazione fra Associazione Musicisti di Ferrara e L’Osteria da 1997, uno dei locali più caratteristici del centro storico di Ferrara situato in via De Romei 51; il locale non è nuovo ad eventi culturali, ricordiamo le rassegne letterarie organizzate da Stefano Tassinari chiamate “A cena con L’Autore”.

Dal 15 febbraio inizierà una rassegna musicale denominata “Musica A L’Osteria”; in particolare, per questa prima programmazione, ci saranno una serie di appuntamenti tutti dedicati alle voci femminili chiamati “ Oh Lady Be Good!”.

Gli aperitivi musicali del mercoledì sera ai quali si potrà accedere a partire dalle ore 19,00 ad ingresso libero, vedranno l’avvicendarsi di sette mini formazioni tutte atte a mettere in risalto la vocalità femminile; mercoledì 15 marzo sarà la volta di Viviana Corrieri voce, Gian Marco Gualandi tastiere: Il duo propone un repertorio vario costituito dai più famosi brani tratti da colonne sonore di films e di Musicals oltre che a classici dei Beatles,Stevie Wonder, Mina e Elton John.

Viviana Corrieri:

Si è diplomata in canto lirico al Conservatorio di Musica “G.Frescobaldi” di Ferrara. Dal 1989 è insegnante di canto moderno presso la Scuola di Musica Moderna di Ferrara gestita dall’Associazione Musicisti di Ferrara. All’insegnamento affianca da molti anni un’intensa attività concertistica sia classica(con gruppi vocali e orchestre barocche) che moderna collaborando con diversi musicisti dell’Emilia Romagna.
Gian marco Gualandi :
Si è diplomato a pieni voti in musica jazz e ha studiato composizione classica al Conservatorio di Bologna. In qualità di arrangiatore,compositore e/o pianista ha partecipato alla realizzazione di numerose trasmissioni televisive RAI. Persegue un intensa attività didattica soprattutto come docente di pianoforte, armonia, arrangiamento ed orchestrazione (attualmente insegna presso i Conservatori di Pesaro,Bologna e Cesena).

Questa programmazione ha l’intento di aggiungere un piccolo tassello all’offerta culturale della nostra città, cercando di contribuire ad aumentare la musica live di qualità non solo nel periodo più ricco di questi eventi come l’estate.

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Riceviamo e pubblichiamo


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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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