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Da: Ufficio Stampa ONA

Ferrara, 25.09.2018 – Il Tribunale di Ferrara, sezione lavoro, Giudice Dott.ssa Alessandra De Curtis, con sentenza n. 120 del 2018, ha accertato e dichiarato che ‘il decesso di Franco Francia, intervenuto in data 16.02.2013, è stato determinato da malattia di origine professionale e che pertanto la coniuge del lavoratore deceduto ha diritto alla costituzione della rendita … a far data dal giorno successivo a quello della morte, nonché al pagamento dell’assegno funerario; accerta e dichiara che la ricorrente ha diritto ad una prestazione economica aggiuntiva [Fondo Vittime Amianto] … condanna l’INAIL a corrispondere le prestazioni … compresi i ratei già scaduti, il tutto oltre agli interessi legali ex lege … condanna l’INAIL alla refusione delle spese …’.
Il Tribunale di Ferrara ha quindi confermato che il mesotelioma è provocato dall’amianto e che il Sig. Franco Francia è deceduto per essere stato esposto alla fibra killer in quanto dipendente dell’ENEL, contrariamente alle affermazioni dell’INAIL che ha opposto una forte resistenza fin dal 2013 e, nel corso della causa, fin dal 2015.
«Finalmente giustizia è fatta. Siamo giunti alla resa dei conti. L’INAIL è stata smentita nelle sue teorie negazioniste, e pertanto, pur con mille sacrifici, siamo riusciti ad ottenere la sentenza vittoriosa con il riconoscimento del nostro diritto. È incredibile come decine e decine, se non centinaia, di colleghi di mio padre, siano ancora oggi ignari del rischio. Questa sentenza non riporta in vita mio padre, che purtroppo è morto tra atroci sofferenze, perché il mesotelioma è un cancro aggressivo, che toglie il respiro e specialmente negli ultimi mesi di vita distrugge fisicamente e moralmente la vittima. Mio padre ha lottato fino all’ultimo giorno. Successivamente, dopo la nostra adesione all’Osservatorio Nazionale Amianto, abbiamo ottenuto assistenza dai numerosi volontari dello sportello amianto
dell’ONA ONLUS, e soprattutto dal suo Presidente Avv. Ezio Bonanni, il quale ha poi patrocinato il giudizio presso il Tribunale di Ferrara, ed è stato coadiuvato dall’Avv. Rita Lovato. È stata una vera e propria battaglia. I legali dell’INAIL si sono battuti per cercare di negare la riconducibilità del mesotelioma all’amianto. Sono stati necessari tre anni di causa, udienze e perizie, e poi finalmente le tesi dell’Avv. Ezio Bonanni hanno trionfato. In questo momento esorto tutte le vittime a non mollare quando l’INAIL nega il riconoscimento del loro diritto, e di rivolgersi all’Osservatorio Nazionale Amianto», dichiara il Sig. Stefano Francia, figlio della vittima di mesotelioma.
L’Osservatorio Nazionale Amianto, attraverso lo sportello nazionale amianto e le numerose sedi in tutto il territorio nazionale è operativo nel territorio di Ferrara fin dal 2008, e presta assistenza gratuita ai cittadini e lavoratori, esposti e vittime dell’amianto, e loro familiari.
L’ONA ha istituito il numero verde 800 034 294 al quale i cittadini possono rivolgersi per un’assistenza gratuita, sia per la bonifica che per l’assistenza medica e quella legale.
«Come associazione siamo operativi in Emilia Romagna e in particolare nella città di Ferrara fin dal 2008, inizialmente con uno sportello fisico – sportello amianto ONA ONLUS – e poi anche con il numero verde gratuito a cui tutti i cittadini possono rivolgersi per avere assistenza. L’INAIL di Ferrara, per il caso del Sig. Francia Franco ha negato la riconducibilità del suo mesotelioma all’esposizione amianto, contro ogni evidenza fattuale e giuridica. Per questo motivo, siamo stati costretti, nostro malgrado, a doverci rivolgere alla Magistratura per ottenere la condanna dell’INAIL al riconoscimento del mesotelioma. Infatti l’INAIL, nonostante il mesotelioma sia inserito nella tabella I, e quindi sia riconosciuto come asbesto correlato, si intestardisce a negare il nesso causale, da qui la sentenza di condanna del Tribunale di Ferrara, emessa lo scorso 21.09.2018» – dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.
Tutti i cittadini di Ferrara possono chiedere il servizio di assistenza gratuita attraverso il numero verde 800 034 294 e attraverso il sito www.osservatorioamianto.com

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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