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Da organizzatori

All’interno della cornice dei suoi studi che trattano specificatamente la mobilità umana, la Fondazione Migrantes dedica, per il secondo anno consecutivo, un’analisi specifica al mondo dei richiedenti asilo facendosi guidare e interrogare dal Messaggio di papa Francesco per la 104^ Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato (celebrata il 14 Gennaio 2018), che ha proposto quattro verbi molto significativi “Accogliere, Proteggere, Promuovere ed Integrare”.

Il Diritto d’asilo – Report 2018 prova a chiedersi quanto l’accogliere, il proteggere, il promuovere e l’integrare siano già delle esigenze attuali per i governi europei e italiani, non solo nella teoria, ma anche e soprattutto nelle pratica delle politiche che stanno realizzando, e quanto lo siano allo stesso tempo per la società civile italiana ed europea.

Si mostra l’evidenza e si dà testimonianza di alcune prassi e progettualità che già all’interno e all’esterno della Chiesa stanno andando verso una direzione non solo di accoglienza e protezione, ma anche di incontro, di conoscenza e di scambio.

L’approfondimento del presente volume è dedicato per questo all’accoglienza in famiglia, una pratica e una progettualità che rispetto ai richiedenti asilo e rifugiati ha una storia quasi decennale in Italia, iniziata dal basso, dalla volontà e dall’intuizione di pochi, come spesso accade in questo campo. Questa forma di accoglienza ha le potenzialità per diventare molto più diffusa e per far crescere nuove possibilità di incontro e di relazione: può aumentare cioè quegli spazi di comprensione e solidarietà, invece che di chiusura e contrapposizione, di cui hanno così tanto bisogno sia il nostro paese che l’Europa.

Il volume “Il diritto d’asilo- Report 2018 Accogliere, Proteggere, Promuovere, Integrare” sarà presentato a Ferrara (Sala Estense, P.tta Municipale, 14) mercoledì 21 febbraio 2018 (ore 9,30-12,30). Interverranno, per i saluti istituzionali, S.E. Mons. Giancarlo Perego, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio, Avv. Tiziano Tagliani, Sindaco di Ferrara, Dott. Michele Campanaro, Prefetto di Ferrara e Dott. Giancarlo Pallini, Questore di Ferrara.

Seguirà una Tavola rotonda sul tema “Le sfide in Italia e in Europa, l’accoglienza in famiglia e le prove di comunità interculturali” moderata da Mariacristina Molfetta e Chiara Marchetti alla quale interverranno Gianfranco Schiavone e Maurizio Veglio, autori di saggi dello stesso volume mentre il Direttore Generale della Fondazione Migrantes, Don Gianni De Robertis trarrà le conclusioni.

Durante il convegno sono previste anche alcune testimonianze.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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