Skip to main content

Da ufficio stampa regione Emilia-Romagna

Rinnovato il protocollo d’intesa per promuovere la mobilità sicura negli istituti del territorio con campagne e attività realizzate in collaborazione con l’Osservatorio regionale per l’educazione alla sicurezza stradale. Oltre 114mila euro investiti dalla Regione per l’anno scolastico 2017/2018

Bologna – Guida responsabile e sicura, conoscenza del Codice della strada, rispetto delle regole per ridurre gli incidenti: l’educazione alla sicurezza stradale comincia tra i banchi di scuola.
Nasce con questo obiettivo il protocollo d’intesa che rinnova fino al 2021 la collaborazione tra Regione Emilia-Romagna e Ufficio scolastico regionale per promuovere una mobilità sicura, consapevole e sostenibile.

Temi questi che costituiscono il filo conduttore delle tante iniziative rivolte al mondo della scuola: dalle campagne contro la distrazione alla guida di moto e scooter o della prima auto a crash test, alla formazione su Codice della strada e omicidio stradale, all’informazione mirata sugli effetti dell’uso di alcool e droghe, realizzate in collaborazione con l’Osservatorio regionale per l’educazione alla sicurezza stradale.

In Emilia-Romagna sono oltre 113mila gli studenti e 1520 i docenti coinvolti, di 545 scuole dalle materne alle superiori, come dicono gli ultimi dati disponibili riferiti all’anno scolastico 2015/16. E per i progetti di educazione stradale nelle scuole, nell’anno scolastico 2017/2018 la Regione ha stanziato oltre 114mila euro.

L’accordo, siglato oggi in Regione, è stato presentato nel corso di una conferenza stampa dall’assessore regionale alla Mobilità e trasporti, Raffaele Donini, edaldirettore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Stefano Versari.

“Quella tra Regione e Ufficio scolastico è una collaborazione che parte da lontano, un’alleanza solida che mette in relazione in mondo della scuola e le istituzioni per migliorare la sicurezza sulle strade- ha commentato Donini-. E i risultati ci sono: lo dicono il numero di studenti di tutte le età coinvolti nelle attività e l’ampia diffusione nelle scuole del territorio. E lo dicono anche i dati sul numero di morti e sugli incidenti nelle strade dell’Emilia-Romagna che, negli ultimi anni, sono in diminuzione. Ma vogliamo fare ancora di più- ha concluso l’assessore- per contribuire a diffondere soprattutto tra i più giovani, una mentalità e una cultura della mobilità che fa del rispetto delle regole e dei comportamenti responsabili il suo punto di forza”.

Il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Versari, osserva che “trattare di sicurezza stradale a scuola significa adoperarsi per accrescere la sicurezza delle vite dei nostri ragazzi. È un compito importante cui si accompagna un ulteriore elemento. L’educazione alle regole della sicurezza stradale chiede di comprendere il significato stesso della parola. La regola è strumento di vita. Fondamento della convivenza civile. Educa all’esercizio responsabile della propria libertà personale. Regolare i propri stili di vita è fondamentale per sé e per gli altri. Per questo – conclude Versari – il rinnovo del Protocollo d’Intesa costituisce strumento concreto per contribuire al bene comune”.

Cosa prevede l’accordo
Con il protocollo i firmatari si impegnano a promuovere la collaborazione dei Comuni, delle Province, degli enti e delle istituzioni interessate al tema della sicurezza e dell’educazione stradale. Nel rispetto della loro autonomia, l’Ufficio scolastico regionale sosterrà le istituzioni scolastiche favorendo la realizzazione di iniziative per i ragazzi mirate all’acquisizione di comportamenti corretti e consapevoli, sviluppando azioni di monitoraggio per individuare anche le migliori esperienze e favorendo l’inserimento dell’educazione stradale in ogni Piano triennale dell’offerta formativa delle scuole di ogni ordine e grado del territorio. Inoltre, la Regione, favorirà iniziative di formazione e sensibilizzazione sull’educazione stradale per gli insegnanti, sosterrà l’utilizzo di aree idonee per le prove pratiche di apprendimento alla guida dei veicoli a due e quattro ruote per neo patentati, e promuoverà la disponibilità di ausili e materiale didattico.

L’impegno per la sicurezza: campagne, iniziative, progetti per la scuola
Tante e diverse le iniziative per promuovere la sicurezza realizzate in Emilia-Romagna. Tra le più recenti la campagna di informazione Guida e basta contro la distrazione al volante che prevede un concorso di idee che punta a rendere i ragazzi protagonisti, vere e proprie “sentinelle” nei confronti degli adulti e dei comportamenti sbagliati sulla strada. E’ invece rivolta ai bambini dai 6 ai 10 anni la campagna Col casco non ci casco, partita nel 2016, che in diverse occasioni pubbliche nelle province di Bologna e Ravenna ha distribuito ai bambini caschetti da usare in bicicletta per aumentare la sicurezza. Nel 2018 saranno coinvolte le scuole di Ferrara, Piacenza e Parma. #Chiguidanonbeve è la campagna realizzataquest’anno con l’Associazione nazionale familiari e vittime della strada e Polizia. L’obiettivo è sensibilizzare contro l’uso dell’alcol alla guida e informare sulle conseguenze penali dell’omicidio stradale. Nelle scuole sono previste simulazioni con macchine telecomandate da guidare indossando gli occhiali alcolemici per simulare lo stato d’ebrezza. Oltre alle campagne, sono numerosi i progetti educativi e formativi tra cui spettacoli teatrali che parlano di incidenti e rispetto delle norme come “I vulnerabili” inserito nel progetto European Road Safety Programme della Comunità europea e “Ogni giorno” che racconta la storia di Francesco, investito alla guida del suo scooter. Il progetto Young & Road con il Tir “Crash test experience” è un ambiente attrezzato per prove pratiche fatte per dimostrare gli effetti di uno scontro senza cinture di sicurezza, mentre Carabiniere per un giorno è l’iniziativa che si svolge all’interno delle caserme per aumentare la consapevolezza dei rischi per sé e per gli altri in caso di abuso di alcol, droghe. Partita nel 2017, a Bologna, sarà riproposta anche in altre province. Un ulteriore impegno della Regione è costituito dall’allestimento di campi prova, oggi si trovano in già in provincia di Bologna, Modena, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini e a Lugo, per imparare in sicurezza l’uso dei mezzi a due ruote.

tag:

REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it