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da: Ufficio Stampa Ente Palio città di Ferrara

Nasce “Este Viva”, la App per scoprire Ferrara e il suo Palio: uno strumento della città per la città.

E’ stata presentata stamattina in Comune a Ferrara la App Este Viva, una applicazione per mobile e tablet che utilizza le più futuribili tecnologie della comunicazione, della geolocalizzazione e della grafica mettendole al servizio della divulgazione culturale, del turismo e delle attività commerciali del territorio ferrarese.
All’incontro con la stampa il presidente dell’Ente Palio Alessandro Fortini, Massimo Maisto, vicesindaco di Ferrara e assessore alla Cultura e al turismo, Aldo Modonesi Assessore comunale al Palio, Roberto Serra, Assessore al Commercio, attività produttive, tecnologia e smart city nonché i rappresentanti delle diverse aziende che hanno contribuito alla realizzazione e gestione della App.
Ad introdurre l’argomento è stato Alessandro Fortini, che ha spiegato che Este Viva è un prodotto pensato e costruito con la partecipazione e la collaborazione di un team nutrito e coraggioso, che vuole estendere un modo nuovo di vedere la vita culturale e produttiva della città di Ferrara in un’ottica più nuova, che vuole il privato e il pubblico lavorare assieme mettendo in campo – come è stato fatto per creare Este Viva – capacità e competenze do aziende private e tanti soggetti sul territorio. “Questo che presentiamo oggi – ha detto Fortini riferendosi alla sagoma di Ariosto – Si tratta di un primo step di un progetto di ampio respiro, che crescerà alimentandosi del contributo di tantissime realtà del territorio.”
Una scommessa che ha visto investire nel progetto Este Viva diverse aziende, ognuna delle quali ha impiegato le sue competenze: Kuva Comunicazione per l’impianto grafico e la progettazione della piattaforma, Technograph che ha curato il processo di geolocalizzazione dei luoghi di interesse della città, WeAR-mobile che ha creato l’interfaccia App e della creazione della Realtà Aumentata e Location Intelligence, Tryeco che cura la realizzazione di materile 3D e lo Studio Sigfrida, che ha curato lo studio di fattibilità e la produzione delle sagome di Ariosto, Biagio Rossetti e Lucrezia Borgia – i tre personaggi-guida fra i percorsi culturali e turistici proposti dall’applicazione.
Ma come funziona “Este Viva”?? A spiegarlo Michele Travagli, di Kuwa. “Oggi presentiamo un ecosistema digitale, ossia un sistema nel quale diversi soggetti concorrono a costruire una cosa importante e grande: l’ente Palio, le aziende tecnologiche, il Comune di Ferrara e le attività che già sono entrate a far parte di questo mondo hanno deciso di creare e promuovere uno strumento adatto a parlare di Ferrara e la sua vitalità. – ha spiegato Travagli – Fino ad ora abbiamo costruito una logica perché le diverse realtà potessero inserire e raccontare i propri contenuti creando un pannello di controllo che diventa un generatore di informazioni open data, per mettere a disposizione le storie di Ferrara nel modo più interessante possibile.”.
La App è scaricabile dai Google Store (per Android) e presto sarà disponibile anche si itunes (per iphone) ed apre ad una vasta gamma di opportunità. E’ possibile infatti scoprire storie inedite della storia e dei personaggi di Ferrara, avere un aggiornamento costante su eventi e manifestazioni, consultare le mappe della città e godere di percorsi tematici. Inoltre, avvicinando il proprio smart phone alle sagome (che verranno distribuite in giro per la città nei musei, palazzi, gallerie ma anche attività commerciali e di accoglienza che vorranno aderire all’iniziativa) si potrà accedere alla realtà aumentata, visualizzando ricostruzioni, immagini 3d, file audio e/o video. Le informazioni geolocalizzate faranno sì che l’utente potrà essere avvisato di iniziative e promozioni in corso quando si trova in prossimità della location delle stesse attività e sarà possibile costruire ed aggiornare percorsi e itinerari ad hoc a seconda delle occasioni ma anche delle esigenze e preferenze dell’utente. I contenuti saranno disponibili in Italiano e in Inglese, nel corso dell’anno saranno implementati anche con altri idiomi.
Soddisfatti della App e delle sue potenzialità le Istituzioni di Ferrara. Aldo Modonesi ha applaudito alla collaborazione del Palio alle iniziative ed attività per la promozione della città, diventando sempre più suo testimonial . Il Vicesindaco Maisto ha ringraziato tutti i soggetti che hanno creduto in questo progetto che raccoglie il testimone lanciato con l’iniziativa dell’esposizione delle sagome interattive di Ariosto, Bassani e Antonioni promossa dal Comune di Ferrara 2 anni fa. “Le tecnologie sono cambiate in poco tempo e devono necessariamente coinvolgere tutte le anime della città. – ha detto Maisto – Lo sviluppo di Ferrara come una città innovativa e digitale presuppone che sia le realtà pubbliche che quelle private si adattino alle nuove tecnologie.”. L’ Assessore Serra ha sottolineato come la creazione e promozione della App sia un operazione di pubblico interesse, concludendo che “Il Palio ha saputo coordinare diverse imprese ferraresi su un progetto comune, spesso però le stesse aziende non si conoscono e questa situazione diventa un limite alle opportunità che potrebbero cogliere. Questa tecnologia è invece una chance importante.” .
Come più volte ribadito la App è in fase “base”, quindi i contenuti sono in via di implementazione ma un primo percorso è stato varato oggi stesso: si tratta del Percorso del Gusto con Selecta, azienda italiana del food and beverage di alta qualità. Attraverso la App Este Viva è stata creata una rete di ristoratori Selecta che proporranno un percorso enogastronomico ad hoc, elaborando piatti della tradizione rinascimentale in chiave moderna utilizzando i prodotti Selecta. Un’occasione da non perdere per i buongustai d.o.c.!

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ENTE PALIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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