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Un vero e proprio “Club di Fe-Gustatori”, una guida eno-gastronomica in grado di “mappare” i ristoranti ferraresi aderenti all’iniziativa, favorire nuove scoperte, ma anche e soprattutto creare una community fra i propri utenti, per propiziare la conoscenza e la creazione di rapporti fiduciari. Domani (venerdì 20), al ristorante “La Campanella” di Portomaggiore, iniziano le serate di Fe Gustibus, un ambizioso progetto ideato da FEshion Eventi e arrivato finalmente alla sua prima tappa.
_DSC3582“Il progetto nasce innanzitutto dal desiderio di portare più gente al ristorante, in maniera innovativa”, ci raccontano Eleonora, Alessandra e Nicola, creatori (insieme a Mirko) del progetto. “Gli utenti di Fe Gustibus sono tanto i commensali quanto i ristoratori, una rete di appassionati e professionisti della buona cucina capace di valorizzare i prodotti del territorio”. Valorizzare ma non solo: fidelizzare, promuovere e incentivare sono gli altri obiettivi principali del progetto.
Ma come funziona, nello specifico, Fe Gustibus? A chi desidera aderire all’iniziativa viene rilasciata una tessera che permette di diventare direttamente un Fe-Gustatore. In questo modo, oltre a beneficiare di svariati sconti e offerte, si potrà accedere agli eventi organizzati in uno dei locali aderenti all’iniziativa, che possono essere cene, degustazioni, serate a tema e così via. Saranno poi_DSC3505 gli stessi Fe-Gustatori a recensire piatti, menu, luoghi e accoglienza, in maniera tale da ottenere feedback poi consultabili in rete tramite il sito e le pagine sui social. “Ci siamo accorti di quanto oggi vadano di moda, nel mondo della ristorazione, i coupon e Trip Advisor – affermano gli ideatori – la nostra idea è creare qualcosa in più, in termini di concretezza: non semplici prodotti da consumare o recensioni di cui si fatica a valutare l’affidabilità, ma uno strumento utile per mettere in mostra la particolarità dei prodotti offerti e aiutare i ristoranti a creare una solida relazione con clienti reali”. Tra le altre proposte, troviamo anche servizi rivolti ai ristoranti stessi che, a seconda delle necessità, possono usufruire di Fe Gustibus per pianificare un’attività di promozione sul web o consolidare ulteriormente la propria clientela attraverso informazioni, foto e materiale audiovisivo, in modo tale da rendere il più connesso ed in relazione possibile il mondo della ristorazione ferrarese. Il tutto impreziosito dalla partnership con Expo, del quale Fe Gustibus è rivenditore autorizzato.

_DSC3578Una significativa iniziativa tutta ferrarese, volta alla valorizzazione di un punto di forza del territorio estense quale è l’arte culinaria. Un ottimo pretesto per scoprire nuove realtà gastronomiche, attirare turisti, incrementare il numero di clienti nei ristoranti e, perché no, vincere la ritrosia dei ferraresi più scettici.
Al primo appuntamento farà seguito una serie di iniziative che saranno rese note attraverso i canali ufficiali di Fe Gustibus. Perché questo è solo l’inizio: questi quattro ragazzi, spinti da passione ed entusiasmo, hanno in serbo tantissime altre proposte per rendere il progetto accattivante e a prova di tutti i palati.

Contatti:
Phone Eleonora – 349 7385545
Web Site www.fegustibus.it
E-mail info@fegustibus.it
Facebook https://www.facebook.com/fegustibus

Per l’evento di venerdì 20 marzo
Pagina Facebook dell’Evento: https://www.facebook.com/events/1383010172015622/
Evento sito web: http://www.fegustibus.it/serata-fegustibus-la-campanella/

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Andrea Vincenzi


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Cari lettori,

dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .

Tanto che qualcuno si è chiesto se  i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.

Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di  50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle élite, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

La redazione e gli oltre 50 collaboratori scrivono e confezionano Periscopio  a titolo assolutamente volontario; lo fanno perché credono nel progetto del giornale e nel valore di una informazione diversa. Per questa ragione il giornale è sostenuto da una associazione di volontariato senza fini di lucro. I lettori – sostenitori, fanno parte a tutti gli effetti di una famiglia volonterosa e partecipata a garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano che si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori, amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato 10 anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato Periscopio e naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale.  Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 

Oggi Periscopio conta oltre 320.000 lettori, ma vuole crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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