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da: Ufficio stampa per CIR food

L’impresa che ha portato a Expo la ristorazione made in Italy ha presentato a Ferrara i dati economici 2015. Sono 410 i dipendenti in servizio sul territorio in 53 centri produttivi, fra cui le cucine delle scuole ferraresi. Nel complesso lo scorso anno CIR food ha prodotto in quest’area oltre 3,2 milioni di pasti.

Ferrara, 27 maggio 2016 – In un anno caratterizzato dalla partecipazione a Expo 2015 con 20 locali e 4 milioni di visitatori, il Gruppo CIR food archivia un fatturato in crescita a quota 563 milioni di euro (+8%), compresi i ricavi legati all’esposizione milanese, pari a 24,5 milioni di euro. Da rilevare l’aumento dell’utile netto del Gruppo, pari a 18,8 milioni di euro (+41%). Cresce il ristorno riconosciuto ai 6.751 soci cooperatori dai ricavi 2015, pari a 3 milioni di euro (+36%).

A Ferrara e in Romagna CIR food ha preparato oltre 3,2 milioni di pasti in 53 strutture fra centri pasti, cucine scolastiche e ospedaliere, mense aziendali, grazie all’impegno di 410 dipendenti, raggiungendo un fatturato d’area pari a 18,4 milioni di euro. In quest’area CIR food ha dato il suo sostegno lo scorso anno al Festival di Internazionale a Ferrara, promuovendo il tema “L’Azienda che vorrei” con un welfare lab e una conferenza aperta al pubblico. Fra le attività più importanti sul territorio, CIR food è stata riconfermata alla gestione delle mense scolastiche ferraresi. Continuerà dunque a sfornare oltre 5.000 pasti al giorno per le scuole e gli asili della città estense, oltre a rinnovare alcuni locali commerciali con le ricette proposte a Expo 2015.

Nel panorama nazionale, a fronte di un totale di 82 milioni di pasti prodotti da CIR food nel 2015 (+2,5% sul 2014), il 77% è stato destinato alla ristorazione collettiva, un mercato in cui il Gruppo detiene l’8% di quota. Fanno parte di questo settore, da cui proviene il 69,8% dei ricavi, le mense scolastiche, dove CIR food serve 300mila pasti al giorno in oltre 400 Comuni, le aziende, le strutture militari e gli ospedali. Segue la ristorazione commerciale (17,6% del fatturato), fra cui i locali inaugurati a Expo, una rete di oltre 100 locali dove CIR food sta sperimentando nuove proposte gastronomiche, puntando a raddoppiare i ricavi nel 2020. Infine, nel 2015 CIR food ha emesso 12,3 milioni di buoni pasto (12,6% dei ricavi). Lo scorso anno sono aumentati non solo i pasti, ma anche i dipendenti di CIR food, che ha effettuato 256 nuove assunzioni, per un organico complessivo di 11.485 persone, di cui il 90% donne.

Questi i dati dell’esercizio 2015 del Gruppo CIR food presentati a Ferrara all’assemblea dei soci, che come sempre hanno dato un contributo importante alla solidità dell’impresa, forte di un capitale sociale di 23 milioni di euro e di un patrimonio netto che supera i 121 milioni di euro.

“Nel 2015 CIR food ha lanciato un segnale importante al mercato della ristorazione – ha dichiarato la Presidente di CIR food, Chiara Nasi – Non solo a Expo, ma anche nelle scuole, nelle imprese e negli ospedali italiani abbiamo tutelato la qualità dei servizi ristorativi, tenendo ferma l’idea di un cibo buono e accessibile a tutti. Nei prossimi 5 anni puntiamo ad incrementare del 40% il nostro fatturato raggiungendo la soglia di 800 milioni di euro, con un piano di investimenti di 75 milioni di euro per crescere non solo in Italia, ma anche all’estero con l’obiettivo di portare la ristorazione italiana in Europa”.

Oltre ai dati economici, CIR food ha realizzato per il 2015, prima impresa italiana di ristorazione, il bilancio di sostenibilità, che testimonia l’impegno del Gruppo a creare sviluppo nei territori in cui opera. Ad esempio, il Gruppo ha investito nell’ultimo triennio 2 milioni di euro in iniziative di valore sociale e culturale. Sul fronte ambientale ha stanziato 1,5 milioni di euro per l’efficienza energetica, installando ad esempio impianti solari termici in alcune cucine scolastiche. Da segnalare inoltre le iniziative di contrasto allo spreco alimentare, in particolare il recupero delle eccedenze alimentari.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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